Il giorno dopo mi svegliai di buon ora nonostante il fatto che il giorno prima ero tornata a casa piuttosto tardi.
Mio padre stava ancora russando beatamente quando mi decisi ad alzarmi per mettere qualcosa nello stomaco.
Ero in cucina da qualche minuto quando entrò mio papà.
È un uomo sulla quarantina con i capelli scuri e gli occhi color cioccolato. Assomiglio tanto a lui, però ho gli occhi azzurri della mamma.
-Buongiorno Grace- dice lui con aria allegra. Non so come faccia ed alzarsi di buon umore, io sono parecchio lunatica la mattina.
-Buongiorno papà, dormito bene?- mi avvicino a lui e gli scocchio un bacio sulla guanca.
-Mmm... si dai- risponde.
-Hey Grace...-
-Si?- alzo gli occhi dal pane con la marmellata.
-Be... vedi io vorrei... be che tu
.. - farfuglia. Non mi piace quando non è diretto.
-Oh senti, leggi questo- mi porge una busta. La afferro.
-Cos'è?- Chiedo.
-Mio dio quanto sei curiosa! sei tutta tua m.....- si interrompe, guarda a terra, gli occhi fissi sul pavimento freddo. Mi fa male vedere mio padre in queste condizioni. Lui più di tutti non ha superato la morte della mamma.
Erano felicissimi assieme, è successo tutto in un lampo. I primi giorni sono stati duri per tutti, ma dovevamo farci forza l'un l'altro. È incredibile la velocità in cui cambiano le cose nella nostra vita. Un giorno sei felice, quello dopo vorresti solo morire.
-Papà....- mormoro avvicinandomi a lui
-È tutto apposto, lo so che ho la testa dura della mamma- gli poso una mano sulla spalla.
-Grazie Grace, non so cosa farei senza di te- sorride lui.
-Ti voglio bene-
-Anche io-
Ritorno a sedermi. Traggo un respiro profondo. Apro la busta. Ne esce fuori un volantino. Parla di una nuova prestigiosissima scuola. Non capisco perché mio padre mi stia facendo vedere questo. Io vado gia in una scuola
Guardo mio papà. Ha un sorrisetto beffardo sulla faccia.
-Papà vuoi madarmi in un altra scuola?- chiedo allarmata.
-Oh Grace, leggi attentamente....-
Faccio cadere lo sguardo sul volantino, rileggo il titolo.
Vogliamo dare il benvenuto a tutti coloro che vorranno venir a far parte della nuovissima e prestigiosa Dance Accademy
Rileggo la frase attentamente per capire. Dance Accademy?
Mi volto verso mio padre.
-Papà ma cosa...-
-Io vorrei che tu riprovassi a ballare Grace- mi interuppe.
-Veramente? ma tu...-
-Lo so che non volevo che ballassi dopo l'incidente. Ma sono cambiato e io so che tu hai il potenziale per farcela Grace.
-Farcela?-
-Si, si entra a far parte della scuola tramite delle audizioni.
Guardai il volantino nelle mie mani, queste tremavano. Ma non per paura, questa era eccitazione.
Le audizione si sarebbero tenute fra 3 settimane e bisognava portare un pezzo proprio che sia classico, moderno, contenporaneo, hip-hop o altri stili. Il classico era il mio forte.
-Papà io...- non finii la frase perché mi fiondai tra le sue braccia per abbracciarlo.
-Grazie, grazie, grazie!- gli dissi all'orecchio.
-Che ci fai ancora qui?- urla lui.
Mi ritraggo un poco.
-Vai a preparare il tuo pezzo se vuoi farcela!- e scoppia a ridere.
Io rido a mia volta.
Salgo le scale fino in camera mia.
Non ci credevo ancora.
Il cuore mi batteva all'impazzata.
Afferrai il mio cellulare e digitai il numero di Rose. L'altra sera me lo aveva dato per tenerci in contatto.
Dopo 3 squilli arriva la sua voce dolce.
-Graaaaaceeee- urla
-Rose ciao, possiamo vederci oggi noi due?
-Um.. si, dove?-
-Va bene a pranzo al bar vicino al quel negozio dell'usato?-
-Certo, ci vediamo là. Ciao Grace!-
-Ciao Rose-
Attaccai e posai il telefono sul letto.
Mi tolsi il pigiama e mi gurdai allo specchio.
Corporatura esile, delicata.
Abbastanza abbronzata, i capelli marroni mi arrivano a metà della schiena e i miei occhi azzurri erano contornati da quelche occhiaia.
Cercai di concentrarmi sul mio corpo per capire se ero ancora in grado di ballare
Forse non ero al cento per cento in forma.
Ma su questo potevo lavorarci.