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Al solo sentire quelle parole mi si gelò il sangue nelle vene.
 

In quale losco traffico mi ero immischiata? Non  capivo nemmeno se ero sveglia o dormivo ancora.

Guardai timorosa in ragazzo che si era appoggiato all'auto, si avvicinò al finestrino della mia portiera " Allora Justin! Vedo che hai sempre dietro tua ...sorella!" il suo volto sembrava quasi schifato al solo nominarmi, lo osservai sconvolta.
 

Justin si sporse verso di me, riuscì a sentire l'odore dei suoi capelli..profumavano di..era così famigliare, sembrava proprio.. vaniglia.
 

Iniziai a sudare freddo, il pensiero che lui fosse nel parco con me quella sera e che avesse potuto uccidere il vicino mi fece sobbalzare "oh..".

Interruppe il discorso che stava affrontando con l'amico, voltandosi minaccioso verso di me " uhm?" scossi la testa.

Che mi avrebbe fatto ora? Ero in pericolo?
 

Sembrava incredibile ma, oggi, vedevo mio fratello sotto una luce completamente diversa.

E non mi piaceva proprio.
 

" hei..rilassati Katryn.. riesco a sentire che sei spaventata da un kilometro.. non ti succederà nulla!" respirai velocemente mentre Justin cercava di  scendere dall'auto.

Aprì la portiera e mi porse la mano, la guardai titubante "prendi questa cazzo di mano e scendi dall'auto!" sbottò in un modo che non mi piaque.

Afferrai la sua mano e scesi dall'auto. Era calda, soffice..ma allo stesso tempo sicura e forte.
 

Mi attaversò un brivido di emozione che non avevo mai provato.
 

" che mi succederà ora?" non si girò nemmeno alla mia domanda, restò impassibile, camminando deciso e scortandomi in uno di quei capanni " allora? Quando ha preso Chanel?" chiese all'amico, mi aveva completamente ignorata. E io dovevo restare tranquilla?

Si girò per un secondo verso di me, lanciandomi un altro di quegli sguardi che uccidono.

Continuai a fissarlo per qualche istante, poi feci cadere il mio sguardo sul capanno in cui eravamo entrati.

Niente attrezzi della CIA o macchinari dell FBI..era solo un capanno con un divano in pelle e un letto. Come un rifugio per gli sciatori.

Solo molto meno accogliente.
 

" Quando mi porterai a casa?" interruppi un altra delle sue discussioni sussurrate tra lui e il suo compagno. Si girò verso di me seccato.

" Vuoi stare zitta un secondo? C'è in ballo la vita di una ragazza!" sbuffai annoiata, davvero credeva che cascassi alla storia della missione top secret?

Mi alzai e mi avvicinai alla finestra " Certo..la sua vita.. ah-ah.. la tua fidanzata sarà a scoparsi qualcun altro..fattene una ragione!" mi girai verso di lui il suo sguardo era indecifrabile. Così carico di tensione e rabbia " lei non è la mia ragazza..".
 

Sorrisi alla sua affermazione, divertita..per quale motivo si strusciava sempre contro di lui? Non ero mica scema.
 

" Lei non ha mai fatto nulla di quello a cui stai pensando, è una del nostro gruppo e smettila di fare la cretina!" mi agitai al solo sentirmi dire cretina.

Per chi mi ha preso quello stronzo? Non può mancarmi di rispetto in questo modo " senti tu.. non so come fai! Ma mi stai rendendo la vita la cosa più terribile che ci sia! Non so come hai fatto a farmi sentire quelle voci e vedere quelle cose.. voglio solo che tu torni ad ignorarmi e a fregartene! E voglio solo tornare a casa!" si avvicinò a me silenziosamente, i suoi occhi erano quasi tristi alle mie parole.
 

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