Un nuovo progetto

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Ho iniziato da un paio d'anni il corso di media e comunicazione in università, e mi sto specializzando in giornalismo sportivo.

Non sono una persona particolarmente sportiva. Si, sono abbonata in palestra, ma niente di serio, è giusto per dare un po' di brio alla mia vita sedentaria. Ma seguo abbastanza lo sport, mi piace discutere degli incontri, delle capacità impressionanti dei protagonisti.

Non mi sono iscritta all'università appena finite le superiori, avevo bisogno di capire cosa esattamente volessi fare. Voglio continuare a studiare? o voglio smetterla e cercare un lavoro? Dopo sei mesi passati inutilmente a cercare lavoro mentre mi informavo sui vari corsi di studi, ho trovato questa università a Milano, dove ho poi scoperto essersi laureati alcuni volti conosciuti del giornalismo italiano.

Ho stupito tanti miei amici parlando di calcio. Erano più che altro affascinati di poter parlare con una ragazza del fuorigioco, e che sapesse riconoscere i calciatori. Sono tifosissima dell'Inter. Da piccola sono stata obbligata da mio papà a seguirli e a dire che fosse la mia squadra preferita, ma con il tempo mi ci sono affezionata veramente. Quando mi ha portato allo stadio la prima volta non capivo nulla, ma alla seconda volta, aver partecipato ai cori, aver esultato al gol, aver visto lo Stadio della mia squadra... è stato bellissimo.

Un amico di mio padre una sera a cena, dopo aver discusso su una partita, mi ha messo in testa l'idea di diventare una giornalista sportiva. In quel momento penso mi siano brillati gli occhi. Non ci avevo pensato. O meglio, ero sommersa dallo studio che non riuscivo a pensare bene a cosa dedicarmi dopo le superiori. Mi disse che anche suo figlio voleva dedicarsi al giornalismo, adorava comporre testi, anche se preferiva il lato musicale delle parole.

Scoprì più tardi che suo figlio non è nient'altro che il mio compagno di corso. Kim Seokjin, coreano naturalizzato italiano. Viso scolpito dagli dei, labbra carnose e spalle larghe, aveva sempre un'aria da bravo ragazzo, educato e responsabile. Forse troppo rigido oserei dire.

Venni a sapere chi fosse quando si presentò a casa mia per una cena di famiglia con i suoi genitori. Rimasi colpita nel corso della cena da quanto potesse essere incantevole parlare con lui fuori dalle mura universitarie, e mi resi conto di come la prima impressione che ho avuto di lui non fosse del tutto corretta.

Era una ragazzo adorabile, sempre disponibile, e lo trovavo incredibilmente simpatico. Mi faceva ridere. Mi ha raccontato di quando si trova con i suoi amici nel loro studio, dove ballano e compongono canzoni. "Ma tu canti allora? Tuo padre ci aveva accennato qualcosa!" gli chiesi interrompendolo. "Oh beh, si. Mi piace cantare, anzi lo adoro" mi rispose sorridendo, e distogliendo lo sguardo, leggermente imbarazzato, mentre si strofinò la nuca con la mano. Gli brillavano gli occhi mentre parlava dei suoi amici e della passione che condividevano.

Dopo quella cena, in università parlavamo più spesso, e cominciammo anche a vederci nel tempo libero. Mi portò anche nel loro studio e mi presentò i suoi amici, frequentavamo la stessa università, e alcuni erano nel nostro stesso corso. Erano proprio simpatici, mi fecero anche sentire qualche loro pezzo. Jin stava preparando una canzone, ma non voleva provarla davanti a me.

"Rischieresti di innamorarti di me se dovessi sentire questa canzone" disse con sfrontatezza quest'ultimo. Sentì le guance avvampare dopo quell'affermazione. Ridemmo tutti, e Taehyung prese la palla al balzo "allora lo faccio io al posto tuo hyung!". Iniziarono a discutere si chi dovesse cantare prima, poi giocarono a sasso carta e forbici per decidere chi dovesse andare a prendere la cena, e risero insieme davanti alla sconfitta di Yoongi. Mi piaceva stare con Jin, e cominciai ben presto a provare qualcosa più dell'amicizia nei suoi confronti.

Sia Jin che io facciamo parte del comitato studentesco. Dopo pranzo un giorno ci dirigemmo verso l'aula che avrebbe ospitato una riunione che era in programma per organizzare le attività per i vari open day e le attività di fine corso, e ognuno avrebbe dovuto proporre qualcosa. Ovviamente c'è la solita persona che ripropone il ballo di fine anno.

Seokjin's storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora