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Forse era mattina. 
 

Ma avevo paura di aprire gli occhi e ritrovarmi in quel posto terribile e incolore. Con Simon che mi prende a schiaffi e mi osserva malignamente.

Come avevo potuto tradire Justin? Era pur sempre mio fratello.
 

Sospirai e aprì gli occhi lentamente. Non ero a casa, ma era mattina.

Perchè non ero ancora a casa?  Mi guardai in torno con la vista annebbiata dalla luce che penetrava dalla finestra ad arco che avevo davanti.

La stanza in se era davvero luminosa.
 

Ero in un letto morbido e con voluminose coperte viola. Ero morta?

Mi alzai lentamente, quando sentì una fitta alla pancia. Mi alzai la maglietta del pigiama che indossavo. Un enorme botta nera sul fianco mi riportò alla sera prima, quando Simon mi aveva preso a calci sul freddo pavimento di quella stanza.

Sbadigliai, ma un altro dolore mi afflisse.
 

Mi alzai zoppicando e raggiunsi lo specchio. Mi osservai sconvolta, credendo di aver sognato " E questa?" mi sfiorai il labbro spaccato dallo schiaffo di ieri.

Mi girai verso la stanza in cui mi trovavo, respirai a fondo e mi accasciai a terra.

Che avevo fatto per meritarmi tutto questo?

Iniziai a piangere silenziosamente. 
 

Qualcuno bussò alla mia porta. Non risposi, ma questa si aprì ugualmente " ah..sei sveglia" la voce di Justin mi fece alzare velocemente.

Il cuore iniziò a riprendere vigore, battendo all'impazzata. Gli corsi in contro abbracciandolo " Sei vivo..Mio Dio grazie!" lui mi spinse delicatamente via da sè " Si.. stai bene tu?" annuì sfiorandomi i ventre.

Il suo sguardo era sempre il solito, serio e freddo. Sembrava davvero che non fosse successo nulla.
 

Ma io spevo cos'era successo. Se non fosse stato per lui non sarei ancora viva " Justin?" lui si avvicinò al letto sedendosi e iniziando a giocare con un lembo del lenzuolo " uhm?" mi avvicinai cautamente, lui non mi perse di vista un secondo. Mi osservò mentre mi sedevo sul letto.

" Ti devo ringraziare.. se tu non fossi arrivato probabilmente.." sospirai. 

Il suo sguardò era vuoto. Osservava il pavimento.
 

Per la prima volta lo sentì sospirare malinconicamente " ha..ha ucciso Chanel.." a quelle parole, pronunciate così naturalmente, spalancai gli occhi sconvola.

Come poteva essere così tranquillo? Simon aveva ucciso una persona. Mi alzai di scatto " Devi chiamarla polizia! Quello è un criminale! Justin?"

lui alzò lo sguado, ancora una volta mi incuteva timore.
 

" Non puoi chiamare la polizia.. c'è qualcosa di più sotto.. non puoi capire!" corrugai le sopracciglia. Cosa non potevo capire? Aveva ucciso una persona dopotutto. Dovevo chiamare la polizia. Mi mossì velocemente verso il telefono, ma Justin scattò in piedi e mi raggiunse in un secondo.

Eravamo naso contro naso. I suoi occhi erano fissi sui miei. Vedevo le venature colorate del suo iride. Erano ipnotiche.
 

Le sue labbra a forma di cuore erano serrate duramente. Mi prese il polso in cui già avevo il telefono in mano " non devi. chiamare. la polizia" mi girai nervosamente verso un altro lato della stanza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 19, 2019 ⏰

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