Affermano alcuni, in prosa e in poesia,
«L'amore dà gioia, ma è un po' un'agonia».
Su questo in molti si dicon concordi
e intanto io mi perdo in lontani ricordi.
Iniziaron così parecchie avventure
piene di dolcezza e di brutte figure.
Era gennaio e si congelava,
un latte caldo ti offrii, tutto adorante.
Dicesti: «Soltanto il pensiero bastava,
al lattosio io sono intollerante».
Anche se il cuore ancora scalpitava,
quella prima sconfitta fu bruciante.
Arrivò il giorno in cui sbocciano i fiori,
ci sedemmo all'ombra di un ippocastano.
Dicesti: "Ahi! Chiama i soccorritori!
Un'ape mi ha punto qui, sulla mano".
Me ne gridasti di tutti i colori
mentre provavo a calmarti, invano.
Sulla corteccia di un albero antico
incisi le nostre iniziali intrecciate.
Dicesti: «Sei pazzo? Sei rincitrullito?
Non rovinar le mie piante adorate».
Ogni volta provavo a fare il fico
ma alla fine facevo stupidate.
Giunse l'estate, col sole di agosto,
ti portai a fare un picnic fuori porta.
Dicesti: «So bene che sei bendisposto,
ma ho l'allergia... chi la sopporta?».
Tra un tuo starnuto e l'altro, lì sul posto,
pensai: «Che iella, ogni cosa va storta».
Poi venne ottobre, portando tepore,
e finalmente ti dichiarai il mio affetto.
Dicesti: «Il tuo bene per me è un grande onore,
caro, sei proprio un amico perfetto».
Ma che "affetto"? Dovevo dirti "amore"!
Forse dovevo esser più diretto.
L'inverno è tornato, con il suo gelo,
e ora ti offro un tè nero alla rosa.
Mi dici: «Adesso un segreto ti svelo»,
mentre l'attesa si fa spaventosa.
Poi ti accosti e sussurri a bruciapelo:
«Questo tuo amore è una cosa grandiosa».
Trattengo il respiro, ti guardo basito.
Ti dico: «Ma come? L'avevi capito?»
In tutta risposta mi porgi una tazza,
la mia faccia smunta diventa paonazza.
Poi dici avvolgendomi tra le tue braccia:
«Ho amato ogni nostra buffa figuraccia».
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Lumache al supermarket (#chioccioLAB)
RandomRaccolta di testi partecipanti al contest-non contest "Pericolo! Attraversamento lumache" di @PMillerEunaNotte