Thirty Days

Giorno 3

Dopo la chiacchierata di ieri con Lydia non so se sentirmi più rilassata, dato che mi ha detto finalmente cosa è accaduto, o turbata... la situazione non è delle migliori e dopo altri particolari che lei ha cercato di ricordare la sera precedente non riesco a non darle torto sull'atteggiamento che ha verso Liam.

Liam... non sembra affatto capace di cose del genere ma forse mi sto sbagliando, dovrei indagare un po' parlando con entrambi o farmi i fatti miei?

I miei pensieri vengono del tutto interrotti da una presenza fuori dalla porta della mia camera e dopo una breve esitazione sento bussare.

«Avanti» dico un po' più forte del dovuto e la testa mora di Lydia sbuca leggermente dalla porta che stava aprendo.

«Quanto vuoi rimanere ancora chiusa in questa benedetta camera? Dovrei essere io quella depressa e sconvolta...» dice mandando sempre più a calare il tono di voce e facendomi sentire tremendamente in colpa. Viene a sdraiarsi sul letto con me come faceva ogni volta che qualcosa la preoccupava e inizia a trastullarsi le punte dei capelli non sapendo sicuramente cosa dire.

«Beh sicuramente non puoi e non posso cambiare il passato ma possiamo decidere cosa fare nel nostro futuro... almeno in parte» dissi abbastanza decisa delle mie parole per riuscire a distrarla «quindi propongo di iniziare a programmare qualcosa per la giornata che non sia questo» continuo indicandoci e facendo riferimento a starcene a letto a rimuginare su cose impossibili da eliminare dai ricordi.

Sento Lydia sorridere in un attimo impercettibile e che, probabilmente, altri non avrebbero colto ma dato che ormai la conosco meglio di me stessa so cosa significa ogni suo piccolo movimento. Decido di alzarmi per prendere il cellulare e vagare un po' sui social per controllare se c'è qualcosa di allettante da fare questa sera e la ragazza si avvicina a me per dare una sbirciatina.

«Questo sembra interessante...» mormora

«... e autodistrutto» continuo dato che conosco il genere ed è quel tipo di festa dove non puoi scampare per niente al mondo alla tremenda quantità di alcool e robe varie, a noi serve solo una distrazione e non un altro enorme problema da affrontare il giorno successivo.

«Invece questo? Sembra perfetto!» dice indicando un altro evento che stava cercando di promuovere un ragazzo che già conoscevo, ero stata ad altre feste ed eventi organizzati da questo gruppo e non erano affatto male quindi annuisco contenta di aver trovato la giusta opzione per la serata. Noi non siamo ragazze da cose tranquille se non si era notato.

La giornata è passata molto velocemente e la cosa più importante è che è stata abbastanza normale senza nessun altro riferimento a Liam o qualsiasi cosa lo riguardasse.
Lentamente ci stiamo preparando per uscire con i nostri, più o meno, abiti coordinati, abbiamo questa abitudine anche un po' stupida di metterci cose più o meno simili da sempre. Il tutto è nato da una cosa futile e cioè quando Lydia una volta si era sbagliata e non aveva capito che stavamo andando a una festa a tema sbagliando completamente e risultando, come aveva affermato lei, 'completamente ridicola e impresentabile', da quel momento abbiamo deciso di usare sempre stessi colori per gli abiti e stesso stile così da fare la figuraccia in compagnia. A me non importa molto di cosa gli altri pensano di me ma lei ci tiene particolarmente quindi non ho problemi a fare questa stupidaggine, anzi la trovo quasi una cosa che ci contraddistingue.

A un certo punto la mora sparisce dalla mia vista tornando con una scatolina che mi porge insieme a un sorriso, la guardo non capendo la ricorrenza per un regalo e infine le sorrido accettandolo.

«È una stupidaggine, se non ti piace non serve che lo metti..» apro delicatamente la scatolina evitando di romperla in qualsiasi modo, ho l'abitudine di non scartare i regali di fretta dato che non so mai cosa vi si può trovare all'interno così ho il tempo per dare piccole sbirciatine e se eventualmente so che non può piacermi ho pochi secondi di tempo per preparare ringraziamenti finti, geniale no?