il bussista

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il bus vecchio e trascurato sbatteva violentemente a ogni buca sulla rovinosa strada di campagna. Emma, con il suo telefono, badava poco al violento viaggio. Leggeva su instagram di una ragazza della sua zona, o un po' più lontano, che aveva gli stessi suoi interessi. Il suo nome era Lisa. Aveva i capelli corti, vedeva dalle foto. Non distingueva il colore dei suoi occhi ma
aveva uno sguardo deciso ma confuso, quasi perso. Aveva anche delle bellissime labbra fini che a emma sembravano sempre mostrare un sorriso. Le scrisse un semplice "hey". Spense il telefono attendendo una risposta.
Il bus arrivó a destinazione e prima di scendere, il bussista, la prese per un braccio e le disse che sua madre stava bene e sarebbe tornata a casa prima di quanto lei possa pensare. - non allarmarti piccola -
aggiunse.
Aprì la porta con le chiavi che sua madre nascondeva nel secondo cespuglio della terza aiuola del giardino e entró.
Si, la madre non c'era. Pensó fosse andata a fare la spesa e non si preoccupó inizialmente.
Si sedette sul divano con il suo piatto di pasta al ragù e inizió a divorarla mentre sulla televisione scorrevano illimitati minuti di pubblicità. Finì di mangiare, spense la
televisione, lavó velocemente il piatto e la forchetta e si rimise sul divano a spulciare instagram. Non si ricordó inizialmente di aver scritto a Lisa, fino a quando non le arrivó una notifica dalla sua chat, le aveva risposto con un saluto e subito dopo scrisse un amichevole "come va".
Emma sentì una strana sensazione di paura, di ansia, sulla pancia.
rispose subito. "Bene tu?"
anche Lisa rispose. "bene dai"
Emma pensó subito a questi momenti. Due persone che si scrivono ciao come va e dopo aver risposto... che devi dire?
parlarono un po'. Emma si era dimenticata della mamma. Pensava che come al solito fosse al lavoro quindi non dava molta importanza alla questione.
Ma piano piano arrivarono le 19, orario in cui la madre avrebbe dovuto tornare a casa.
19:15
19:30
19:45
20:00
la mamma non arrivava. Magari l'avevan trattenuta al lavoro.
Si fece una bistecca e la sgranocchió impaurita sul divano, senza smettere di guardare l'orologio e senza smettere di pensare alla mamma.
22:10
- Mamma tutto bene? perchè non sei a casa? dove sei? Ti aspetto -
Il messaggio immediatamente consegnato diede qualche speranza a Emma
che si trasformó in un sollievo dopo che la mamma rispose.
- Sono da papà, lava i piatti amore, torno domani pomeriggio. Ho detto al bussista di passare davanti a casa prima dell'inizio del servizio. Arriverà li davanti alle 7:30 buona notte amore! -
- Notte mamma! -
03:28
Emma si sveglió per andare in bagno. Tutto era cosi silenzioso e buio. Rifletteva molto di notte quando si svegliava. Per questo motivo si riaddormentó dopo una mezz'ora.
6:30
la sveglia. Che rumore assordante.
Emma balzó subito in piedi, si ricordó di Lisa. Doveva subito scriverle. Si vestì velocemente e mentre faceva colazione le scrisse un allegro buongiorno con un cuore rosa.
7:24
- Buongiorno tesoro! Sei pronta? la bussista sta arrivando! Ti voglio bene amore mio! -
- Buongiorno mamma! si, sono pronta, zaino in spalla e sacca in mano! Anche io te ne voglio tanto! A dopo! -
Il bus arrivó in perfetto orario previsto dalla mamma. Arrivó a scuola alle 7:54 e entró velocemente. Odiava i suoi compagni. Non parló con nessuno e si sedette prima dell'arrivo della professoressa a chattare con Lisa. Aveva risposto mentre stava entrando in bus e non aveva sentito la notifica. Entró la Prof. Spense il telefono e per tutto il giorno non smettè di pensare a Lisa.
13:12
Finalmente fuori. Prese il bus. Una mezzora di relax prima di pranzo.
- Tesoro mio, sto tornando a casa, quando arriverai io staró probabilmente ancora dormendo. Sono molto stanca. Ti ho lasciato la pasta sul fornello! -
il messaggio era delle 12:37 quindi stava bene. Era preoccupata ugualmente ma molto meno della serata precedente.
Dopo tre quarti d'ora arrivó a casa. Il bus aveva fatto ritardo. Durante il viaggio aveva parlato molto con Lisa e ne era entusiasta. Entró e si, la mamma ancora dormiva. Nessun problema. Si scaldó il piatto di pasta e lo mangió a tavola. Finito di mangiare salì dalla madre e trovó un biglietto sul comodino.
Non sto bene. Se dormo, svegliami.
Emma tornó immediatamente in panico. Sveglió subito la mamma che inizialmente non dava segni di vita.
Si sveglió sobbalzando e abbracció subito la figlia. Le spiegó che era mancata perchè era stata ricoverata all'ospedale dopo un attacco cardiaco. Era sopravvissuta. Fortuna.

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