Per iniziare con questa rubrica direi di cominciare dal principio di tutto. Come disse Platone: ''L'inizio è la parte più importante del lavoro'' e se io dovessi scegliere un inizio per me, quello per me sarebbe il mio primo ricordo in assoluto.
All'epoca avrò avuto si e no 2 anni di eta, vivevo nella mia vecchia casa ed ero un bambino abbastanza quieto (chissà cosa mi è successo?). Il dettaglio della casa è importante perché il mio primo ricordo è legato a essa, e non poco. Questa è la storia di come io sia entrato per la prima volta in quella che sarebbe stata la mia dimora per i prossimi 5 anni, o meglio la prima volta di cui io abbia memoria. Il particolare che rende questa storia interessante è che nel ricordo io fluttuavo e tutto era in bianco e nero.
Ok, si lo so! Pare impossibile, ma ascoltatemi un attimo e se continuerete a leggere capirete il perché fluttuavo e il perché tutto era in bianco e nero. Fatto sta che io entro dalla porta principale e piano piano mi dirigo all'entrata dell'edificio, passo attraverso il giardino e noto un neo nido di due rondini in uno dei cespugli vicino al garage con tanto di uova. Era un cespuglio molto modesto e si notava che era stato fatto con cura e amore. Mi metto a osservarlo e alla fine entro in casa e la prima cosa che vedo è mia madre intenta a cucinare e mio nonno seduto a tavola con un giornale in mano, la cosa curiosa è che nonostante muovessero la bocca io non sentivo alcun rumore uscire da esse. Decido quindi di superarli e arrivato al corridoio giro a destra dove si trovava il salotto, entrato mi avvicino al divano dove un bambino paffuto di circa 1 metro di altezza giaceva addormentato.
Incomincio ad osservarlo dall'alto, la prima cosa che noto è la sua a dir poco bizzarra posizione nel dormire. Aveva una gamba fuori e usava entrambe le sue mani come cuscino, mi avvicino sempre di più fino a stare a pochi centimetri da lui. Improvvisamente il bambino si gira e io e lui ci ritroviamo faccia a faccia, una faccia molto particolare con due guanciotte ben definite, una fronte molto ampia e dei capelli a mo di porcospino. Il bambino iniziò a muovere leggermente le labbra e diversamente da prima riesco ad udire dei mugolii, i suoi occhi iniziano ad aprirsi e in quel momento tutto diventò bianco.
Mi ritrovo sdraiato sul divano, il soffitto davanti a me è di un bianco giallastro. Mi alzo e mi trovo ancora in salotto, ma ora ho i piedi ben fissi a terra e tutto è a colori. Inizio a dirigermi verso la cucina e mia madre era li ancora intenta a cucinare nel vedermi sbucare mi dice:
<<Amore, ti sei svegliato>>
<<Oh campione, ti sei fatto una bella dormita>> reagì mio nonno alzando gli occhi dal giornale
Io ero ancora un po' stordito dal mio recente pisolino, ma in qualche modo raggiungo la gamba di mia madre e le strattono i pantaloni e con voce gentile mi chiede:
<<Mmmm che c'è tesoro, hai fame? Manca poco ed è tutto pronto>>
<<Mamma! Nido!>> esclamo
<<Mh? Cosa succede, vuoi andare al Nido? Ma è tardi ora il nido è chiuso>> chiede confusa
<< No, mamma! Nido! Giardino, nido!>> le dico strattonandole ancora i pantaloni con una mano e indicando il giardino con l'altra
<<Un nido? Dove?>> domanda ancora più confusa
<< Giardino! Vieni!!>> continuo entusiasta per poi dirigermi fuori.
Con i miei piedini mi dirigo verso il cespuglio vicino al garage e li noto che il nido è troppo in alto per permettermi di vederlo, fortunatamente arrivo pochi attimi dopo mia madre
<<Nigel, ma cosa hai?>>
<<Mamma, nido. Non vedo>>
<<Oh amore, gli uccelli non fanno solitamente i nidi così in basso>>
<<Ma lì nido, in braccio e mostro>> le feci protraendo le braccia per essere preso
Mia madre mi diede retta e appena arrivai ad un'altezza adeguata gridai: <<Li mamma! cip cip hanno fatto nido!>> indicai un punto nel cespuglio e mia madre con sorpresa notò che vi era effettivamente un nido.
<<Uh è vero, c'è un nido. Ma come sapevi che si trovava li?>>
<<Ho visto prima>>
<<Ma come? Non ci arrivavi>>
<<Mentre dormivo>>
<<Eh?>>
<<Mamma...>>
<<Che c'è ora tesoro? Visto altro mentre dormivi?>>
<<No, ho fame>>
Mia madre non disse nulla, mi sorrise, mi diede un bacio in fronte e mi portò in braccio a casa dove mangiai tutto contento un piatto di spaghetti al sugo. E questo è il mio primo ricordo in assoluto, non so bene se la prima parte la dovrei definire un sogno o una precognizione o non so cosa; semplicemente è cosi che me la ricordo ed è una storia che racconto con un sorriso in volto. So che pare inverosimile, ma delle volte la realtà è più incredibile della fantasia.
-Nigel Divera
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DIVERA'S LIFE
RandomHo notato che nella vita di ognuno di noi ci sono episodi che sembrano inverosimili ma divertentissime. Beh questa è la raccolta delle mie storie, che variano dall'inverosimile fino al più banale assoluto. Ogni volta che le racconto nelle facce dei...