fuochi d'artificio

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Mi buttai sul letto, il caldo era
insopportabile e non pioveva da settimane. Sentivo il profumo dell'erba tagliata, il rumore del grano mosso delicatamente dal vento. Diedi uno sguardo alla mia scrivania, ancora con sopra la pila di libri da mettere a posto. Il primo anno di liceo era stato duro, lunghe e noiose lezioni, la odiosa sveglia che faceva iniziare la solita routine. I compiti avrebbero aspettato, non avevo la minima intenzione di sfiorare una penna. A interrompere i miei pensieri fu lo squillo del telefono, mi alzai a malavoglia per raggiungerlo "davide" lessi sullo schermo:
"Fede ci sei sta sera?
"Si ci sarò, a sta sera".
Poggiai il telefono sul davanzale della finestra e mi affacciai, il vento mi scompigliava i capelli, il sole mi illuminava il viso, era così piacevole.

Le 6:00 arrivarono presto, sarei dovuto arrivare prima, quella sera dovevo servire ai tavoli della festa. Misi la maglia della proloco, una felpa, presi il telefono e uscii di casa. Si sentiva già la musica, tantissime persone si recavano già in piazza. Arrivai al mangereccio, Davide e Mattia mi vennero incontro "oh finalmente sei arrivato" urlò quest'ultimo "muovetevi" disse Davide.
Davanti a noi c'era un enorme gazebo, alcuni ragazzi servivano le poche persone arrivate, le cucine erano affollate di camerieri indaffarati. Ci unimmo al gruppetto di ragazzi che chiaccheravano allegramente, tra di loro vidi anche Rachele.
È da qualche anno che ci conosciamo, avendo un anno in più di lei ho dovuto cambiare scuola per andare al liceo, mentre lei ha dovuto affrontare l'esame di terza.

Era sorridente, lunghi capelli ricci, grandi occhi marroni e qualche piccola lentiggine sul viso.
Indossava dei jeans neri lunghi a vita alta, la mia stessa maglia le era larga,
i capelli erano legati da una coda alta e una graziosa collana le pendeva dal collo.

Arrivò la vicesindaco per spiegarci cosa dovevamo fare, era agitata, il caschetto biondo era scompigliato dal forte vento "Bene ragazzi, starete qui fino alle 10:00, vi voglio attivi
questa sera, sarà pieno di gente".

Corremmo alle cucine, il gazebo si stava riempendo sempre di più "vi metteremo in coppia e vi assegneremo dei tavoli, in questo modo non ci sarà confusione" annunciò il cuoco; era un uomo alto e grosso, pelle pallida e sudaticcia, piccoli occhi porcini verdi chiaro ci studiavano uno a uno.
Iniziò a distribuire i tavoli, parlava velocemente e stargli dietro era abbastanza faticoso "voi due, tavoli 20, 25 e 30" disse indicando me e Rachele.

Mi misi accanto a lei e ci incamminnamo verso i tavoli assegnati "Serata piena" mormorai guardandola "A quanto pare" rispose distratta. Arrivammo al primo tavolo, dove un signore anziano si sistemó e ci porse il foglio dell'ordinazione "Grazie" mormoró Rachele prendendo il pezzo di carta e incamminandosi verso la cucina "Aspettami" urlai rincorrendola, andava a passo svelto "Fermati un'attimo" dissi afferrandola per una mano. Si fermò e mi guardò negli occhi, indiettreggió con la mano e riprese a camminare.

Per tutto il percorso mi camminó a fianco e, arrivati alla cucina, appese l'ordine alla bacheca. Iniziò nuovamente a camminare svelta, così, una volta raggiunta, la presi per un braccio e la trascinai vicino alle panchine accanto "Cosa ti prende?" sussurrai "C'è gente dobbiamo muoverci" rispose lei iniziando a camminare "Fermati" la afferrai per una spalla e mi misi davanti a lei "Calmati, cerca di camminare normalmente ok?", alzò gli occhi al cielo, mi prese per il polso e si incaminó verso il tavolo 25, dove alcune persone stavano aspettando.

Dopo aver preso le ordinazioni, iniziammo a girovagare tra i tavoli, guardando le persone che mangiavano allegramente.
Notai da lontano l'anziano che avevamo servito poco prima, non aveva toccato cibo. Rachele si avvicinó a lui e inizió a parlare, mi avvicinai per sentire meglio "Tutto bene signore? La cena non le piace?" chiese lei sorridente "Tutto buonissimo, solo che non riesco a tagliare la carne" disse lui abbassando lo sguardo. Lei prese forchetta e coltello e, sotto lo sguardo stupito dell'anziano, iniziò a tagliare la carne "Ecco a lei, buona serata".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 16, 2022 ⏰

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