Correre. Il mio principale obbiettivo era trovare rifugio. Sì, sono un fuggitivo ma di questo vi racconterò più tardi. Corro attreverso carri carichi di vivande, botteghe e chi ne ha più ne metta.
«Prendetelo! È un figgitivo!»
Ci mancavano anche quei vecchi rincitrulliti dell' inquisizione! Vedo un edificio con una finestra rotta e mi ci inbuco dentro. Una scheggia di vetro mi si conficca nella gamba, da questa un fiotto di sangue macchia la parete. Cerco di bloccare il sangue alla bell' e meglio - con scarsi risultati- quando sento qualcuno avvicinarsi. Mi nascondo dietro a un vecchio tavolo dal quale ho modo di osservare tutta la stanza. È scura, lugubre e piena di ragnatele, tavoli e sedie, torce e candele, in questa stanza regna il più assoluto caos. La porta si apre lentamente, cigolando, e alzando un piccolo sbuffo di polvere. Entra per prima una donna e poi tre uomini. La donna é anziana, una fitta rete di rughe le copre il volto, è visibilmente spazientita. I tre uomini buttano all'aria tutto
«Ma siete pazzi?!? NON NE AVETE IL DIRITTO!!!» sta urlando a squarcia gola, ha spintonato un inquisitore fuori dalla porta. Gli altri due se la filano fia ha ha palloni gonfiati penso. La donna esce e posso finalmente tirare un sospito di sollievo. Forse ho parlato troppo presto. La sento salire qualche scalino e la sento urlare:«Alexis! Alexis! Vieni qui immediatamente!» La sento parlare con qualcun' altro, qualcuno che non avevo sentito salire le scale. La porta si riapre, mi rannicchio dietro al tavolo senza fare alcun rumore. La mia specialità. Quando alzo lo sguardo due grandi occhi verdi, verdi come il prezioso smeraldo incrociarono i miei ghiacciati come solo un lago sa ghiacciare
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Black Aura
FantasyTre ragazzi, semidèi, sono alla ricerca del Black Aura, un oggetto -si dice- partorito dall'universo stesso, una specie di placenta della creazione. Questo oggetto dai poteri mistici e dall'ubicazione ignota darà scopo alla vita di tre orfani, tre r...