Ero sempre stata sola, beh non sempre, però per la maggior parte del tempo. Mio padre è un agente immobiliare molto famoso e per lavoro gira il mondo, quindi passa poco tempo a casa, e mia madre... è morta, tempo fa quando avevo solo cinque anni. Dopo la morte della mamma, mio padre ha iniziato a lavorare sempre di più, e dopo poco tempo anche la mia vecchia tata è andata in pensione e mi ha lasciata da sola. Alla fine stare da soli non è poi così male, si è più indipendenti, non devi seguire le regole di nessuno, puoi andare a dormire a che ora preferisci e puoi mangiare tutto il cibo spazzatura che vuoi. Però ogni medaglia ha il suo rovescio... ho imparato ha fare il bucato a 9 anni, a cucinare a 11, ricordo ancora quella volta che mi rovescia a dosso tutte le pentole dalla credenza, e non è questo il peggio: dovermi dare la buonanotte tutte le sere e il buongiorno tutte le mattine, dover giustificare sempre l'assenza di un mio parente maggiorenne ad un incontro scuola-famiglia, dovermi misurare la febbre quando sto male, è peggio...
Avere un fratello o una sorella maggiore, o minore, non sarebbe stato poi così male.
Quella mattina la sveglia era suonata puntuale come sempre, e come sempre ero pronta a lavarmi, vestirmi, pronta per la scuola. Quella era una mattinata No, e non avevo la minima voglia di dirmi buongiorno. Brick lo aveva capito e aveva esitato nel saltarmi sulla spalla; ricordo ancora quando mio padre me lo portò, avvolto in un panno di cotone, con una stecca legata ad una delle zampine. Dopo averlo curato provai più volte a lasciarlo su qualche albero, ottenendo come risultato niente, così mi arresi e decisi di tenerlo con me.
Fuori pioveva, nonostante il sole splendesse alto nel cielo.
-Oggi sarà una "meravigliosa" giornata!-
Dissi mugugnando.
La scuola era sempre la stessa, gli stessi compagni di classe, gli stessi professori, e riuscì ad arrivare alla fine delle lezioni senza alcun problema - eccetto la nota, che nel pomeriggio mi sarei auto firmata, della professa Doffry, l'insegnate di latino, per non aver terminato la versione su Catullo-.
Una volta uscita da scuola le cose sembrarono peggiorare: inciampai in una radici di albero, venni schizzata da un auto di passaggio, persi gli appunti di storia e a migliorare la giornata ci pensò una telefonata di mio padre.
-Pronto? Papà? Avevo detto che non devi perdere tempo e chiamarmi a lavoro, ci saremmo sentiti stasera!-
-No, sono libero ora. E volevo sentire la mia bambina. Come stai? Come è andata a scuola? Stai tornando a casa, vero?-
-Si, tranquillo! A proposito di scuola, sai, oggi ho preso una n-nota, m-ma la firmerò io, stasera E ti prometto che non ne prenderò più!-
-Emmie, non è la prima volta che lo dici, così mi fai preoccupare. E' un po' che hai la testa altrove e ogni volta che ci sentiamo per telefono sembri sempre più tesa-
-Non devi preoccuparti per me!-
-Cioccolatino mio, sei sicura che va tutto bene?-
-Come sempre!-
Mentre con un orecchio mantenevo il telefonino, con le mani cercavo di farmi strada tra i libri e i fogli del mio zaino per raggiungere le chiavi di casa, che ovviamente erano finite in fondo.
-Cazzo!-
Ero riuscita a tagliarmi con la carta, bagnata, di una dei miei fogli di storia sporchi di fango.
-Lo sai che odio le parolacce!-
Lasciai cadere lo zaino a terra, e credo che per un momento rimasi in apnea.
-Papà?! Che diavolo ci fai tu qui?-
-Vuoi che te la firmo io quella nota?-
Quello era il nostro modo per salutarci, strano, ma mi andava bene. Gli saltai addosso e lo abbracciai, forte, ogni abbraccio poteva essere l'ultimo, per noi era sempre così: ogni volta che lui veniva a trovarmi sapeva quando arrivare, ma mai quanto potere rimanere. E ovviamente non sapeva dirmi con certezza quando sarebbe ritornato.
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A big, big FAMILY --- Inspired by Brothers Conflict --- (AMERICA)
Roman pour AdolescentsSTORIA FERMA Un uomo e una donna: lui padre di una bellissima ragazza di 17 anni, lei madre di... 13 meravigliosi giovani uomini. Un sentimento molto forte, l'amore, e un matrimonio annunciato. Una nuova famiglia, allargata, una grande casa, tanto d...