«notte in cui ci siamo incontrati»

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Perché non dormo come se il tuo corpo fosse su di me. Non mi sentirò bene finché non saremo sotto tutto ciò che c'è nel mezzo sì. Sono stanco di scucire i miei punti. Perchè ti sto immaginando accanto a me. Quindi lasciami essere tutto ciò di cui hai bisogno.
-Postcard, Troye Sivan

  23:51

Elia era stravolto, triste e ubriaco mentre camminava per le strade di Roma.

Doveva essere a casa per mezzanotte ma non sa se ci sarebbe arrivato.

Riusciva a pensare solo a una cosa, o meglio ad una persona.

Filippo Sava, Filippo, Filo, Fili, il fratello di Eleonora, l'amico che mi ha presentato Martino, il ragazzo dai capelli rosa chiaro, il ragazzo con cui mi sono aperto quella notte, anche noto come il mio ex ragazzo.

Odiava quella frase. Non riusciva più a sentirla nemmeno dalla bocca degli sconosciuti, gli veniva solo la nausea.

Elia ne aveva fatta di cazzate nella sua vita. Alcuni più leggere, altre più pesanti.

Come quando una sera invece di studiare decise di farsi una maratona di serie tv, finendone due che aveva in sospeso invece di studiare per il compito di matematica del giorno dopo. È il voto che arrivò qualche giorno dopo non rese felice il padre che lo chiuse in casa per due settimane.

O altre più leggere come rinchiudere per scherzo il suo amico Luchino in una valigia.

Ma stavolta lui non aveva fatto nessuna cazzata per rovinare la loro relazione. Anzi, ultimamente sembrava andare tutto per il meglio, si sentiva amato da Filippo come non mai, e Elia per ricambiare faceva di tutto per il ragazzo.

Ma fu Filippo a rompere la loro relazione, senza nemmeno una spiegazione valida e davanti alla fontana di Trevi dove i due si dovevano incontrare per uscire quella sera.

Quando gli disse 'non possiamo più continuare' sentì il suo cuore frantumarsi in mille pezzi, gli chiese spiegazioni ma Filippo non volle darle, andò via lasciando Elia da solo. Elia si sentì uno stupido. Quei giorni Elia provò a chiamarlo, gli mandò milioni di messaggi rimasti col visualizzato, chiese spiegazioni anche a Eleonora ma nemmeno lei sapeva il motivo.

Elia era distrutto, rimase due settimane chiuso in casa, e non riuscì a godersi le ultime settimane di agosto a causa di questo.

I suoi migliori amici Martino, Giovanni e Luchino passarono ogni giorno a casa, ogni tanto anche in compagnia di Niccolò, per non farlo sentire solo e invogliarlo ad uscire. E anche se ne era immensamente grato per avere degli amici che lo sopportavo e che facevano di tutto per aiutarlo, lui proprio non riusciva a levarsi dalla mente Filippo.

Ripensava sempre alla notte in cui si erano incontrati.

Era la metà di maggio, prima della battaglia di colori ideata da Edoardo Incanti con la sua nuova fidanzata Eleonora Sava.

I contrabbandieri e le matte, in compagnia dei villa boys si erano organizzati per una festa a casa di Federico Canegallo.

A quella festa del sabato sera si intromise anche Filippo Sava, che aveva completato gli esami universitari (almeno per un po') e voleva festeggiare. Eleonora si arrabbiò col fratello, ma la sua allegria riuscì a toglierle quel broncio e godersi la festa.

Era anche il periodo in cui Elia iniziava a dubitare della sua sessualità. Elia non si era mai definito:non amava le etichette, ma aveva provato interesse solo per le ragazze quindi tutti l'avevano etichettato in 'etero', e anche se non Elia non voleva, si etichettò anche lui così.

the night we met//elippo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora