Parte 4 -> la spada e il Potere

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Mancano 12 giorni alle elezioni e a Imperia come nel resto del Regno c'è un clima di tensione. La sfera militare è agitatissima a causa della possibilità di riuscita della più grande operazione militare fin'ora, l'Operazione Rombo di Tuono.
La famiglia Gunzehnghörf è divisa tra chi vuole che come governo siano scelte due personalità pacifiste e chi vuole dare tutto il potere governativo a Davide, e ingrandirsi verso nuove terre.

Nel frattempo, Davide è in camera sua alla scrivania. Il sole è alto da un po' e la villa è già in piena attività. Alla porta arriva un ciambellano, che, ricevuto il permesso di entrare, esordisce "Mio Signore, il Colonnello Kramer e il Commissario Capo Verdi la stanno aspettando. Preferiscono un luogo tranquillo, quindi hanno espresso la volontà di vederla in camera Sua." "Bene falli salire." Tuona nervoso Davide.

Passano alcuni minuti e la porta bussa di nuovo. Entrano subito proprio il colonnello e il commissario, mentre il Capo della Servitù, Valerius Portian, se ne va lasciandosi dietro la porta, che si chiude rimbombando nella stanza.

Davide sembra, però, contrariato dalla visita.

"SIGNORI!" tuona "Non vedete che sto lavorando? C'è un'elezione tra due settimane e la mia famiglia organizza un comitato elettorale domani, le questioni militari a quando Ve lo dico io!"

Il Colonnello, prima che il commissario possa aprire bocca, gli risponde "Mio Signore, riguarda l'Operazione Rombo di Tuono."

Nel sentire queste parole, l'espressione di Davide cambia visibilmente. Corruga la fronte, fa sedere i suoi ospiti davanti a lui e gira la sua sedia nella loro direzione, mentre si curva, il Commissario Capo, che fino al suo arrivo a Villa Charrita attende il suo momento, sfila dalle mani del Colonnello Claude Kramer quella che sembra essere una mappa con una planimetria integrata.

"Signore, ora abbiamo un piano per sgominare la banda criminale che imperversa in città"

Il Colonnello, guardando il suo collega come se avesse detto qualcosa di sbagliato, lo redarguisce

"Dario... Penso che il Viceré sappia che la maggior parte dei componenti di tutta quell'organizzazione siano nostri infiltrati"

I due si guardano con uno sguardo di fuoco, ma Davide li interrompe, rivolgendosi al Commissario Capo della Polizia Reale, che nel frattempo ha cambiato l'espressione, diventando evidentemente deluso da sé stesso

"Stia tranquillo Signor Commissario. Vada avanti. Comunque è vero, io so."

Allora, preso coraggio, Verdi continua:

"L'operazione coinvolge 300 dei miei agenti e 400 soldati militari. Il Colonnello Kramer dice che manderà 5 dei suoi agenti, ma non ci sarà lui stesso, inoltre, il Generale Alvarez la aspetta sul campo." Mentre distoglie lo sguardo, Davide e Claude si osservano, con Davide che fa uscire tutta la sua serietà, e parlando lentamente

"Perché non viene, Colonnello?"

Kramer si presenta preparato a questa domanda, e infatti "Sto chiudendo tre operazioni Mio Signore. Le manderò la documentazione quanto prima. E manderò un altro colonnello, il Colonnello Borianova, è aggiornata sull'operazione"

Davide, molto tranquillamente, mette la sua sedia dove era prima e si alza, facendo alzare i due e iniziandoli a congedare: "Bene signori, io devo stendere un discorso e un programma convincenti che sappiano catturare la fiducia della mia famiglia... Contro mia cugina, la Contessa d'Alvette. Ma ci sarò sul campo. Uscite e trovate il ciambellano fuori la porta. Ah, Colonnello Kramer.. appena esce da qui, vada al suo ufficio a chiudere le operazioni."

L'interessato gli risponde con un saluto militare e così fa il capo della polizia, i due escono fianco a fianco mentre la ciambellana Carmen Huges li sente arrivare e gli apre al momento giusto, conducendoli fuori dalla vista di Davide, mentre la porta di acciaio e legno si chiude dolcemente.

Davide si rimette a scrivere cosa gli serve a convincere la sua famiglia di eleggerlo Re. Ha un solidissimo programma militare, ma scrive un discorso altrettanto illuminante, pensando tra sé e sé *Veramente, se non vinco con tutto questo, non so come potrei farlo* perdendo la concentrazione e addentrandosi nei suoi pensieri, non sente la porta che bussa "Davide! Apri!"

È proprio sua cugina, la Contessa Giorgia Gunzehnghörf d'Alvette.

Si dirige alla porta, aprendo molto di fretta, visibilmente estasiato dall'incontro, urla "GIORGIA!" al punto che le guardie nel sottoscala lo sentono e si voltano, ma per fortuna, il capo della servitù è vicino a loro: "tranquilli ragazzi... È solo contentissimo di questo incontro, non vede la sua famiglia da settimane."

Nel frattempo su, i due si stanno ancora abbracciando. Davide si esibisce nel migliore dei suoi abbracci, stretto e caloroso. Finito questo momento, la prima a parlare è la Contessa, anche lei felicissima di vedere il suo parente: "È da così tanto tempo che non ti vedo.." la Contessa Giorgia d'Alvette è più alta di Davide, ha 43 anni ed è la sovrana di Mabadi, una città in Carreã. "Sarò onesta con te... Non sono qui in veste di avversaria, secondo me quella dell'espansione è una grande idea... Non ce la faccio più a stare rintanata a Mabadi e annessa contea" continua poi, sorridendo "non so neppure perché Samuel mi abbia detto che la famiglia ti voleva come tua contendente, io ti ho anche difeso davanti ai nostri familiari che sostengono la pace! Ahaha!" Davide fa un cenno come se volesse parlare, ma è preceduto da sua cugina "Ne ho abbastanza del fatto che la nostra famiglia sia divisa da questo motivo così futile, la mia idea di famiglia è noi duecento che ci stiamo accanto supportandoci in qualsiasi modo. So che devi fare un'operazione. Aiuta i militari, io starò qui, a convincere i Gunzehnghörf pacifisti delle tue idee... Comunque vada, se non ci riesco, ti farò vincere al discorso." Davide si alza dalla sedia sospirando, si abbracciano, e la Contessa esce.

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