Ogni domenica dell'anno a Cagliari veniva organizzato un mercatino dell'usato. Una tradizione che aveva visto transitare nel corso dei decenni le bancarelle dal Bastione di Saint Remy, struttura situata nel quartiere Castello facente parte delle mura storiche della città insieme al Bastione di Santa Croce, allo spiazzo in asfalto compreso tra il viale Trieste e il viale Trento ne quartiere di Sant'Avendrace.
Tale area in asfalto durante la settimana veniva utilizzato come parcheggi dai dipendenti del palazzo della Regione, situato poco distante; mentre la domenica diventava un mercato all'aperto in cui si poteva trovare di tutto: vecchi fumetti, abiti usati, mobili, accessori per la casa ecc. Qualcuno aveva pure provato a vendere animali ma tale attività era stata prontamente interdetta da parte delle forse dell'ordine.
Erano le otto del mattino e nonostante facesse un gran caldo c'erano già diverse persone che si aggiravano per le bancarelle. L'ispettore Corrias sorseggiava sotto i portici di un bar del viale Sant'Avendrace in attesa di un segnale di Sonia. Se c'era una persona in grado di cogliere un particolare in mezzo ad una moltitudine era proprio la sua collega.
Passati pochi minuti il cellulare dell'ispettore vibrò e comparve una notifica di Sonia. Corrias si alzò dal tavolino, recuperò dalla tasca dei jeans una gomma da masticare e iniziò a perlustrare il mercatino dal lato del Viale Trieste in direzione via Roma, mentre la sua collega in senso opposto perlustrando il lato del viale Trento.
Sembrava di cercare un ago in un pagliaio. Nonostante la giornata fosse tipicamente estiva e invogliasse gli abitanti della città a dirigersi verso la spiaggia chilometrica del Poetto, il mercatino era strapieno e a stento si riusciva a camminare. Inoltre lungo i marciapiedi di accesso allo spiazzo, diversi venditori non regolari occupavano abusivamente gli spazi con le loro cianfrusaglie di dubbia provenienza: non era raro ritrovare in vendita al mercatino refurtiva proveniente da furti in appartamenti situati in tutta la provincia di Cagliari.
L'ispettore Corrias controllava ripetutamente l'orologio sincronizzato con il cellulare. Da quanto aveva scoperto questa nuova tecnologia non aveva più potuto farne a meno: poteva consultare tutte le notifiche, effettuare chiamate e rispondere senza dover togliere il cellulare dalla tasca. Cosa non di poco conto, per uno come lui abituato a distruggerne almeno due per anno per banali cadute a terra.
I due poliziotti non sapevano dove focalizzare la ricerca: l'uomo intervistato qualche giorno prima si era rivelato essere un semplice passante che per manie di protagonismo aveva millantato di essere il proprietario della bancarella posta alle sue spalle.
Inoltre diverse bancarelle apparivano abbastanza simili tra loro, pertanto non sarebbe stato semplice trovare il libro sulla leggenda del muflone assassino.Vecchi fumetti, enciclopedie ormai datate, collezioni interminabili di fossili,monete, bigiotteria, cd e vinili, abbigliamento di ogni tipo...l'ispettore Corrias cominciava a perdere le speranze di riuscire a trovare il libro.
Era ormai circa mezz'ora che vagava all'interno del mercatino senza alcun risultato. Faceva un gran caldo e il suo corpo reclamava qualcosa di fresco e dissettante. Vide un caddozzone collocato nel lato orientale del mercatino e decise di soddisfare i propri bisogni con una mezza di Ichnusa.
In prossimità del paninaro, incrociò un ragazzo con una maglietta viola che indossava delle cuffie e sembrava assorto nella musica che stava ascoltando. L'ispettore incrociò il suo sguardo e fece appena in tempo a notare i suoi occhi neri grafite che si ritrovò a terra di schiena a guardare il cielo: quel ragazzo sconosciuto con una mossa di arti marziali eseguita ad una velocità impressionante l'aveva messo al tappeto.
Corrias si girò immediatamente in posizione prona ma nel mentre il ragazzo era scomparso.Una mano rugosa comparve nel suo campo visivo: un bonario vecchietto dalla barba lunga e pochi denti gli stava offrendo il suo aiuto per rialzarsi. L'ispettore la guardò e rifiutò frettolosamente poiché la sua attenzione era stata catturata da una copertina di un libro di una bancarella di fronte a lui.
Aveva finalmente trovato il libro sulla leggenda del muflone!
Si precipitò alla bancarella e prese subito il libro tra le mani. Il venditore notò la sua curiosità e si avvicinò lui:
«Mi dispiace signore, quel libro non è in vendita»
«Come non è vendita?! Ma allora perché lo tiene esposto?»
«Perché devo...» rispose misteriosamente il venditore, rivolgendo mestamente lo sguardo verso i propri piedi
«Ma che significa? Senta a me questo libro serve urgentemente. Mi dica quant'è, non ne farò una questione economica».
«Mi dispiace » ribatté l'uomo allargando le braccia.
Corrias rimase basito. Stava per mostrare all'ambulante il proprio distintivo con la speranza di riuscire a sequestrare il libro, quando comparve Sonia.
Alla sua vista rimase sorpreso, non si ricordava che la sua collega fosse così attraente. L'uniforme della polizia non rendeva giustizia a quel metro e mezzo di donna, dai ricci castani e dal viso così delicato da farla sembrare più giovane. Ma soprattutto non metteva in evidenza le sue forme, come invece facevano la maglietta e gli shorts indossati in quella rovente mattinata.
Il luccichio del sole riflesso sulla filigrana d'argento del "su kokku" che Sonia portava al collo, fece distogliere lo sguardo di Corrias che si era fissato da diversi istanti sulla scollatura della ragazza.
«L'hai trovato ispettore, bravissimo! » si complimentò con lui.
« Si ma dobbiamo convincere il proprietario a vendercelo»
«E cosa ci vuole? Lascia fare a me» disse la ragazza convinta.
Corrias la guardò scettico ma lasciò fare, sapeva quanto poteva essere convincente la sua collega e si preparò a gustarsi la scena. Contrariamente alle attese, dopo pochissimi minuti ritornò trionfante con il libro sottobraccio.
«Ma come diamine hai fatto?»
«Le donne sanno essere molto convincenti, non te l'ha spiegato la mamma?» lo canzonò la collega.
Si allontanarono dal mercatino e decisero di analizzare il libro di fronte a due mezze di Ichnusa e salatini sotto i portici di un locale nella vicinissima piazza Unione Sarda.
Il libro ricostruiva l'assedio della città di Santa Igia, la capitale del Giudicato di Cagliari sino al 1258.
Questa città era collocata da diversi storici sulle sponde orientali dello stagno di Santa Gilla con estensione da una parte verso il quartiere di Sant'Avendrace e dall'altra verso l'isola di "Sa Illetta".
La città ebbe il massimo splendore a partire dal nono secolo, quando divenne la sede privilegiata del giudice di Cagliari, dell'arcivescovo e di tutte le altre istituzioni politico-amministrative del giudicato di Cagliari.L'autore del libro riportava come leggende popolari riferissero di come la caduta della città fosse avvenuta nella notte da parte di mufloni assassini evocati dagli stregoni di Barbagia presenti nelle file degli assedianti.
Tali mufloni sarebbero comparsi già dentro le mura e con una ferocia inaudita avrebbero decimato la popolazione rendendo poi più agevole la presa della città da parte degli eserciti appostati nella piana fuori le mura, composti da pisani e milizie degli altri tre giudicati della Sardegna: Arborea, Torres e Gallura.La città venne rasa al suolo e le sue ceneri cosparse di sale. Al termine dei combattimenti i mufloni assassini scomparvero; furono ritrovati alcuni elmi con le corna dell'animale dei quali però non si seppe più nulla.
La furia dei mufloni assassini evocati dagli stregoni di Barbagia impressionó talmente tanto i pisani che essi stessi avvelenarono il vino offerto agli stregoni in segno di ringraziamento.
In punto di morte però uno di loro riuscì a lanciargli contro una maledizione: i mufloni assassini li avrebbero perseguitati per l'eternità.Corrias e Sonia si guardano increduli. Non avevano mai sentito parlare della città di Santa Igia, né erano a conoscenza di siti archeologici riferibili ai luoghi citati nel libro.
Ma soprattutto non riuscivano a trovare il nesso tra questa leggenda e l'omicidio del resort.
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Omicidio al Resort
Детектив / ТриллерUn cadavere. 200 sospettati. E una tranquilla sera d'estate si trasforma in un incubo.