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«Lui ha accettato, il suo nome è Lee Hwiyoung e presto verrà qui per presentarsi e iniziare l'attività con te»

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«Lui ha accettato, il suo nome è Lee Hwiyoung e presto verrà qui per presentarsi e iniziare l'attività con te»

Scoppiai a ridere all'improvviso... Una risata che riuscì a contenere solo dopo aver portato tra i denti un lembo della mia felpa e inzuppandolo di saliva.
Mia sorella poteva essere una brava attrice, competente e tutto quello che voleva mio padre, ma non era mai stata in grado di saldare i rapporti con gli altri ragazzi e lo staff con cui lavorava...
Era un talento particolare, raro e difficile da mantenere saldo... Una sorta di dote naturale.
Ripensandoci bene, bhe neanche io ero mai stata in grado di tenermi buone le amicizie per chissà quanto tempo, anzi, tutto il contrario.
L'unica cosa di cui ero capace era quella di allontanarmi dalle persone a me più care per poi soffrire come se la colpa non dipendesse da me.
Era orrendo vivere in quel modo: non essere amata da nessuno e con tanti sensi di colpa sulla coscienza.
Avevo voglia di tornare indietro nel tempo, sistemare gli errori commessi e ricucire le ferite dall'ora rimaste aperte.

«Bene allora possiamo andarcene ora? Sta per cominciare il mio k-drama preferito» sventolai il mio polso con l'orologio tanto per mettergli un po' di fretta, ma la mia scusa non servì proprio a nulla.
Ricevetti altri sguardi d'odio e mi arresi al momento sbuffando ancora e sdraiandomi sulla poltrona.
Mi sarei dovuta sorbire la spiegazione di tutto il futuro spettacolo... Che gioia!
Prese la parola mio padre.
«Bene, ti spiego brevemente ciò che vorrei rappresentare con voi due.
Sarà un qualcosa di nuovo che di sicuro proveremo e riproveremo, una, due volte, anche mille se servirà!
I protagonisti sarete tu e Hwiyoung, non ci sarà nessun altro-»
«Le comparse!» gridai continuando a tenere gli occhi chiusi.
«Y/n basta!» urlarono in coro mio padre e mia sorella.
«Okay scusate» alzai le braccia in segno di arresa e mi misi seduta composta.
«Le comparse non ci saranno, anzi dei piccoli filmati aiuteranno a collegare le varie scene»
Mia sorella annuì dando vita, sul suo viso, ad un'espressione non tanto contenta e soddisfatta.
Non ci feci tanto caso, ma al contrario pensai al mio povero cervello che sarebbe esploso a momenti...
Con gli occhi stanchi e arrossati continuai a seguire i veloci movimenti di mani di mio padre tanto da farmi venire un mal di testa atroce.
La sua organizzazione era micidiale, un'arma affilatissima... Avevo da sempre invidiato questo in mio padre, una figura fondamentale che nella vita era sempre stata assente.

«Veniamo alla storia. Mi piacerebbe rappresentare quella su Romeo e Giulietta cambiando un po' di cose, tra cui... il finale»
«Blaah» imitai un conato di vomito, molto realistico a dire il vero...
All'improvviso cominciai a sentire un telefono vibrare, non era il mio così optai per quello di mia sorella. Presi la sua borsa cercandone all'interno il cellulare fino a quando una luce bianca non mi accecò. Lessi il nome del suo fidanzato sullo schermo: Sanghyuk
«Ancora quello sfigato?» dissi tra me e me
«Yerim il telefono!» la chiamai rimanendo seduta al mio posto.
Lei mi raggiunse a passo svelto come se avesse saputo ancora prima di leggere il nome sulla schermata, chi la stesse cercando.
Mi strappò il cellulare dalla mano destra lasciandomi confusa tant'è che alzai le spalle e scossi la testa.
«Pronto?!» la sua voce svanì piano piano fino a sentire il rumore della porta chiudersi di scatto.
«Y/n vieni un attimo» mi chiamò mio padre e lo raggiunsi controvoglia.
«Dimmi»
«Cos'ha tua sorella in questo ultimo periodo?»
Io socchiusi gli occhi confusa
«Yerim? Perché?»
«A casa la vedo sempre con la testa sulle nuvole. Gli parlo e non è attenta-»
In fin dei conti come avrei potuto saperlo? Non ero mai andata a casa di mio padre... Erano poche le volte in cui io e Yerim passavamo la serata e la notte insieme a casa di nostra madre.
«Ho bisogno seriamente della sua collaborazione in questo spettacolo, la necessito. Ogni mese perdiamo sempre gli attori più bravi e a dire il vero anche gli altri membri dello staff sono abbastanza stanchi del suo comportamento»
Non ci avevo mai fatto caso, con me si era sempre comportata in modo normale, o meglio, non mi aveva mai destato alcun dubbio...
Però a pensarci bene...
Era accaduta anche prima un qualcosa di simile proprio con il cellulare...Quasi come se stesse nascondendo qualcosa...
«Papà-» era davvero strano pronunciare quella parola
«Veditela con lei... Cosa c'entro io?»
Dopotutto facevo bene a continuare per la mia strada e a rimanere la ragazza egoista che ormai conoscevano tutti.
Yeorim era mia sorella, certo, ma non avrei mosso un dito su richiesta di mio padre... Per lui non di certo, per me stessa forse sì.
«Aha va bene, ci sentiamo domani...Ciao *smack*» era mia sorella... Abbandonai il palco tornando a sedermi velocemente.
Per la restante mezz'ora passata in teatro continuai a pensare alle parole di mio padre: erano rimaste incise su ogni parete del mio cervello, stavo seriamente iniziando a preoccuparmi.
Sarebbe stato necessario valutare bene i passi da fare, ma non ero come mio padre e non possedevo la sua perfetta organizzazione mentale...

HWIYOUNG'S POV'S

"Invitiamo i passeggeri del volo 42365 diretto a Seoul, di rimanere seduti e con la cintura allacciata per tutta la durata del volo. Grazie"

Sbuffai nel mentre mi allacciavo l'odiosa cintura intorno alla mia vita.
Odiavo sentirmi così bloccato, oltretutto seduto su un sedile scomodissimo.
Odiavo salire sull'aereo, odiavo volare, odiavo farlo da solo!

«Daii Kyuniescoppiò a ridere la ragazza  che avevo scelto come compagna di vita.
«Non dirmi che hai paura di volare!»
«Yaa y/n basta prendermi in giro» mi lamentai io girando la testa verso il finestrino... Davanti a me si estendeva una lunga fila di aerei che aspettavano il loro turno per decollare.
Y/n prese la mia mano senza dire nulla e d'istinto mi girai verso di lei guardandola con attenzione e tanta insicurezza.
«Almeno così ti sentirai più tranquillo» disse mostrandomi il suo meraviglioso e grande sorriso.
Io annuì e le sorrisi in risposta.

Faceva male permettere ai miei ricordi di tornare a tormentarmi e feriva ancora di più il fatto che io li alimentassi con quella maledetta mancanza di lei.
Avevo cercato un passo alla volta di dimenticare ogni cosa, ma in realtà non era così.
Il ricordo di y/n aveva continuato e avrebbe continuato a persistere nella mia testa... Non sarei riuscito a liberarmene così in fretta.
Spostai lo sguardo verso il finestrino e mi resi conto solo in quel momento di come l'aereo avesse già raggiunto l'alta quota.
Pensare a lei aveva tranquillizzato la mia paura... Continuare a vivere al suo fianco mi avrebbe migliorato la vita.
Ma dopo due anni, come sarei stato in grado di riuscirci?

🎥🎞️

buonaseraa gente, sono ritornata dopo un secolo con il secondo capitolo!
come state? vi state prendendo cura di voi stess*? spero di sì...
avevo davvero tantissime idee da inserire in questo capitolo ed è anche per questo motivo che ci ho impiegato un po' per portarvi questa seconda schifezza...
spero con tutto il cuore che la storia stia iniziando a piacervi, cosa ne pensate?

S💗

❛­❛Just Actors❜❜ Hwiyoung - PAUSA -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora