Si. Era innamorata.
Ogni volta che lisa le scriveva sentiva la stessa sensazione della prima volta. Ogni volta che guardava quella sua foto era incantata. Era bella.
- Tesorooo! -
i suoi pensieri furono interrotti dalla squillante voce della mamma che la sveglió subito.
- Tesoro mio svegliati, è tardi -
mi vestii velocemente, mangiai un paio di biscotti e andai subito a scuola.
- Ti voglio bene amore! -
- Anche io mamma! -
8:07
- hei guarda qua chi c'è, la lesbica -
Emma esausta delle stesse offese rimase in silenzio evitando di reagire come al solito.
- guarda la poverina se ne sta li da sola -
quelle irritanti risate si spalmavano nei suoi timpani come l'acqua si infrange sul cemento.
- lesbica lesbica lesbica di merda -
quella sensazione rapida di adrenalina che saliva dalla punta dei piedi fino alla testa la spinse finalmente a reagire. Fu una fantastica sensazione di libertà da un peso che non smetteva di farla felice.
- la frocietta del cazzo sa dare un pugno eh? Beh dai vediamo che sai fare oltre a questo merda -
Emma non pensava veramente di poter fare una cosa del genere. Ma l'unico modo per farlo smettere era farlo definitivamente smettere di parlare.
Un'altro pugno dritto alla pancia e di seguito uno sulla mandibola. In meno di un secondo era steso sul banco. L'unica cosa che non calcolarono fu il fatto che la professoressa stava arrivando.
Cercarono di far finta che stesse dormendo ma la coperturà fallí. L'omofobo si risveglió e Emma non fece altrettanto una fine cosi lieta.
- hai picchiato un ragazzo?! -
- ah andiamo mamma non rompere. È sempre lui che mi offende, non ce la faccio più! -
- Non è la soluzione farlo svenire! -
- a me è sembrata l'unica. -
- non lo è! -
un attimo di silenzio prima di quell'attimo di.
- dammi il telefono. dammi il telefono subito! -
- lasciami in pace! ho fatto la cosa giusta! -
- sei passata dalla parte del torto! dammi immediatamente quel telefono! -
la mamma corse verso di me e mi prese il
telefono dalle mani.
- no dammelo! -
- per quello che hai fatto questo è il minimo! vai in camera! -
- ho detto dammelo! -
emma le saltó addosso e cerco di riprendere il telefono. La mamma le tiró uno schiaffo e la fece scendere. ma subito dopo.
la mamma inizió a singhiozzare e si accasció a terra. Non respirava più. emma prese velocemente il telefono e prontamente chiamó l'ambulanza.
Aveva imparato a fare il massaggio cardiaco. Stese la mamma sul pavimento è inizió.
inizió a piangere
a pensare che sarebbe finita
inzió a pensare che tutto sarebbe andato male
inizió a aspettare di vedere morire sua madre
inizió a sperare che l'ambulanza arrivasse in tempo.
inizió a fare il massaggio cardiaco.
Le sirene si facevano sempre più vicine e si sentì morire quando i dottori la strapparono via da sua mamma.
L'ambulanza partì, un dottore prese emma in braccio che svenuta sul pavimento di casa aveva bisogno di aiuto.
In ospedale una luce gialla illuminava il corpo dormiente della mamma.
Emma preouccpata non sapeva se sarebbe sopravvissuta. Non ce l'avrebbe fatta senza di lei.
I messaggi di lisa scorrevano numerosi e isterici nello schermo del cellulare. Non era il momento di leggere.
- Eiii tutto bene? -
- che succede?? -
- perchè non rispondi? -
scrisse un rapido, "ti spiego dopo".
la mamma si sveglió di colpo con un sussulto. Emma chiamó velocemente un medico e cercó di parlare alla mamma e di farsi dire qualcosa da lei.
Non stava ancora bene, respirava in modo strano, aveva bisogno di molte strane flebo e della mascherina di ossigeno. Il medico spiegó ad emma molte cose che lei non capiva. Diceva qualcosa sulla condizione della mamma, era in coma, non riusciva a capire. Era sconvolta, persa, confusa, triste, arrabbiata, scossa, agitata, ansiosa. Non sapeva niente, non capiva niente, non pensava a niente. Si sedette velocemente sulla sedia vicino a una scrivania. Vedeva sfocato.
18:37
Emma si era un attimo ripresa, scrisse a Lisa dell'accaduto che le aveva scritto in precedenza 42 messaggi.
- Ei lisa, si non va niente bene, mia mamma
ha avuto un attacco cardiaco, io sono in ospedale con lei; i dottori dicono che è in coma. Ti aggiorno. -
Lisa, pensava emma, iniziasse a scrivere a raffica le solite inutili parole del tipo "oddio mi spiace!" o "posso fare qualcosa?"
No.
Scrisse solo - arrivo. -
e arrivó.
era bella.
aveva gli occhi marroni scuri, incantati e preoccupati.
I capelli corti che le accarezzavano dolcemente il collo.
era alta come lei.
Lisa.