↬ ❝ three ❞

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Aspettai circa 10 minuti prima che arrivasse Jack, con tutto il suo splendore.

"Finn, devo parlarti." Si fermò davanti a me, con faccia preoccupata.

Iniziai a sudare, mi chiamava raramente per nome, e se lo faceva era per qualcosa di molto serio.

E ripeto: molto serio.

"D-dimmi." Risposi.

"Andiamo al centro a fare un giro, mentre ti racconto?" Sentii il suo respiro calmarsi, e vidi la sua faccia meno tesa di prima. Per fortuna.

Accettai e iniziammo a camminare, uno vicino all'altro.

Le nostre mani si sfioravano, e la tensione aumentava ogni passo che facevamo.

Fino a quando Jack decise di parlare: "Credo che è meglio dirtelo." Si decise.

Aveva le guance rosse, leggermente, e il respiro aumentava di velocità.

Cambiò espressione, una più da bambino, come piaceva a me.

-

Ci sedemmo in una panchina in un parco, si girò verso di me e...

Jack's pov

Avevo intenzione di dirgli tutto.

Sì, tutto. È il mio migliore amico in fondo... quindi decisi di dire tutto.

Eravamo seduti in una panchina ed io mi decisi a parlare: "Finn... sono bisessuale."

Sentivo il vento graffiarmi la faccia, dal freddo. Mi misi meglio il foulard e mi misi composto, aspettando una risposta.

La sua faccia era tra la felicità e la tristezza: non si capiva molto bene quindi feci in modo di tranquillizzarlo o da svegliarlo da quello stato di trance.

"Finn, hai capito?" Domandai dopo vari secondi di silenzio.

"Volevo dirtelo perché sei il mio migliore amico e... è da poco che l'ho scoperto... quind-" venni interrotto.

"Ho capito," disse fissando il vuoto: "sono felice per te." Finì la frase girandosi verso di me, guardandomi negli occhi.

Finn's pov

"Sono felice per te." Dissi in fine, guardandolo negli occhi.

Avevo la certezza che fosse vero, dopo che me l'aveva detto Millie.

Avevo una chance? Non credo proprio.

"Anche io devo dirti una cosa." Continuai, volevo dirgli che ero gay.

"Sono gay." Dissi.

"Ah, sono felice." Mi sorrise, era più calmo e sembrava avesse meno freddo di prima.

Siamo a dicembre e fa freddo.

Restammo in silenzio per un po' di secondi fino a quando lui disse: "Ci vai al ballo?"

Non ne ero sicuro, ma sicuramente l'aveva chiesto per sapere, in fondo io non gli interessavo.

"Sì, tu?" Non avevo altre domande.

"Sì, senti per caso... vuoi andarci con il tuo migliore amico?" Domandò ridacchiando, dopo si fece subito serio.

Con Noah? Direi di no, lui con Millie.

"Noah? Non credo." Risposi.

Lui iniziò a ridere ed io non capii il perché, subito dopo disse: "Non con lui, scemo. Con me!" Ridacchiò ancora, tappandosi la bocca con la mano.

Era così carino.

Poi realizzai: voleva veramente andare al ballo con me?

"Hm, certo! Noi due, io e te. Perché no?" Ridacchiai anch'io, grattandomi la nuca.

Finimmo di ridere e poi lui mi disse: "Io devo andare, ci vediamo domani a scuola." Si alzò e prima di andarsene mi diede un bacio sulla guancia e dopo corse via.

Rimasi lì come un ebete, sorridendo mentre continuai a toccarmi la guancia sinistra.

Dopo un po' mi alzai e mi diressi verso casa, e iniziai a realizzare tutto:

"Jack mi aveva detto il suo più grande segreto.
Mi ha invitato al ballo di Natale.
E mi ha dato un bacio sulla guancia."

Questo continuai a ripetermi in mente, fino a quando non arrivai a casa.

"Che bello, Jack Dylan Grazer mi ha invitato al ballo."



Questo capitolo fa schifo. Come chi? *urlano Jacob* esatto.

Ok basta, la smetto.


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𝙩𝙝𝙪𝙣𝙙𝙚𝙧𝙘𝙡𝙤𝙪𝙙𝙨;   𝙛𝙖𝙘𝙠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora