Capitolo 4

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Appena oltrepasso lo spazio tra le due pietre un fortissimo odore di... crema invade le mie narici. Rimango letteralmente a bocca aperta nel vedere montagne di panna, case di marzapane e cascate di cioccolata.

Sono in paradiso.

Neanche il tempo di chiudere la bocca ed asciugarmi la bava che mi ritrovo tra i denti un pasticcino al cocco. Il folletto di prima è accanto a me e si sta tenendo la pancia mentre ride. Ma che diavolo!

-Scusami tanto tu- dico indicandolo dopo aver finito il pasticcino che mi ha messo in bocca. –Ma chi cavolo sei tu?- chiedo, ormai ho perso la pazienza.

-Lukas Grijey, al vostro servizio!- mi urla praticamente nell'orecchio. E io che ero convinta di essermelo tolto dai piedi...

-Sarò la tua guida nel viaggio che intraprenderai verso i sette regni magici!-

Che palle...

-Fantastico!- dico forzando un sorriso.

Mi si avvicina, con un po' di difficoltà, un omino di marzapane senza una gamba. –Ciao.- mi dice con un velo di tristezza nello sguardo. Ma qui parlano tutti? Io ho iniziato a stupirmi appena il mio libro ha iniziato a volteggiare, figuratevi come posso sentirmi ora!

-Ho perso una gamba...- dice mentre mi indica il punto in cui essa era precedentemente. –Se vuoi uscire da qui devi ritrovarla!- urla alterandosi.

Quanto bipolarismo...

Già...

Penso alle possibili opzioni tra le quali posso scegliere:

1)Trovare questa maledettissima gamba;

2)Scappare a gambe levate verso non so dove;

3)Rimanere chiusa in questo libro per il resto dei miei giorni.

Mmm... non saprei...

La seconda!

Mi preparo a correre come non ho mai fatto, quando Lukas, capendo le mie intenzioni, mi prende per il colletto della maglia e vi tira a sé. –Non così in fretta, Susan!- mi dice.

-E va bene, troverò questa gamba.- mi rassegno. Il biscottino torna a sorridere e il folletto batte le mani.

Sembrano così felici di vedermi morire...

Mi incammino verso la montagna di panna, dove mi ha detto l'omino di marzapane di andare. Arrivo alla base di essa dopo un'ora buona di camminata, non ce la faccio più. Chissà cosa stanno pensando i miei genitori non vedendomi a casa... si staranno preoccupando moltissimo, non trovandomi a casa. Se non riesco a svolgere la mia missione non li vedrò mai più... A questo pensiero una lacrima solitaria si fa strada sul mio viso. Lukas lo nota e si avvicina a me, asciugandomela. Gli sorrido, sicuramente sa bene cosa si prova, immagino quanto devono aver pianto dei bambini di dieci e undici anni...

-Devi scalare la montagna- mi dice.

Certo, un gioco da ragazzi proprio...

-Ma come?- gli chiedo. Mi indica delle specie di liane colorate. Ma certo! Non sono liane, sono quelle caramelle buonissime super zuccherose che si attorcigliano. Ma non ho nessuna intenzione di usare quelle per salire, piuttosto uso le mani.

Lukas prende in mano una delle caramelle e la tira verso il basso. Poi salta e, come se avesse delle molle sotti i piedi, fa un salto altissimo.

Ma che-

-VIENI SU!- mi urla da sopra.

Assolutamente no, col cavolo che ci vado, ho troppa paura.

-COSA ASPETTI?!- mi grida ancora.

Aspetto di scomparire di questo posto orribile, ecco cosa...

La penso esattamente come te, vocina interiore.

Tuttavia, il mio cervello si accende improvvisamente, perciò mi ritrovo con una mano sulla caramella arcobaleno, che tiro giù.

Okay, ce la posso fare... salto più che posso e mi ritrovo ad urlare come una donna tradita.

Sono sulla montagna, ora è tutto finito? Wow, è stato facile...

-Eccola!- esclama il folletto. Mi avvicino a lui e la vediamo: la gamba di marzapane sta galleggiando in un fiume di cioccolata, trasportata dalla corrente.

-Ma adesso come scendiamo da qui? E poi, non potevamo fare il giro?- chiedo.

-No, da sotto non si può passare, scenderemo in un modo molto semplice. Li vedi quelli?- mi dice indicandomi dei leccalecca giganti. Annuisco. Mi fa segno di prenderne uno. Mi avvicino a questa sottospecie di armi letali e ne rimuovo uno dal terreno.

Pesa un accidente!

Pesa così tanto che lo lascio cadere sulla neve posta sul cucuzzolo della montagna.

È panna...

Giusto...

Lukas si siede sulla parte colorata e mi fa cenno di salire dietro di lui. Come un'ingenua quale sono, non ci penso due volte.

Me ne pento amaramente.

Questo perché il folletto davanti a me non ci pensa due volte prima di spingere questa specie di "veicolo della morte" giù dalla montagna come uno slittino sulla neve.

Urlo. E lui ride. Maledetto.

Appena arriviamo giù mi rendo conto di avere i capelli che sembrano appena sopravvissuti ad una scossa elettrica. Sono davvero orribile, insomma.

Come se fosse una cosa normale, Lukas mi chiede di tuffarmi nella cioccolata.

Sì certo, come no, già che ci siamo beviamone anche un po'!

Mi trovo d'accordo con te vocina interiore.

-Col cavolo che ci entrOOOOOO- urlo appena poggia le mani sulla mia schiena e mi spinge nel fiume.

Chissà cosa direbbero Giody e Lidya vedendomi in questo stato.

Già, le mie due migliori amiche non sanno ancora nulla di tutto questo. Sono passate alcune ore da quando sono scomparsa, e non credo che lo sappiano. Non sanno che mi mancano tanto, che voglio rivederle e riabbracciarle.

Ma farò di tutto pur di rivederle, anche nuotare in un fiume di cioccolato fuso. Incomincio a nuotare muovendo braccia e gambe, e quando finalmente riesco a prendere la gamba di marzapane, con un po' di fatica esco.

-Ecco la tua gamba.- dico porgendo il pezzo di marzapane a quel maledettissimo omino che mi ha fatto passare le pene dell'Inferno.

-Bene, la porta per il "Regno del Mare" è proprio lì.- dice indicando due bastoncini di zucchero.

Senza pensarci due volte io e Lukas ci precipitiamo lì e, dopo averlo attraversato, ci troviamo nel Regno del Mare.

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