2.Uscita

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arrivammo ad una casa isolata e... apparentemente...curata.

isabel mi teneva per mano, guardandomi sorridente e speranzosa, quello sguardo mi trasmetteva sicurezza.

indicai la casa inclinando la testa.

-è questa la mia nuova casa? - chiesi tirando la manica ad isabel.

si inginocchiò.

-si piccolina-

sorrisi e la seguii all'interno, accompagnata da levi e farlan.

era una piccola villetta, il primo piano molto grazioso, decorato con fiori dentro i propri vasi colorati.

una piccola cucina color marrone, ed il salotto.

farlan si mise una mano dietro la nuca e accennò un sorriso imbarazzato.

-a... allora? -

-addestriamola-

isabel si mise davanti a me.

-cosa? non è un'animale levi-

-non la terremo con noi per tutta la vita, dobbiamo insegnarli a combattere-

il mio sguardo era confuso, perciò isabel mi guardava penosa.

-o... okey-si rassegnò abbassando lo sguardo.

avevo molte domande che continuavano a girarmi in testa, addestrarmi? cosa mi vogliono fare? sarò felice?mi terrano con loro?

una bambina non deve avere tutti questi punti interrogativi.

da quella insignificante frase uscita dalla bocca di levi, mi allenarono, ogni giorno duramente, ed ogni giorno diventavo sempre più forte.

arrivata all'età di 12 anni mi insegnarono ad usare il movimento tridimensionale, ci misi un pò ad imparare.

ero ormai una professionista a soli 13 anni, rubavo e campavo, mi godevo ogni giornata con la mia famiglia.

un giorno mi lasciarono sola in casa.

-yuki, noi andiamo a fare compere-disse dirigendosi alla porta isabel.

-vengo con voi-

-no-mi rispose schietto levi senza degnarmi di uno sguardo.

appoggiai i pugni sul tavolo.

-no? sono sempre venuta con voi, perchè adesso no? -

-yuki-mi avvertì levi.

-yuki?! - iniziai a dirigermi a passo veloce verso di lui.

isabel si piazzò davanti a me spalancando le braccia.

-calma, calma-appoggiò due mani sulle mie spalle.

-yuki torneremo tra poco-

ringhiai, non riuscivo a lasciarli andare, non riuscivo a pensare che li avrei potuti perdere, ma in quel momento parlai alla mia coscienza.

lasciali andare, non ti stanno abbandonando, tra poco torneranno.

mi girai senza salutarli, camminando verso il tavolo a testa bassa, sentii la porta chiudersi, una lacrima rigava il mio viso.

la asciugai sopresa, perchè stavo piangendo?

mi sedetti a peso morto sulla sedia e iniziai a guardare il soffitto pensierosa, li aspettavo.

passarono minuti, ore, giorni, settimane, mesi, non erano tornati.

il 2 giorno decisi di cercarli disperata, il mio viso era rigato da lacrime dolorose, cercavo in tutte le vie, nei secchi dell'immondizia, non c'erano, mi avevano abbandonato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 19, 2019 ⏰

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il mio ritorno(levi ackerman)ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora