The savior.

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Le lunghe dita di Stiles giravano tra di loro l'oggetto che, ormai, conosceva a memoria. Osservò di nuovo il piccolo braccialetto in plastica nero che era stato composto a forma di treccia sigillata poi con un gancio in metallo che rifletteva la luce della luna piena. L'ululato di un lupo riecheggiò nella camera e in quel momento non poté che collegarlo al suo migliore amico. Quella volta, però Stiles aveva deciso di rimanere in casa lasciando quindi Scott alle prese con l'effetto che il plenilunio aveva su di lui.
Due spessi cerchi neri contornavano gli occhi del ragazzo il quale pareva aver perso completamente la facoltà di dormire dopo quella serata. I ricordi continuavano a riempire la sua mente in cerca di risposte che però sembravano rimanere ancora ignare.
Si mise in posizione eretta afferrando tra il pollice e l'indice il ponte del suo naso e cercando di mettere a fuoco la, ormai memorizzata, scena.

❦Flashback❦
Il suo respiro era affannato mentre rimaneva sdraiato a terra, la sua gamba sanguinava facendo fuoriuscire dal ginocchio del sangue rosso scarlatto, i suoi polmoni bruciavano ancora per la corsa ed il cuore cercava di tornare ad un battito più regolare, una figura si spostò con rapidità disumana tra gli alberi e Stiles poté sentire i ramoscelli sul terreno scricchiolare ripetutamente. Un'ombra gli si presentò davanti portando fugacemente il proprio polso alle labbra del ragazzo che prese a succhiarne il liquido su di esso. La figura poi scomparve velocemente, com'era arrivata, insieme all'acuta ferita sulla sua gamba.

❦ ❦

Portò di nuovo la mano sul ginocchio scrutandolo con attenzione, come poteva essere possibile? Nessuna cicatrice o segno erano rimasti impressi sulla sua pelle, come se il taglio su di essa non ci fosse mai stato. Scott e Lydia ormai sembravano prenderlo per pazzo ogni volta che rispiegava la sua versione dei fatti, anche il dottor Deaton pareva non dargli più ascolto. Strinse il bracciale, che aveva trovato la mattina dopo l'accaduto, nel suo pugno sentiva che qualcosa in quell'oggetto avrebbe potuto ricondurlo al suo salvatore, o salvatrice. Perché Stiles era sicuro che fosse stata una ragazza a salvarlo, lo aveva intuito dai lunghi capelli scuri e mossi che aveva intravisto quella stessa notte.
L'alba arrivò in fretta e Stilinski, come ormai sempre, la vide in tutte le sue chiare e bellissime sfumature.
Portò svogliatamente le gambe fuori dal letto e afferrò una camicia a quadri seguita da dei jeans che calzò frettolosamente; fissò per un'ultima volta i diversi appunti e libri che aveva sulla scrivania, gli stessi sui quali era rimasto sveglio intere nottate. Arrivò in cucina afferendo una ciambella che era stata lasciata appositamente per lui sul tavolo, salutò con un cenno del capo suo padre che stava passando ripetutamente uno straccio sul suo distintivo cercando di lucidarlo il più possibile.
Superate le porte d'entrata della Beacon Hills High School Stiles venne subito raggiunto da Scott che posò una mano sulla sua spalla ammiccando leggermente con lo sguardo.
"Abbiamo novità" affermò allargando maggiormente il suo sorriso, gli occhi di Stiles incontrarono quelli del suo migliore amico, poco più alto di lui, aspettando che continuasse la frase "Deaton ha trovato qualcosa dal campione del bracciale che gli ha dato, si tratta di una sostanza poco conosciuta, credo si chiami verbena" spiegò McCall. Stiles cercò di assimilare tutte le nuove informazioni che aveva appena ricevuto mordicchiando leggermente il suo labbro inferiore in segno di concentrazione.
"A cosa può servire della verbena ad un licantropo?" chiese confuso, l'amico lo guardò torvo mentre entravano nella loro classe.
"Stiles, non è un lupo mannaro, è qualcos'altro" disse Scott seguito dal rumore della campanella che suonava l'inizio delle lezioni.
Stiles mordicchiava insistentemente la sua penna mentre riordinava i milioni di pensieri ed idee che il suo cervello produceva, aveva sospettato che non si trattasse di un licantropo data la mancanza di peluria sul volto e le orecchie allungate, ma averne la conferma non fece altro che confonderlo maggiormente.
Corse fuori dall'aula appena l'orario scolastico giunse al termine e affrettandosi, seguito a ruota da Scott, si avviò fino all'attico di Derek che, come sospettato, lo stava aspettando seduto sul divano in pelle.
"Derek ho bisogno del tuo aiuto, abbiamo novità ed io devo assolutamente trovarla, non è un lupo mannaro ma..." Stiles inciampò più volte nelle sue parole che si accumulavano velocemente nella sua bocca, lo sguardo dell'uomo davanti a lui sembrava incupirsi sempre di più mentre la sua mente esplodeva per la veloce parlantina del ragazzo.
"Smettila Stiles! Qual'è il tuo problema? Perché sei così ossessionato da trovare questa creatura?" chiese in modo melodrammatico alzandosi e alzando le braccia in aria.
"Io, uhm,voglio solo ringraziarla" biascicò Stilinski insicuro; non aveva idea della motivazione per il quale continuasse quella assurda, e quasi impossibile, ricerca.
"Magari è stata solo la tua immaginazione" affermò Derek.
"Non lo è stata."
"Forse se ne è già andata dalla città."
"È ancora qua, lo sento."
"Magari è morta"
"No, lo avrei percepito subito"
"Come fai ad esserne convinto? Magari Derek ha ragione, stai davvero esagerando fratello." Intervenne Scott, che fino a quel momento era stato in disparte ascoltando attentamente ogni frase che i suoi amici avevano pronunciato.
"Io, non so come okay? Ma ho questa sensazione, sento che lei è qui vicina ed è ancora viva" rispose Stiles puntando le sue iridi marroni sulla vetrata trasparente dell'attico.
"Oh Gesù! Stiles! Ti piace quella creatura!" l'alta voce di Scott riecheggiò tra le pareti per poi cadere in un profondo silenzio.
Stiles sgranò gli occhi a quelle parole, era possibile che gli piacesse una persona, si sperava lo fosse, che aveva visto solo per pochi secondi?
"Io..." la sua voce si incrinò leggermente "io non lo so, voglio solo scoprire di chi si tratta" constatò più a sé stesso che agli altri.
Avevano passato più di quattro ore tra libri e ricerche su internet, per quanto pensassero che fosse inutile Scott e Derek aiutavano Stiles in una ricerca che sembrava, però, senza alcuna risposta certa.
La sera era calata quando Stiles, una volta lasciato l'attico, iniziò a percorrere la strada verso casa, la fredda aria si scontrava ripetutamente contro la sua pelle calda mentre la punta del suo naso diventava man mano più rossa a causa della bassa temperatura. Nell'arco di pochi decimi di secondo il corpo del ragazzo si trovò a terra, degli capelli scuri e mossi si erano posizionati sul suo volto impedendogli di vedere anche solo ad un palmo dal suo naso.
Spostò con cautela qualche ciocca dal viso della ragazza sconosciuta incontrando due occhi mai visti in precedenza. Erano marroni, ma quando il sole si rifletteva in essi sembravano quasi dorati.

The Savior||Dylan'ObrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora