08/06-JennieKim

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Jennie's pov

ed anche oggi devo alzarmi da questo maledetto letto, sento ogni parte del mio corpo pulsare, mio padre ormai è da 2 anni che ogni sera si ubriaca e tornando a casa mi picchia.

mia madre è morta quando avevo 12 anni, il marito l'aveva schiaffeggiata per l'ennesima volta, davanti a me, e lei, provando a reagire, ha scatenato in mio padre ancora più rabbia facendolo arrivare a prenderla per il collo fino a farla soffocare..

questo perché di sera era tornata tardi, era un'impiegata in un ufficio, lavorava sugli interni degli appartamenti, amava vedere tutto a posto ed odiava quando quel bastardo lasciava bottiglie di alcolici in giro per la casa.

esso è stato in prigione per ben 3 anni ma è uscito 2 anni prima perché confessò tutto il male che fece a mia madre e che da un po' procura anche a me..
ma senza pensare a questo ho una vita quasi normale, però diverse volte ho rischiato di morire per colpa sua, ormai non lo considero più mio padre..

mi precipito in cucina cercando di non svegliarlo, è seduto in salotto con 7 o 8 bottiglie di birra sotto la poltrona..
faccio "colazione" con qualche biscotto e un bicchiere di latte fresco, vado a farmi una doccia e mi vesto in fretta, prendo il mio zaino ed esco di casa chiudendo la porta il più lentamente possibile.

oggi è l'ultimo giorno di liceo, faccio l'artistico, proprio dove lo faceva anche mia madre d'adolescente.
non avrei voglia di andare a scuola oggi ma se non vado potrei finire nella tomba, in tutti i sensi.

prendo il telefono e le auricolari, apro spotify e faccio partire la mia playlist con le mie canzoni preferite; il tempo passa così velocemente mentre ascolti la musica.. così velocemente che non mi accorgo di essere quasi arrivata a scuola.

entro e la prima persona che incontro è Chaeyoung ma io la chiamo Rosè, è la mia migliore amica da quando abbiamo 10 anni, nessuno mi conosce quanto lei.
la saluto abbracciandola ed entriamo in classe, abbiamo molti corsi in comune quindi non è una rarità sentire me e lei ridere durante le noiose lezioni dei professori.
insieme avremo raccolto più di 14 note ma a me non interessa, vengo a scuola solo per accontentare quel bastardo ubriacone che mi ritrovo come padre.

sicuramente a lui non interessa molto della mia vita scolastica ma sa che sono a scuola quindi lui ha tutto il tempo di portarsi a casa prostitute accompagnate da alcolici di ogni tipo e no, non li compra lui: esso è ai domiciliari ma ogni volta qualche puttanella insieme ai loro protettori gli portano droga ed alcool, perché così sgancia più del dovuto.

come lo so? bhe, questo succede soprattutto la domenica, mentre io sono a casa e quelle volte che salto la scuola, succede lo stesso.

Rosè mi sveglia dai miei brutti pensieri dicendomi che é ora di mensa, GIÁ!?

Mi strofino gli occhi: Chae ma che ore sono?
La castana mi guarda e scossendo la testa dice: buongiorno principessa, sono le 11.
In preda al panico dico quasi urlando: CAZZO ANDIAMO, LA MENSA CHIUDE ALLE 11 E MEZZA.
Rosè: ehy ehy ehy. tranquilla, mentre tu dormivi come un ghiro, sono corsa in mensa e ho preso un po' di cose anche per te, shhh
La ringrazio: grazie Rosè.
Ironica mi dice: e di che tesó?

scoppiamo a ridere e mangiamo la solita merda che offre la mensa di scuola, oggi c'è pollo e purè, solitamente danno di peggio.
mi accontento e incomincio a mangiare, cazzo, che buono il cibo quando hai fame.

appena finiamo di mangiare ci rimangono 10 minuti di libertà quindi ci mettiamo a copiare i risultati della verifica all'ora dopo, non vado pazza per scienze, ed a dirla tutta non piace a nessuno.

passano in fretta le ultime 5 ore di scuola, tra scherzi ai prof, risate, fughe in biblioteca e patatine mangiate di nascosto.

come al solito ci aspetta il conto alla rovescia;
tutti insieme gridiamo: TRE.. DUE.. UNO.. CI VEDIAMO A SETTEMBRE BASTARDII

corriamo tutti fuori dalle mura di quella che abbiamo sempre chiamato prigione e ci incamminiamo a casa, salto i saluti di tutti quanti perché da lì a poco ci sarebbe stato il ballo di fine scuola e lo stesso giorno sarebbe stato il mio diciottesimo, bello penserete, ma no.. tutti sono concentrati sulla manifestazione e si scordano di me, questo da tre anni.

vado a casa e mi stendo sul letto
l'inferno ha chiuso i battenti per 3 mesi.
sì cazzo, finalmente.

dolore. {jenlisa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora