Il passato di Ámbar

687 26 1
                                    

Heyy oggi Ámbar parlerà con Sharon e scoprirà cos'è successo realmente, e perché è stata adottata...

Ámbar's POV
Oggi sto un po' meglio. Beh, per modo di dire:sono costretta a pattinare con Alejandro e se non lo farò perfettamente sarò esclusa dalla gara. Forse riuscirei a pattinare decentemente se riuscissi a guardarlo senza aver voglia di urlargli contro per quello che mi ha fatto. Almeno però ora riesco a pensare a Simón senza piangere. Anche se ogni volta che mi guarda con quegli occhi pieni di tristezza sento spezzarsi qualcosa dentro di me. Lui aveva messo insieme tutti i pezzi del cuore che non sapevo di avere e adesso non mi rimane più nulla. Adesso però è diverso da due anni fa:allora mi sentivo abbandonata completamente perché Sharon se n'era andata e mi sentivo completamente sola, per questo volevo che gli altri soffrissero come stavo soffrendo io, ora però voglio bene ai Valente e ho capito che sono brave persone, inoltre ho riallacciato i rapporti con Sharon, quindi le cose vanno un po' meglio. Sapere che almeno qualcuno mi vuole bene allevia un po' il mio dolore. Proprio ora sto cercando un vestito per andare a trovare Sharon all'ospedale. Alla fine rinuncio e scelgo dei semplicissimi jeans e una felpa grigia:non sono in vena di pensare ad abbinamenti perfetti. Mi dispiace saltare la lezione, anche perché poi dovrò chiedere a qualcuno di mandarmi degli appunti e di solito se non sono perfettamente ordinati e organizzati non li capisco, ma questo è molto importante, inoltre ho intenzione di chiedere di mia madre di Sylvana. Scendo di sotto a fare colazione. Luna sembra molto triste. -Luna, che ti è successo?-  -Hai presente quel viaggio di cui avevo parlato?Probabilmente non potrò più andare perché il giorno del volo è lo stesso giorno della gara...-  -E dovresti partire alla stessa ora?-  -No, dovrei essere lì all'orario della fine della gara-  -Posso accompagnarti io!Ho la patente e un'auto molto veloce. Non guido quasi mai perché trovo più comodo l'autista, ma sono sicura che riusciresti ad arrivare all'aeroporto-  -Davvero faresti questo per me?-  -Certo, tu mi hai difesa quando è arrivato Rosales e mi stai aiutando con l'organizzazione della gara, sarebbe il minimo, no?-  -Grazie- sorride. Non se l'aspettava proprio. Forse pensa che in fondo in me ci sia ancora un po' della cattiveria tipica della Ámbar di un tempo, ma non è vero. Quella Ámbar non esiste più. L'autista mi accompagna all'ospedale.  -Mi scusi- chiedo a un'infermiera  -Può dirmi dove si trova la signora Benson?-  -Al secondo piano in fondo-  -Grazie-. Questo ospedale è davvero angusto. È totalmente bianco. Per fortuna che fra non molto la mia zietta potrà tornare a casa, anche se purtroppo sarà cieca per sempre...Ma vorrà tornare a casa?A questo non ci ho pensato. E se fosse ancora arrabbiata con i Valente?Ci rimarrei molto male. -Ciao zietta-  -Ciao Ámbar-  la abbraccio. -Come stai?-  -Non è il massimo stare qui, ma sicuramente sto meglio di quando sono entrata-  -Mi fa piacere. Quando sarai dimessa?-  -Non lo so ancora, ma presto, per fortuna. Quando saprò il giorno preciso te lo dirò-  -Bene. Ma...Vorrai tornare alla villa?-  spero che non si arrabbi o che inizi un discorso riguardo al fatto che non ci tornerebbe mai e piuttosto preferirebbe restare per sempre in ospedale. Starei ancora peggio di ora.  -Sì, perché non dovrei?Ormai, anche potendo, non potrei più vendicarmi dei Valente e di mio padre, inoltre in queste condizioni sarebbe difficile cercare una nuova casa in cui abitare. E poi non sarebbe giusto chiederti di scegliere se vivere con me o con i Valente, visto che mi sembra che ora andiate molto d'accordo- sorrido -Grazie per essere così comprensiva-  -Sei come una figlia per me e mi sono pentita di averti trascurata per tutto questo tempo, per questo ho deciso di mettere da parte il rancore-  -Non so cosa dire. Sono davvero felice di sentirti dire queste parole. Però c'è una cosa che vorrei chiederti, riguardo mia madre, Sylvana, perché non hai voluto che io avessi qualcosa a che fare con lei?Non arrabbiarti, è solo che ultimamente ho tanti dubbi-  -È giusto che tu lo voglia sapere, e poi, ti ripeto, non ho più niente da perdere ormai. Sylvana è la figlia di amici dei miei genitori, per questo la conosco. Era rimasta incinta quando era molto giovane di un uomo che non ha voluto saperne niente di te, e non poteva prendersi cura di te in modo adeguato, per questo mi chiese se potessi adottarti, perché sapeva che io ero ricca e avrei potuto farti crescere come si deve, al contrario di lei. Quando si è presentata, dopo molti anni, al tuo compleanno, io le ho impedito di avvicinarsi a te, perché pensavo volesse estorcermi dei soldi. Insomma, che senso avrebbe voler vederti dopo tutti questi anni?Invece lei non aveva secondo fini. Solo che quando l'ho scoperto non ho voluto che tu lo sapessi perché tutto ciò avrebbe messo in pericolo la mia eredità. Mi dispiace- estorcere dei soldi?Perché pensa sempre che ci siano di mezzo i soldi?Beh, almeno ora so che non voleva abbandonarmi. Non è stata colpa sua, e poi è stata abbandonata da mio padre, poverina. Anzi, non merita di essere definito mio padre. Non vuole saperne niente di me, e ora sarà chissà dove, insieme a qualche bellissima modella. Però mia madre voleva il meglio per me, e io voglio parlare con lei -Non fa niente, sono felice che tu mi abbia raccontato tutto. Ora dov'è Sylvana?-  -Non lo so-  -Non è che potresti trovare un modo per mettermi in contatto con lei, ad esempio dandomi il suo numero di telefono?-  -Sei proprio sicura?-  -Sì, perché?-  -Non è facile per me dirlo, ma...Io tornerò presto. E se tu andassi a vivere con tua madre...Mi dispiacerebbe un po'. Vorrei dimostrarti che mi dispiace per come mi sono comportata con te- sono commossa. Non mi aveva mai parlato così. -Ma io non voglio andare a vivere con quella donna, zietta. Sto benissimo con il nonno e i Valente, vorrei solo parlare con lei, che avessimo un rapporto, è molto importante per me-  -Ok, immagino tu abbia ragione. Prendi la penna e il taccuino sul comodino, così te lo detto- sono così felice. Finalmente potrò scoprire chi sono. Sharon però sembra preoccupata -Zietta, questo non cambierà niente, anzi. Tu per me sei come una madre e anche dopo che avrò parlato con Sylvana questo non cambierà- la abbraccio un'ultima volta ad esco dall'ospedale.

Soy Luna 4 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora