°Little Laugh°

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C'era un tale casino nella sua testa.
Ogni tipo di suono esterno era bandito completamente: i suoi pensieri ostacolavano qualsiasi altra cosa al di fuori della sua testa.
Non smetteva di pensare e preoccuparsi da solo, tenendo lo sguardo basso e fisso sulle sue gambe magroline. Non la finiva di pensare ai rischi del giorno seguente, a come stesse sua madre o tutti gli altri, se li avrebbe rivisti... Certo: magari per poterli rivedere sarebbe dovuto prima uscire di lì... Peccato che nemmeno lui sapeva dove si trovasse.
Beh: in realtà non era neanche così sicuro di voler tornare da loro: se fosse tornato sicuramente lo avrebbero fatto sposare di nuovo con quel uomo ricco sfondato e l'idea non lo convinceva più di tanto; però c'era da dire che era sicuramente meglio che restare lì.
Guardò davanti a sé con la coda dell'occhio: Karma era seduto poco lontano da lui al tavolo da pranzo, parlando di qualcosa senza fermarsi: Nagisa non capiva effettivamente cosa stesse dicendo per il casino che gli affollava la testa, ma sicuramente non gli interessava più di tanto.
Aveva così tante domande nella sua testa e nessuna risposta, proprio neanche l'ombra.
Guardò il rosso mentre questo parlava, osservando per bene i capelli rossi rubino, gli occhi d'oro e taglienti, la carnagione chiara ed un semplice pigiama nero composto da una maglietta a maniche corte e dei pantaloni lunghi. Continuava a guardare la sua bocca sottile muoversi senza sosta ed i bianchi denti con dei canini appuntiti.
Poi gli venne un'idea.
Sarebbe stato un problema... Fargli qualche domanda? Se davvero quello che pensava di Nagisa era vero, non gli avrebbe fatto nulla se avesse chiesto, no?
Se non avesse ricevuto delle risposte sarebbe esploso.
<<s-senti... >> disse piano, interrompendo l'altro, che di tutta risposta lo guardò negli occhi, leggermente sorpreso dal fatto che il ragazzino avesse aperto bocca dopo mezz'ora. <<e-ecco, io... P-posso farti... Una d-domanda? >> chiese piano, di tutto coraggio tirato forzatamente dalla bocca.
Karma lo guardò, per poi annuire piano, dando il consenso al minore di poter chiedere. <<e-ecco... >> cominciò Shiota <<p-posso sapere... Dove ci... T-troviamo? >> spaventato dalla reazione dell'altro, il piccolo angelo abbassò lo sguardo.
Akabane lo guardò per alcuni secondi, immobile.
Beh: era effettivamente una domanda legittima, non gli aveva chiesto nulla di davvero troppo pretenzioso, dopotutto.
Ancora però non capiva perché quel ragazzino abbassasse lo sguardo spaventato.
Il rosso alzò le spalle <<beh... Penso che sia giusto che tu lo sappia... >> disse, facendo alzare lo sguardo del minore, che stavolta lo guardava con una strana attenzione. <<siamo in un bunker 20 metri sotto terra... >> disse il maggiore, mentre l'altro rimase incredulo <<c-come? >> fece basito, mentre l'altro ridacchiò <<doveva essere usato probabilmente durante la seconda guerra mondiale, ma è stato inutilizzato... Così lo abbiamo utilizzato noi. >> disse Karma <<è protetto da una prima entrata blindata, poi l'ascensore con password e chiave... >> continuò il ragazzo <<è praticamente invisibile ed impenetrabile. >> sogghignò il diavolo, mentre l'altro era rimasto di sasso.
Cavolo, non sarebbe mai uscito di lì.
Abbassò lo sguardo tristemente, Nagisa, stringendo le mani l'una all'altra <<ah... >> disse sottovoce. Akabane capì il motivo di quella reazione, osservando il suo interlocutore. Sospirò Karma, poggiando il gomito sul tavolo <<forse non avrei dovuto dirtelo... Ti ho solo messo depressione>> fece il maggiore, mentre l'altro lo guardava triste con la coda dell'occhio <<N-no... Non fa nulla... M-me lo dovevo aspettare, dopotutto...>> fece a bassa voce, quasi senza riuscire a farsi udire.
Il diavolo guardò lo stato del rosso, aumentando la pena che provava nei suoi confronti. <<con quella faccia? Sto cominciando a pensare il contrario... >> ironizzò il ragazzo <<n-non è vero... >> contrabattè il celeste, facendo assumere all'altro un sorriso di sfida. <<scherzi? Hai una faccia così... >> fece il diavolo, imitando in modo buffo l'espressione di Nagisa. L'angioletto lo guardò dritto in faccia, osservando quel finto broncio spiritoso sul volto di quel ragazzo mentre emanava finti grugniti o versi di disperazione, e, per un attimo, si scordò di tutto.
A Shiota scappò una risatina.
Aspetta... Cosa?
Karma, a sentire quella risatina, assunse un sorriso soddisfatto.
Questo era quello che voleva.
Si alzò dal tavolo, mentre Nagisa era rimasto ancora sorpreso dalla sua stessa reazione. <<ok, dai... Ti lascio in pace... >> disse con calma il rosso, allontanandosi via dalla cucina <<buonanotte >> fece, prima di sparire nell'ombra,lasciando il piccolo angelo pietrificato sulla sua sedia.

&lt;||Take Me with You||&gt; {°Karmagisa°}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora