Infanzia

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~15 anni prima~

-Hei Alex, quando sarai grande cosa vorrai fare da grande?
Un enorme sorriso spuntó sulla faccia del bambino, aveva i capelli castani spettinati ed una maglietta a maniche corte gialla.

-L'astronauta! volgio viaggiare nello spazio ed incontrare gli alieni!
Urló deciso Alex.
Alex aveva dodici anni, era magro e avrebbe dovuto essere già a letto da qualche ora.

Tutti stavano urlando: probabilmente le loro vocine stridule si sarebbero potute sentire anche da 3 isolati di distanza.

-E sai cosa volgio fare io?
-No, che vuoi fare?
-L'eroe.
disse quest'ultima parola come se fosse potesse essere l'unico al mondo capace di farlo.
dopodiché posó le sue manine sui suoi gracili fianchi, sentendosi potente.

prima che Alex potesse controbattere continuó:
-E sai cosa fanno gli eroi, Alex? Sconfiggono i cattivi!

-In realtá... Non mi sembra giusto.. borbottó Alex a bassa voce.

-Si invece! I cattivi sono destinati a perdere sempre!

Ad Alex tutto questo sembrava cosí surreale...
Perché i cattivi non possono vincere almeno una volta? Perché solo gli eroi devono essere amati dalla folla? Perché tutti la pensavano cosí?
Alla fine cosa c'era di male nell'essere diverso dagli altri?
La scuola non ci insegna forse che bisogna esprimere la propria personalità e le proprie idee?

Del bambino con la maglietta gialla, Alex non ne seppe piú nulla: era solo un amichetto delle vacanze estive, nulla di complesso. Ma sarebbe bello pensare che quel bimbo, crescendo, sia diventato un pargolo normale, felice, sorridente ed esuberante, e che la sua vita adulta sia stata serena a sufficienza.
É forse é proprio andata cosí.
Lasciare correre la fantasia, e immaginare questo ragazzino:
primo premio al concorso scolastico di spelling; una vita universitaria non eccezionale, ma piacevole; un impegno all'ufficio retribuzioni; una moglie carina. Immaginate anche dei figli, ed un hobby: il restauro di motociclette d'epoca o gli accoppiamenti tra pesci tropicali.
Evidentemente non va di sapere di sapere cosa sarebbe potuto accadere al bambino con la maglietta gialla.
Forse la vostra versione é migliore. Magari i pesci tropicali gli hanno anche fatto vincere dei premi...

~presente~

Non era stata una notte buia e tempestosa.
La notte buia e tempestosa giunse qualche giorno piú tardi, quando una luce brillava alla finestra della camera da letto di una piccola casa.

Alex aveva appena compiuto 19 anni, e per lui era solito stare in camera sua, lontano da tutto il mondo, anche il giorno del suo compleanno.
Non era un giorno speciale, anzi, uno qualsiasi, un giorno come un' altro...

A lui non piaceva la sua casa: una catapecchia, come la definiva lui,
in una periferia sporca.
I suoi genitori gli avevano regalato la casa quando decisero di trasferirsi in una grossa città, pensando che il figlio fosse fin troppo grande per riuscire a badare a sé stesso.

Le sue dita pigiavano i tasti velocemente. Immerso nei suoi mille pensieri, sobbalzó quando sentí il suo telefono squillare rumorosamente.

Si decise a rispondere.
-Pronto, chi parla? chiese iniziando una conversazione.

-Oh, emh.. ciao! da quanto tempo! sembrava.. preoccupato?

-cosa? un quartiere?
il suo viso si riempí di felicità all'improvviso.
incredibile come l'umore di una persona possa variare cosí tanto grazie ad una semplice frase.

-mi stai dicendo che tutti i risparmi che ho messo da parte per tutta la mia vita sono finalmente serviti a qualcosa?
stava iniziando ad alzare il tono di voce.

Dopodiché ringrazió infinitamente e chiuse lí la conversazione, piuttosto breve.
Si buttó nel letto a braccia aperte, sospirando sollevato.
In fine si rimise a lavorare al computer.

Avrebbe voluto aprire la finestra ed urlare di gioia: stava per cambiare vita.

~spazio autrice~
cavolo questo capitolo é cortissimo gommenasai.
vabbeh dai succede
vvb

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