Capitolo 4

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Quella notte nessuno venne a trovarlo nei sogni. Era forse dispiaciuto? Probabile. Jungkook voleva sapere, voleva avere risposte, ma tutto quello che ottenne fu solo il silenzio. 

Si trovava nel suo studio, intento a riguardare i suoi vecchi dipinti. Oggi il tempo era proprio come il suo umore: triste e grigiastro. Fin da quando si era trasferito, percepiva che la sua vita non fosse realmente completa. Una vita a metà. Aveva sempre avuto l'abitudine di scacciare via quei pensieri, non curandosene poi così tanto. 

A distrarlo dal suo mondo fu il rumore della porta che si apriva, segno dell'arrivo di qualche cliente. La clientela, in quella giornata, non era stata numerosa. Solo in pochi si erano fermati a vedere alcune delle sue opere. Magari la gente preferiva starsene a casa a causa del brutto tempo.

Una figura minuta, un viso carino e dall'espressione familiare, contornato da una chioma di capelli biondi simili a quelli di un angelo, aveva appena varcato la porta del suo studio. Jungkook era rimasto stregato, rapito da quella creatura. Nessun suono uscì dalla sua bocca, troppo impegnata a trovare le parole giuste. 

Perché il cuore aveva perso un battito alla vista di quel ragazzo sconosciuto? Perché, pur non conoscendolo, percepiva un calore irradiarsi all'altezza del cuore?

Jungkook si trovava seduto sulla poltrona lontana dalla figura, eppure riusciva a percepire il suo dolce e leggero profumo. Sapeva di fiori di ciliegio, i suoi preferiti. I fiori di ciliegio, chiamati in giapponese anche Sakura, erano i fiori della rinascita, della pace interiore. L'anima di quel ragazzo minuto, agli occhi di Jungkook, era un fiore di ciliegio. Uno dei più belli.

<< Salve, volevo un'informazione...>> la voce delicata del ragazzo arrivò alle orecchie di Jungkook come la più bella melodia tra tutte le melodie. Ti sfiorava lentamente, senza nessuna fretta. Ti cullava. 

Mentalmente si diede dello stupido per pensare tali cose su uno sconosciuto che, nel frattempo, lo osservava in attesa di una risposta. Annuì semplicemente, per fargli capire di continuare a parlare.

<< Devo fare un regalo abbastanza unico ad un mio caro amico. Lui è...è amante della fotografia, quindi cosa c'è di meglio della pittura? Volevo un dipinto che facesse scontrare entrambi i due mondi, un po' come due anime si uniscono fra loro.>> 

Jungkook aveva ascoltato attentamente ogni parola detta dal ragazzo. Era rimasto piacevolmente sorpreso dalla sua idea, era davvero una bella cosa da realizzare. Tutto ciò gli ricordò il suo migliore amico Taehyung.

<< E' una bellissima idea, ci lavorerò su. Vuole lasciarmi un suo contatto per aggiornarci? >> la sua era solamente una scusa. 

Inutile negarlo, Jungkook sentiva già il bisogno di rivedere quel ragazzo. Voleva conoscere il suo mondo, le sue passioni. Voleva scoprirlo lentamente, godendoselo fino all'ultimo. Voleva ascoltare la sua voce ancora, ancora e ancora, all'infinito. Non sapeva descrivere bene quelle emozioni che stava provando. Non sapeva se stesse sognando o se il ragazzo stesso fosse solo un sogno.

Somigliava a qualcuno, ma davvero non riusciva a ricordare chi potesse essere. Il ragazzo gli sorrise debolmente, prima di rifiutare la sua proposta.

<< Passerò io in questi giorni, magari. Adesso devo proprio scappare...>> e senza neanche attendere la risposta di Jungkook, uscì di corsa dallo studio, lasciandolo nella confusione più totale. Non gli aveva neanche detto come si chiamasse. Così Jungkook abbandonò la poltrona e corse fuori dallo studio, nella speranza di vederlo in lontananza, ma non fu così. Era sparito proprio come un sogno, lasciando solo una scia del suo profumo.

Fiori di ciliegio.

Angolo autrice:

Eh niente, sono leggermente soft

𝖫'𝖺𝗋𝗍𝖾 𝖽𝖾𝗂 𝗋𝗂𝖼𝗈𝗋𝖽𝗂 // 𝖩𝗂𝗄𝗈𝗈𝗄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora