Dicevi che le stelle sono bellissime, peccato che ogni volta che tu le ammiravi, io ammiravo te.
.
.
.
.
.Guardai l'orizzonte e vidi una luce... era la luna che illuminava questa notte buia.
I suoi capelli bruni, spettinati e rovinati dal sale marino cadevano sulla sua fronte e nascondevano le sue sopracciglia.
Il suo sguardo era così vuoto e perso nell'orizzonte.
"Hey" tentai di attirare la sua attenzione, ci riuscii. Il suo sguardo placido, cambiò direzione incontrando i miei occhi.
"Ti va di fare un gioco?"
"Che gioco?"
"Praticamente io ti dico un mio segreto e te me ne dici uno tuo"
Ci pensò giusto due secondi e poi vidi un sorriso raggiungere le sue labbra "Ci sto"."Inizia tu" gli dissi.
"In realtà ho una ragazza che mi piace".Potei sentire il mio cuore spezzarsi in mille pezzi. Però non c'era da sorprendersi.
L'ho conosciuto qua, tra la sabbia e l'acqua salata, un ragazzo bello, vivace e simpatico. Il suo sorriso mi fece innamorare e, ancora non so come, diventammo amici.
Lui pero non sapeva che tutte le giornate passate insieme fecero sviluppare dei sentimenti dentro di me. Il mio cuore lo aveva scelto e non potevo farci nulla.
Io però avevo speranza. In fondo non siamo abbastanza male... ridiamo, scherziamo e a volte parliamo anche di cose che non avremmo detto mai a nessun altro. E questo era bello, molto bello, perché mi faceva sentire capita e... speciale in qualche modo.
Ma tutto questo non era destinato a durare...
Sarà vero?
"O-ouh, sono felice per te" dissi con un nodo in gola.
"Non faccio altro che pensare a lei e ogni volta che stiamo insieme mi sento così felice" il suo sorriso enorme e bellissimo mostrava tutte le emozioni che provava per quella ragazza, quella ragazza strafortunata.Questi dettagli non facevano altro che ferire il mio cuore, come se stesse allargando la ferita che si era appena aperta.
"Si vede che la ami molto" dissi esattamente quello che vidi.
E ciò faceva male.
Abbassai lo sguardo, tenendo stretto l'asciugamano attorno al mio corpo.
"Tu invece? Che mi dici"
"Anche io ho un ragazzo che mi piace" mantenni lo sguardo ancora basso quindi non vidi la sua espressione, sentii solo un silenzio... strano."Ma non credo che i sentimenti siano mutuali" sospirai, realizzando quanto fossi stupida ad essermi innamorata così facilmente.
Quel silenzio era così strano che mi fece alzare gli occhi, quando finalmente vidi il suo volto osservare il mare. Era piuttosto arrabbiato.
"Chi è quello scemo? Come osa rattristare una ragazza così dolce?" quella sua frase mi fece perdere un battito.
Non ti illudere, lo sta dicendo perché prova pena per te.
"Non è colpa sua... è colpa mia, mi sono innamorata di qualcuno che è troppo per me"
"Ahh sai cosa?" si alzò e prese il mio polso, facendomi alzare a mia volta.
"Basta essere tristi, ci vuole un po' d'aria fresca, che ne dici?"
Riuscì ancora una volta a strapparmi un sorriso.Un brivido mi attraversò la schiena, una folata di vento ci spettinò per un attimo e non fallì nel farmi tremare.
"Aspetta un secondo" prese il suo felpone nero, e me lo allungò.
"Tieni, mettiti questo" disse con la sua voce calorosa."G-grazie" era così grosso e caldo. Ma il suo profumo era quello che mi piaceva più di qualsiasi altra cosa.
Le nostre mani si stavano praticamente sfiorando e la voglia di afferrargliela e incorciarci le dita non mancava.
La sua maglietta bianca veniva scossa dal vento.
D'istinto lo abbracciai.
"C-cos?"
"Sembri avere freddo" dissi girando il volto verso la direzione opposta al suo viso.
Ero troppo imbarazzata per guardarlo."Rimaniamo così ancora per un po'" gli dissi.
E così fu.
Quando mi staccai realizzai ciò che avevo appena fatto, mannaggia a me. Sempre di testa mia devo fare le cose, eh?
Il suo volto aveva un'altra espressione, forse era scomodo? Forse non voleva che io l'abbracciassi? Aisshh ora che faccio?
Sbadata come sono inciampai e per poco non caddi per terra, quando due braccia mi afferrarono.
Le sue braccia.
I nostri volti distavano pochissimi centimetri e potei sentire il sangue scorrere nelle mie guance.
Finalmente avevo ben chiaro il suo viso e vidi una tinta rosea colorare le sue guance che prima non avevo notato.
Realizzai che ci stavamo fissando, ma la ragione mi fece sistemare. Le sue braccia però non cooperavano.
Ora ero in piedi... ma non ero ancora staccata dal suo corpo. Non sapeva che se saremmo stati in quella posizione per ancora un po' di tempo non sarei stata in grado di mollarlo.
Le sue braccia circondavano la mia vita e i nostri sguardi erano incollati. Vidi il suo viso avvicinarsi e il mio cuore iniziò a battere violentemente.
Accarezzai la sua guancia e lui si appoggiò su di essa, chiudendo gli occhi e godendo il momento.
Stiamo facendo la cosa giusta?
"Mi sono scordato di dirti una cosa" affermò, questa volta osservandomi.
"Quella ragazza sei tu".
Sentii come se tutto il dolore che provai in precedenza svanì.
Ma la morbidezza delle sua labbra che lasciarono un bacio sulla mia fronte mi distrarono.
Mi scagliò poi un caloroso sorriso, che mi diceva tutto quello che non poteva dire a parole.
Avvicinai i nostri volti e lo baciai.
Un semplice bacetto a stampo.
L'imbarazzo però mi fece nascondere il viso nelle mani, facendomi sentire successivamente una melodica risata. La risata di cui mi ero innamorata."Hahahahah sei così carina" mi disse, abbracciandomi. Attaccata al suo petto sentii il suo battito.
Era veloce, proprio come il mio.
.
.
.
.
.
The end.
STAI LEGGENDO
🌙 ::summernight.
Short Story𝐷𝑖𝑐𝑒𝑣𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑠𝑡𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑒, 𝑝𝑒𝑐𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑡𝑢 𝑙𝑒 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑟𝑎𝑣𝑖, 𝑖𝑜 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑟𝑎𝑣𝑜 𝑡𝑒. ⇨oneshot⇦