Les Éboulements essendo una cittadina molto piccola, contava una cerchia abbastanza ristretta di abitanti, ciò vuol dire che in fin dei conti tutti conoscono tutti. Quando arrivai qui, in un batter d'occhio si diffuse la notizia del "nuovo arrivato", non che potessi nasconderlo, dopotutto un viso nuovo attrae sempre l'attenzione. Ricordo ancora che il giorno stesso che arrivai, verso il tardo pomeriggio, sentii il campanello di casa suonare. Non sapevo proprio chi potesse essere, ma quando aprii la porta di casa rimasi totalmente sorpreso. Erano presenti molte persone della comunità ed erano lì per darmi il benvenuto. Rimasi così stupito che non mi opposi neanche un po' quando tutti entrarono in casa mia. Ognuno di loro mi aveva portato un regalo di benvenuto, alcuni avevano portato dei dolci fatti in casa, altri delle piante tipiche del luogo per abbellire la casa e il giardino, altri ancora svariate decorazioni per la casa e beni di prima necessità. Non sapevo cosa dire, la gente era tutta così gentile e io ero solo un estraneo, ogni volta che provavo a dire "non ce n'è bisogno" mi dicevano "ormai fai parte della nostra comunità, sei importante per noi"e all'incirca tutti mi rispondevano in questo modo, mi sembrava quasi come se si fossero accordati per la risposta. Mentre spostavo alcuni regali nella mia stanza venni fermato da un ragazzo, un bel tipetto dagli occhi verdi e i capelli neri come la pece. Aveva proprio un bel sorriso e notai anche che aveva alcune fossette, pensai subito che fosse il tipico ragazzo ruba cuori. Continuai a studiarlo con lo sguardo e non mi accorsi per niente di ciò che mi stava dicendo, fortunatamente riuscii a riprendermi e a non fare, come il solito, una figuraccia. Mi scusai subito e lui mi sorrise dicendomi di non preoccuparmi, si presentò e mi disse che si chiamava Robert, ma che potevo chiamarlo semplicemente Rob. Non so per quale motivo, ma Rob mi stava simpatico e il suo sorriso era contagioso. Subito dopo mi presentai anch'io dicendoli che mi chiamavo Mieczyslaw, ma che poteva chiamarmi semplicemente Stilinski, poiché in molti non riuscivano a pronunciare il mio nome. Lui scoppiò in una fragorosa risata, rimase totalmente sorpreso da un nome così semplice e comune, logicamente mi disse il tutto con ironia, ma rimasi stupito quando mi chiamò senza difficoltà con il mio nome. Più i minuti trascorrevano e più lui mi stava simpatico, si propose di aiutarmi a portare le cose di sopra e continuammo la conversazione nella stanza. Mi raccontò che subito dopo aver scoperto da suo padre, l'unico meccanico della città, l'arrivo di un nuovo abitante, per giunta un ragazzo, si è subito precipitato a darmi il benvenuto. Questo mi rendeva felice, nessuno del luogo era ostile nei miei confronti, senza nemmeno conoscermi mi hanno accettato senza problemi. All'improvviso il cellulare di Rob iniziò a squillare e lui mi disse che doveva andar via, ma che l'indomani mattina mi avrebbe raggiunto per presentarmi ai suoi amici e per farmi fare un giro della città. Subito dopo averlo detto mi salutò molto velocemente e corse fuori, ma dopo nemmeno un minuto si ripresentò nella stanza. Mi disse che si era dimenticato di chiedermi il numero così da potermi contattare e io gli diedi il mio numero provvisorio e lui mi ringraziò e mi disse che mi avrebbe mandato un messaggio al più presto. Io intanto ridacchiavo, era un ragazzo molto divertente e buffo, sotto alcuni aspetti mi ricordava Scott, mio fratello...

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I restart by myself
RandomNon sono molto brava con le descrizioni, non vorrei rovinarvi la lettura. E' la prima storia che scrivo, spero che vi piaccia, siate clementi con una novellina.