Oh I know that this love is pain
But we can't cut it from out these veins, no
Seokjin calciò la palla con tutta la forza che aveva in corpo. O almeno con tutta la forza che si può avere quando si è un bambino di dieci anni.
- Prendila Yoongi! - urlò Seokjin al suo amico dall'altra parte del campetto. Il bambino in questione si voltò, vide la palla cadere direttamente ai suoi piedi e con un sorriso trionfale, prese la mira e la spedì dritta dritta nella rete avversaria.
- Sì Yoongi! Grande! Abbiamo vinto! - esclamò il bambino, sollevando i pugnetti chiusi al cielo in segno di vittoria. Corse vero il suo amico, facendosi strada fra i propri compagni di squadra e lo abbracciò forte, palesando tutta la sua felicità. Intanto i bambini dell'altra squadra, si lamentavano avviliti dell'imminente sconfitta, gironzolando per il campetto da calcio.
- Hai visto Jin? Wow! È stato bellissimo! - ammise il più piccolo dei due sorridendo dolcemente, mostrando i dentini bianchi.
- Sei il migliore Yoongs - dichiarò Seokjin, scompigliando i capelli neri del suo migliore amico. Era piena estate, il sole cocente riscaldava i corpi emozionati dei bambini che aspettavano solo di fare un'altra partita.
- No, tu sei il migliore Jin - rispose il bambino, guardando dritto negli occhi il suo amico. Fu come se all'improvviso una nuvola nera coprisse gli accecanti raggi di sole di luglio, così l'espressione di pura contentezza di Yoongi, venne sostituita da una smorfia di disgusto mischiato alla paura. Una paura così sottile e mascherata, chè a quell'età non si vuole mai far vedere quanto si è terrorizzati dal mondo esterno. Perché ci si sente grandi anche se non lo si è.
- Seokjin - una voce scura, seria, che faceva completamente a botte con l'atmosfera spensierata e leggera di quel pomeriggio. Seokjin si voltò e vide suo padre vestito di tutto punto con un completo elegante, le mani infilate nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo pungente e affilato.
- Arrivo papà - disse il bambino, sapendo già che se non si fosse mosso, ne avrebbe pagato le conseguenze a casa.
- Ciao Yoongs, ci vediamo domani a scuola - sussurrò il più grande sconsolato. Si avvicinò il necessario per abbracciare forte il suo migliore amico, come a trarre le ultime gocce di coraggio di cui necessitava per tornare a casa con suo padre. Quella volta osò, lo fece quasi per ripicca nei confronti del genitore che stava lì fisso a guardarlo e giudicarlo solo per l'incombenza di esistere. Si protese in avanti e diede un piccolo e dolce bacio sulla guancia bianca e liscia di Yoongi, facendo schiudere le labbra morbide sulla pelle dell'altro.
- Basta così Seokjin, muoviti - sibilò il padre, strattonandolo per un polso, lontano dal bozzolo rassicurante che erano le braccia di Yoongi strette attorno al suo corpicino.
Non riuscì nemmeno a voltarsi per salutarlo un'ultima volta, venne preso di forza per un braccio e trascinato nell'auto lussuosa di suo padre, così pulita da far riflettere l'espressione di attonita tristezza stampata sul volto di Seokjin.
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𝘓𝘦 𝘤𝘦𝘯𝘦𝘳𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘤𝘰𝘳𝘥𝘪𝘢 || 𝑵𝒂𝒎𝒋𝒊𝒏 𝑶𝒔
Fanfiction"La gente farebbe qualsiasi cosa, non importa quanto sia assurda, per evitare di guardare la propria anima" Carl Gustav Jung Namjoon è un famosissimo scultore di Seoul. Anima errante e silenziosa, amante della filosofia e dell'arte greca. Seokjin è...