"SANTA CLARITA DIET" una commedia che fa sbudellare... dalle risate (NO SPOILER)

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Quant'è bella l'estate
che si fugge tuttavia
chi vuol esser lieto, sia
di settembre l'arrivo c'è certezza.

E dopo aver manifestato il mio disagio mentale nonché il mio quanto meno scarso senso dell'umorismo riducendo ad uno scempio il "trionfo di Bacco e Arianna" solo per dire che l'estate è il periodo non di sole, mare, nuove amicizie, avventure, amori estivi e vacanze da sogno, ma di "maratona di serie tv tanto la mia vita sociale fa schifo a questo punto mettiamoci una pietra sopra" (perché così fanno le persone normali, vero?), partiamo con la recensione.

"Santa Clarita diet" è una serie Comedy horror targata Netflix ideata da Victor Fresco che vede come protagonisti Drew Barrymore e Timothy Olyphant, costituita da tre stagioni ognuna di dieci episodi. Viene raccontata la storia di Sheila e Joel Hammond, una normalissima coppia (nel lavoro come nella vita) di agenti immobiliari con una figlia adolescente di nome Abby le cui vite vengono sconvolte da un evento inspiegabile che ha a che fare con il mondo paranormale. In un giorno come gli altri i due stanno facendo visitare una casa in vendita a dei possibili acquirenti quando Sheila accusa un improvviso malore che la porta a vomitare in bagno su letteralmente tutto ciò che trova, morendo subito dopo ma resuscitando in tempo record giusto in tempo per chiedere scusa ai visitatori per i rumori, ovviamente non prima che Joel possa piangerla disperato accasciato sul pavimento stringendo fra le braccia sua moglie e circondato da un mare di bile. Benché stupita dell'accaduto e, tralasciando la quasi costante fame di carne cruda (non riesce a mangiare nient'altro che carne cruda), si sente meravigliosamente bene. A cambiare però non sono soltanto i gusti culinari della donna, ma anche il suo comportamento diventa più energetico ed esuberante caratterizzato dalla mancanza di controllo dell'Es (che in psicologia sarebbe quella parte dell'essere umano in cui hanno luogo i desideri e le pulsioni). Non ci sono dubbi: Sheila è diventata una zombie! Purtroppo la nuova se stessa è molto violenta e insaziabile e, dopo aver assaggiato la carne umana, non può più farne a meno. Gli Hammond si trovano così a dover adattare il loro stile di vita alle esigenze dovute all'avere una non-morta in casa senza destare sospetti nel vicino poliziotto invadente Dan ed essere arrestati per gli omicidi che causeranno, tutto questo cercando di essere dei buoni genitori per Abby.

La serie è piena di scene comiche che vanno a stemperare lo splatter presente (mai eccessivo), senza risultare ridicolo o banale ma piuttosto ironizzando su quello che si sta facendo. Un ruolo particolarmente interessante è rivestito dall'etica dei protagonisti, che cercano a tutti i costi di essere dei "buoni" anche se devono uccidere, sminuzzare e mettere in un congelatore delle persone. Un esempio è dato dalla scena in cui Sheila cerca un "alibi morale" affermando di voler trovare il giusto candidato per sfamarsi, ovvero un giovane Hitler solitario o ancora chi l'ha già vista ricorderà la scena del nazista in carrozzina e il dialogo tra i due protagonisti che ne deriva.

La trama è ben scritta, non annoia e mantiene sempre alta la curiosità dello spettatore sia con scene esilaranti sia con plot twist inaspettati dando maggior rilievo più alla difficoltà di non alterare gli equilibri familiari che al tema horror. Personalmente, poi, non ho trovato buchi di trama rilevanti né alcun tipo di incongruenze nella storyline come nelle sotto-trame. A proposito di sotto-trame, ho trovato la più interessante quella di Abby, una ragazza alla ricerca dell'avventura che, non potendo essere coinvolta nella "nuova attività" dei suoi genitori per volere di questi ultimi, insieme al suo amico Eric si immerge in situazioni l'una più pericolosa quanto assurda dell'altra con risolutezza che quasi rasenta la testardaggine per la prima e con molta paura per il secondo.

Per quanto riguarda i personaggi, trovo che siano stati strutturati con intelligenza evitando stereotipi o cliché. In particolar modo credo sia opportuno analizzare i personaggi principali, ovvero i tre Hammond ed Eric, a coppie poiché entrambe come minimo comun denominatore vedono il ruolo di influenza affidato alle due donne.

Sheila e Joel, come ho già detto precedentemente, sono due agenti immobiliari e genitori. Dopo la sua trasformazione, Sheila diventa più attiva e ambiziosa ed ottimista. Non è più disposta ad accontentarsi come aveva fatto da quel momento in poi. La sua trasformazione viene vista, nel complesso della serie, come una vera e propria rinascita che la rende più viva rivedendo e ironizzando sulla definizione "non-morti", quasi a suggerire allo spettatore che a volte è necessario un cambiamento interiore drastico affinché si possa trovare il coraggio di inseguire i propri sogni e desideri, concetto che viene ribadito diverse volte con l'introduzione di altri personaggi. Joel, dal canto suo, tende a non voler rischiare. Si potrebbe dire che rappresenta la parte razionale di Sheila, completandosi vicendevolmente. Il rapporto fra i due funziona non solo perché rafforzato da anni e anni di conoscenza, complicità e totale fiducia reciproca, ma anche grazie al fatto di avere l'uno ciò che manca all'altro. La potenza e la forza del loro legame è chiaramente percepibile ogni qual volta entrambi sono costretti a dover compiere qualcosa di altamente rischioso: non sono mai soli, ma si guardano le spalle, nonostante il forte disagio che sente il marito. Ormai sono in simbiosi. La caratteristica comica più marcata di Joel è data dal mal celato senso di colpevolezza e ansietà che traspare dal suo tipico sorriso tiratissimo dovuto alla sua totale incapacità di inventare scuse sul momento, goffaggine che svanirà col passare del tempo.

Abby Hammond ha un carattere molto particolare. Ha un senso della giustizia molto spiccato che la porta a riconoscere con facilità le ingiustizie alle quali decide di agire ricorrendo spesso e volentieri a metodi risolutivi di dubbia moralità. Abby è un personaggio vendicativo e decisamente più furbo e strategico dei suoi genitori la cui arma più efficace, rivolta per lo più verso questi ultimi, è il pungente sarcasmo (si potrebbe definirlo un sarcasmo "da sofista", anziché il classico "sono una teenager nessuno mi capisce che schifo la vita")  . Per buona parte della serie è sempre alla ricerca di avventure da affrontare in compagnia di Eric per i motivi sopracitati. Il tutto condito dalla sorprendente capacità di lottare degna di una giovane Vedova Nera. Di Abby ci viene mostrato anche il suo lato tenero e impacciato riguardo a sentimenti e relazioni amorose dovute alla sua giovane età e poca esperienza a riguardo. Eric, il migliore amico nonché eterno innamorato di Abby, è un ragazzo molto intelligente e divertente, introverso e impacciato, vuoi per il suo essere nerd (non stereotipato secondo il ragionamento "nerd = brutto e sfigato", tutt'altro) per la sua grande capacità di riuscire a dire la cosa sbagliata nel momento sbagliato. A differenza della amica, Eric vive in un nucleo familiare in cui non si trova a suo agio, con una madre invadente (soprattutto quando si tratta della vita sessuale del figlio) e un patrigno, per usare un eufemismo, poco carino nei suoi confronti che lo tormenta con l'idea che ha di uomo macho in contrasto con le fragilità del ragazzo il quale, per questi motivi, riconosce negli Hammond un porto sicuro. Malgrado gli sforzi di Abby nel negare l'evidenza, il rapporto che c'è fra i due lascia presagire qualcosa di più: entrambi riescono ad essere pienamente sé stessi ed accettati così come sono solo in presenza dell'altro.  Vista in quest'ottica la coppia Abby-Eric rappresenta l'inizio di qualcosa di poco comprensibile anche per i due, mentre la coppia Sheila e Joel la naturale evoluzione del rapporto.

Un particolare che personalmente mi è piaciuto è stata la capacità di rappresentare dei personaggi femminili forti e indipendenti senza sminuire quelli maschili e mostrando di questi aspetti volutamente ignorati o, in certi casi, addirittura derisi che però esistono e li rendono meno macchietta e più umani. 

Se non avete ancora visto "Santa Clarita diet" spero di avervi incuriositi e spronati a recuperarla, nel caso in cui l'abbiate già vista mi auguro che la recensione vi sia piaciuta.

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