21. Modern AU Italia

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Tedros si era sempre immaginato il liceo come qualcosa di favoloso, con armadietti multicolor, balli della scuola, cheerleader e robe del genere. Una volta che ci era entrato aveva capito di aver guardato troppo Disney Channel. 

Le superiori non erano il paradiso che sognava, e mai lo sarebbero state, soprattutto non quelle in Italia. Se girando per i corridoi in America potevi incontrare Zac Efron che ballava, qua era già tanto se incappavi in una macchinetta del caffè decente. Quell'anno, però, si sentiva stranamente positivo: dopo essersi trasferito dall'altra parte di Roma, aveva lasciato l'istituto dove studiava prima e si era iscritto al Manara, quello vicino al municipio, dove tra l'altro andava anche Beatrix, la sua amica d'infanzia.

-Tirati fuori le mani dalle tasche, dai- gli stava dicendo in quel momento. Passavano in via Bricci, il ragazzo poteva quasi vedere il profilo della nuova scuola da lì.

-Bea, sono le otto di mattina, a chi vuoi che freghi se ho le mani nelle tasche?- sbuffò lui.

-Che poi io non ti capisco, stiamo a metà settembre, perché cominci da subito a metterti le felpe? Il riscaldamento globale non è abbastanza per te?- riprese la ragazza.

-Piuttosto, dimmi qualcosa della gente che studia qua-

-Ah, 'mo me lo chiedi- rispose l'altra. -Che vuoi che ti dica? Dipende dalla classe in cui ti hanno messo-

-Boh, penso terzo A-

-Incoraggiante, Ted, non sai manco dove stai- rise Beatrix.

-Essù...- borbottò lui.

-Vabbè. Dovresti stare al primo piano... Oddio, sei finito con Hester e le amiche sue- 

Tedros alzò un sopracciglio. -Chi è Hester mo'?-

-E' una che appena ti vede secondo me ti manda a quel paese...- borbottò Bea. 

-Ma se manco mi conosce!- sbottò il ragazzo gesticolando.

-Sei amico mio, questo le basta- tagliò corto l'altra. -E poi sei capitato pure con quell'oca di Sophie-

-Fanno davvero tutti schifo là dentro?- 

-Ti è andata male, ma per fortuna sono solo tre anni-

Davanti al cancello d'ingresso un paio di ragazze si fermarono ad abbracciare Beatrix. Da quello che l'amica gli aveva detto, quella con la coda castana e la pelle olivastra era Reena, e la rossa con gli occhi verdi era Millicent. Tedros si sentiva a disagio in mezzo ad un gruppo di sole femmine; tirò fuori il telefono dalla tasca e cominciò a guardare senza interesse quello che Instagram gli proponeva. Erano le otto meno cinque, e per la prima volta nella sua vita Ted voleva entrare a scuola il più presto possibile.

D'improvviso il ragazzo si sentì toccare la spalla da dietro, e si trattenne dallo sparare insulti per lo spavento. Girandosi vide un gruppetto capeggiato da una biondina.

-Sei quello nuovo di terzo A, Tedros?- gli chiese. Era molto carina, a guardarla. Aveva gli occhi verdi, più brillanti di quelli di Millicent, e contornati da parecchio mascara; il ragazzo non riusciva a dire se le sue labbra fossero così rosee naturalmente o se si fosse messa qualcosa; aveva la pelle color pesca, ed era anche poco più bassa di lui. Per un attimo gli mancarono le parole.

-Sì, perché?- riuscì a balbettare.

-Benvenuto in classe!- esclamò l'altra, stringendogli la mano. -Io sono Sophie-

Quindi era QUELLA la ragazza che a Beatrix non piaceva? Probabilmente aveva paura della concorrenza, pensò Tedros.

-Uh, figo. Sei di qua?- 

sge - scleri vari II: un mondo senza fanboyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora