Capitolo 3

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Guardai Victor di sottecchi mentre lui andava a sedersi sul divanetto marrone scuro vicino alla finestra. Aveva un'espressione indecifrabile stampata in volto.
Avevo insistito tanto perché Jaden mi lasciasse sola con lui e ora non avevo idea di come iniziare un discorso con questa persona. Alzò gli occhi e li piantò nei miei.
Erano di un verde scuro brillante come foglie di un pino bagnate dopo la pioggia. Aveva le labbra lievemente aperte e i capelli neri gli ricadevano leggermente davanti alla fronte. Sentii un battito mancare. Arrossii constatando che l'attrazione verso di lui non era scomparsa con la memoria. Mi riscossi e mi concentrai per parlargli, evitando di fare di nuovo l'errore di guardarlo negli occhi.
Si sistemò con i gomiti sul sedile del divanetto e si massaggiò una tempia.
Sospirò.
<<Davvero non ricordi nulla?>>
Annuii, ringraziandolo mentalmente per aver parlato lui per primo.
Lui annuì guardando per terra.
<<So che stavamo insieme, ma non ricordo i dettagli.>> mi sedetti accanto a lui. <<Ti va di parlarmene un po'?>>
Mi sorrise. Aveva un sorriso dolce che gli scaldava anche gli occhi.
<<Ci siamo conosciuti in prima superiore, avevamo alcune lezioni in comune. Ci siamo frequentati per qualche tempo come amici e poi io mi sono dichiarato a fine della prima.>>
Nella sua voce sentivo un po' di nostalgia.
<<Siamo stati insieme 2 anni e mezzo.>> sussurrò. Il suo sorriso scomparve per un momento poi tornò.
<<Come ero?>> chiesi.
Mi guardò e per un secondo mi sembrò esitasse.
<<Eri dolce.>> bugia. Mi sorrise di nuovo. Lo guardai e alzai un sopracciglio. Avevo capito fosse una bugia dal suo tono di voce e dalla espressione vaga che aveva fatto prima di rispondere.
<<Perché sembra che tu mi stia mentendo?>>
Mi guardò stupito e poi arrossì leggermente.
<<All'inizio eri dolce davvero. E molto presente. Ma nell'ultimo anno eri diventata più distante perché ti stavi stufando della mia gelosia. Abbiamo litigato spesso per questo, soprattutto nell'ultimo anno.>> ammise, abbassando lo sguardo sul pavimento.
<<Eri lo stesso dolce, ma molto meno. Mi avevi dato un ultimatum, dicendomi che se non cambiavo comportamento non saresti più riuscita a portare avanti la relazione.>>
Mi guardò con lo sguardo addolorato.
<<Però capisco che per te tutta la situazione non sia facile, quindi stai tranquilla e non ti sforzare troppo a ricordare. Posso venire qui spesso, magari ti potrebbe aiutare a ricordare con il tempo.>>
Gli sorrisi e annuii. Ero grata fosse una persona con cui riuscivo a conversare normalmente. Era gentile e dolce, con un sorriso caldo. Mi faceva sentire bene averlo vicino. Ma per lui doveva essere difficile.
<<Però se è un problema per te puoi anche non farlo. Per me è difficile ma immagino lo sia anche per te.>>
Mi sorrise e mi scompigliò i capelli con una mano.
<<Come ex fidanzato ammetto che è un colpo al cuore non essere ricordato>>disse. Si avvicinò un po' al mio viso con il suo. Gli occhi verdi più belli che avessi visto mi osservarono e poi sorrisero di rifesso alle sue labbra. <<E poi, non è detto che la situazione non cambi di nuovo a mio favore. Potresti sempre innamorati di nuovo di me.>>
Ridacchiò quando vide le mie guance prendere un colorito più vivace. Guardò le mie labbra e si avvicinò ancora. Il cuore perse un battito.
<<Sì, questo non è cambiato.>>sussurrò, guardandomi.
<<Cosa non è cambiato?>>chiesi, ricordandomi di respirare.
Si allontanò dal mio volto e posò il polpastrello dell'indice sulla mia guancia.
<<Arrossisci sempre così.>>Mormorò, sorridendo. Si alzò dal divanetto e mi tese il braccio. <<Passeggiata?>>
Presi il suo braccio e uscimmo dalla stanza.

Amnesia- La Vera TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora