Capitolo 2

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Continuavo a camminare avanti e indietro da almeno venti minuti per l'agitazione. Guardavo l'orologio ininterrottamente, anche se le lancette non davano cenno di muoversi più lentamente. Jaden era buttato rozzamente sul puff color bianco a macchie nere vicino al mio letto e non ero totalmente sicura che non si fosse addormentato. Lo aveva portato di sua iniziativa in camera mia due giorni prima, spacciandolo come "regalo per i compleanni in cui ancora non ci conoscevamo", ma ormai era palese che lo usasse per stravaccarsi in camera mia in qualsiasi momento gli pareva. Lo guardai irritata.
<<Jaden, ti puoi alzare dal puff? A momenti sarà qua. >>
Alzò leggermente la testa e mi lanciò un'occhiata assonnata.
<<Mi hai tenuto sveglio tutta la notte per parlarmi di un tizio con cui avevi una relazione prima dell'incidente, ma che neanche ti ricordi, perché oggi viene a farti visita per la prima volta. Non mi merito di osservare lo spettacolo in prima fila?>> disse, sbadigliando.
<<Jaden, era il mio ragazzo. Non posso parlare con lui di cose private se ci sei davanti tu.>>
Jaden roteò gli occhi e sbuffando lasciò ricadere indietro la testa.
<<E allora semplicemente parlagli come faresti a una persona normale. Non ti ricordi neanche la sua faccia,  come fai a trattarlo da fidanzato, dai.>>
Sapeva che mi sarei sentita più a mio agio in presenza di una persona conosciuta, ma avevo pensato che magari sarei riuscita a ricordare qualcosa se fossi stata in compagnia di Victor da sola. Infondo era il mio fidanzato. Jaden mi aveva aiutata a sentirmi più a mio agio con i miei amici quando una settimana prima avevano avuto il consenso di venire a trovarmi. Era stato con noi e aveva scherzato con tutti, creado una bella atmosfera. Perfino con la mia famiglia avevamo usato la stessa tattica quando vennero per la prima volta, perché ero troppo in agitazione per vederli da sola. Ma ora volevo provare a parlare con lui da sola. Probabilmente conosceva più cose di me rispetto ai miei amici e ai miei familiari.
Andai accanto al puff e lo iniziai a tirare per un braccio, provando ad alzarlo di forza. Lui aprì la bocca facendo finta di russare e si lasciò andare ancora più a peso morto sul soffice puff sotto la sua schiena. Risi.
<<Come fai a essere così pesante mangiando solo la minestrina ospedaliera da 21 anni?!>>
Scoppiò a ridere.<<La minestrina per me è come gli spinaci per braccio di ferro, non dovresti sfottere.>>
Intenta nel battibeccare con Jaden non mi accorsi della porta che si apriva alle mie spalle.
<<Ehm... Beth?>> sentii una voce maschile chiamarmi e mi voltai di scatto, mollando subito il braccio di Jaden.
<<Victor.>> mormorai, guardandolo a corto di parole all'improvviso.
Jaden si alzò dal puff e si dileguò lanciandomi un'occhiata prima di chiudersi la porta alle spalle.

Amnesia- La Vera TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora