Giorno 2 (II)

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Parte 2
Lydia che inizia a borbottare e chiamarmi mi fa letteralmente imbambolare, rimango immobile per non so quanto tempo prima che il mio nome inizia a risuonare nelle orecchie e sembra che migliaia di voci mi stiano chiamando. Ma che cavolo mi sta succedendo? Mi chino a terra con le mani sulla testa sentendo un misto di paura e preoccupazione, tengo gli occhi chiusi e cerco di pensare ad altro ma senza successo.
Madeline continuano a ripetere incessantemente ma niente, l'unica cosa che sento è qualcuno che mi solleva per poi prendermi le piccole mani, apro gli occhi piano piano dopo chissà quanti minuti interminabili e trovo Liam con uno sguardo preoccupato «che succede?» riesco a leggergli dalle labbra ma non sento altro che il mio nome, non riesco a pensare ad altro, anche solo tenere gli occhi aperti mi sembra uno sforzo enorme. Mi concentro su Liam e sui suoi occhi, soprattutto su questi bellissimi occhi che mi aiutano a rilassarmi, e piano piano le voci spariscono, la mia mente ritorna alla realtà dove una Lydia preoccupata e infuriata sbuca da dietro la schiena di suo fratello dopo aver assistito alla tremenda scena. Mi distacco da Liam il quale prende e se ne esce dalla villetta senza dire più niente, cosa gli prende adesso?
«Cosa ho appena visto?» schizza la ragazza e io non so risponderle, non so cosa mi è successo e non so per quale motivo Liam è così tranquillo, non è affatto come lei lo ha descritto in tutto questo tempo.
«Ora mi dici cosa è successo tra voi» dico guardandola negli occhi, lei sospira ed esce di casa come ha fatto un attimo prima suo fratello.
Ottimo.
Decido che anche questa volta lascio perdere il discorso dato che non sono affari miei, vado in bagno e mi preparo un bel bagno caldo sperando di rilassarmi completamente e trovare una spiegazione a quello che mi è appena capitato.
Lentamente mi immergo nella piccola vasca sentendo l'acqua calda bruciare sui piedi, sulle gambe e piano piano sul resto del corpo, nel frattempo cerco di ricordare le voci, a chi appartengono magari, e una in particolare mi torna in mente: mia madre. Una di quelle voci che chiamavano il mio nome era di mia madre sicuramente ma come faccio a ricordarmela? È morta appena sono nata ma qualcosa mi dice che è la sua, è una sensazione che ho nelle viscere. I miei ricordi tornano indietro a quando ero piccola, vedo pochi sprazzi e se cerco di concentrarmi su qualcosa in particolare inizia a farmi tremendamente male la testa.
Basta adesso, devo rilassarmi.

Dopo pranzo decido di tornare in quella casa cercando spiegazioni dato che Lydia non si è fatta né vedere né sentire e per questo non so se essere tremendamente furiosa o preoccupata ma penso più la prima, lei è una ragazza molto orgogliosa delle sue decisioni e quando ne prende una come quella di non farmi sapere nulla di tutta questa storia quella è e quella rimane senza se o ma. Adesso però le cose cambiano visto tutto quello che è successo in appena due giorni e arrivo alla conclusione più giusta secondo me.

Suono il campanello con più forza del dovuto e Niall apre la porta palesemente scocciato per il fastidioso suono ma appena mi vede sul suo volto si apre un sorriso dolce. Entro velocemente dalla porta senza farlo parlare «Mi sono stufata, voglio sapere cosa è successo» dico velocemente, non voglio aprire altri discorsi se non questo.
Niall sospira e si passa lentamente una mano tra i capelli biondi per poi farmi cenno di sedermi sul divano, ora si che ragioniamo. «Madeline non lo so, te l'ho già detto. L'unica cosa che posso dirti è che qualche settimana fa Liam non era così, era un bravo ragazzo ma non proprio quello che è adesso e non so per quale strano motivo ha iniziato anche a cercare di chiarire con Lydia prendendosi la colpa di tutto quello che è successo tra loro e ripeto: non so cosa sia successo.»

«Ma lo conosci da quando eravate bambini come fai a non saperlo?»

«Posso ipotizzare ma non dirti nulla di certo, sono cose di cui lui non ha mai voluto far parola e come ho già detto: lui non era così prima di qualche settimana fa, era molto più irascibile soprattutto su argomenti di quando era ragazzino.» restiamo in silenzio per qualche minuto, se lui non sa niente non ha senso continuare questo discorso ma comunque ho qualche nuova informazione e cioè che Liam è cambiato da un giorno all'altro e quindi Lydia potrebbe essere sconvolta anche da questo suo atteggiamento.
Sento qualcosa vibrare nella tasca dei miei jeans, prendo il telefono e rispondo senza guardare chi è e la voce della mia migliore amica mi rilassa, menomale che sta bene.

«Mad dove sei?»

«Ehm.. ti stavo cercando» mento ma non importa, se sa che sono qui mi scuoia viva.

«Sono appena tornata a casa, ti dirò tutto se vieni» non me lo faccio ripetere due volte e appena chiusa la chiamata parlo con Niall, esco di casa e mi dirigo da lei.

Lydia parte con tutti i suoi stratagemmi per iniziare il più tardi possibile la conversazione a cui siamo destinate questo pomeriggio e le do spago dato che sono concentrata sull'obiettivo e non farò passare la giornata senza che lei me lo abbia detto, mi chiede di ieri e le dico di Niall e ovviamente cerca di spronarmi a uscire con lui subito dopo che le ho detto che è carino, cose poco da Lydia ma non importa, ne parliamo un po' come se niente fosse fino a concludere.

Dopo aver finito ed essere cadute nel silenzio le tiro un paio di occhiatacce e finalmente parla di quello per cui sono venuta qui e con poche semplici parole mi spiazza completamente.
«Liam ha ucciso mio padre e sua madre» sospira e vedo i suoi occhi diventare pian piano lucidi e tutti arrossati, le prendo la mano in silenzio anche se vorrei farle domande su domande e la lascio parlare.

«Quando era molto piccolo suo padre è morto e niente... di mia madre lo sai. Mio padre si è messo insieme a sua madre, si sono sposati ed è andato tutto bene per anni, io ero poco più piccola quindi non ricordo molto ma so solo che era un bambino felice e ormai non ci sentivamo lontani dall'essere fratelli e questo può dirtelo anche Niall. Liam non è mai stato cattivo o altro ma è diventato un ragazzo agitato con il passare del tempo, era un po' testardo e sempre preso da cose completamente diverse dalla famiglia che avevamo creato.» alza lo sguardo che aveva tenuto fino a quel momento sulle nostre mani e smette di giocare con esse, la rabbia si inizia a insinuare dentro di lei e continua dopo aver preso fiato «Tutti abbiamo cercato di riportarlo a quando era più piccolo ma ovviamente le persone crescono, cambiano e trovano altri interessi e una sera era in macchina insieme a Cara, sua madre, e a mio padre e, come era solito in quel periodo, iniziarono a litigare per il suo atteggiamento... Da quello che disse alle autorità, in maniera molto vaga ma abbastanza per farmelo odiare, sembra che fece in qualche modo distrarre mio padre, la macchina sbandò e loro morirono.» concluse con le lacrime agli occhi ma sicuramente con un peso in meno sul petto, non sapevo che dire, tutto mi sarei immaginata ma non questo. Vorrei dirle che è stata una tragedia ma probabilmente non è colpa di Liam, era un ragazzino e queste cose vanno affrontare ma non è il caso, forse nemmeno io lo avrei perdonato.
«Nell'ultima settimana ha iniziato a chiamarmi e a messaggiarmi per cercare di risolvere ma non me la sento, non mi sono buttata ancora questa storia alle spalle» ammette.

«Lydia è una cosa brutta da affrontare ma magari è arrivato il momento, Niall mi ha detto che è cambiato completamente ed è pentito.. anche lui ha perso la sua famiglia» ci guardiamo e cerco di farla ragionare ancora un po' senza schierarmi dalla parte di nessuno.

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Heyy come va la lettura? Fatemi saperee, lasciate commenti e stelline se vi fa piacere e grazie di leggere la storia!

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