Capitolo 12

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-Qual è il tuo colore preferito?- chiede
-Sul serio? Tra tutte le cose il mio colore preferito?- chiedo confusa
-Il gioco, ricordi?- dice mettendo in buca una palla
-Blu, da quanto abiti qui?- chiedo
-Da quando sono nato, film preferito?- chiede, facciamo questo gioco fino a quando non vince la partita
-Mai sottovalutare il nemico- dice facendomi l'occhiolino -Hai sete? Prendo qualcosa-
-Si grazie- dico e lui si allontana, vedo Rose che è seduta sul bancone e Elia parla con il barista, si gira a guardarmi e io le faccio i pollici in su e lei sorride e alza gli occhi al cielo e poi ritorna Jonathan
-Non è tanto forte, ma è buono- dice appoggiandomi davanti un cocktail.
Continuiamo a parlare e gli do il numero.
-Vi offro la cena- dico alzandomi e andando verso gli altri due.
Mangiamo e parliamo, poi anche se siamo nello stesso tavolo io mi metto a parlare con Jonathan e Rose con Elia.
Piano piano Jonathan si avvicina a me per parlare e poi vedo che mi guarda le labbra e si avvicina più deciso, ma lo blocco e mi allontano
-Scusa...- dico
-Giusto, amori disastrosi- dice
-Non è proprio una storia, o si, insomma è complicato- dico
-Capisco, nessun problema, ho inteso male- dice e gli sorrido.
-Anch'io ho avuto una storia burrascosa due anni fa, lei era una stronza- dice
-E l'hai lasciata-
-Esatto, ma mi viene ancora dietro- dice ridendo
-Ho voglia di un drink- dico
-Si già anche noi ne vorremmo uno- dice una voce, ma non una voce qualunque la sua voce.
Mi alzo di scatto insieme a Rose e mi giro lentamente fronteggiandolo, vicino a lui c'è Ryan che passa gli occhi da me a Rose con uno sguardo, deluso quasi; mentre se sposto lo sguardo e guardo Cam vedo solo rabbia.
-Cameron- dico
-Oh, ti ricordi di me, non lo pensavo- sibila arrabbiato
-Non ci siamo presentati, io sono Jonathan e lui è Elia- dice affiancandomi Jonathan
-Jonathan, non è il momento- dico dolcemente
-Oh, amori disastrosi- dice, fa segno a Elia
-Grazie di tutto- dico e Jonathan mi abbraccia
-Spero di rivederti, chiamami- mi sussurra all'orecchio, ma so che Cam ha sentito.
Guardo i due ragazzi fino a quando non sono fuori dal locale e poi mi giro e vedo Cam furioso, scatta, mi prende il braccio e mi trascina fuori
-Lasciami- urlo nel parcheggio vuoto
-No, adesso basta, sono stato troppo paziente, sono stato comprensivo, gentile e mi sono fidato- dice arrabbiato
-Ah perché secondo te essere gentile implica legare la tua compagna al tuo letto- grido arrabbiata togliendo il mio braccio alla presa della sua mano.
-L'ho fatto dopo che tu sei fuggita- grida in risposta
-E l'ho fatto solo perché mi avevi rinchiusa e obbligata a stare con te- grido
-Questo non giustifica il fatto che siate scappate, rubando l'auto di Ryan- grida
-Oh e secondo te perché l'abbiamo fatto?- dico interrompendomi un po' ma tanto basta per non farlo rispondere
-L'abbiamo fatto perché non ce la facevamo più, eravamo stanche di essere sorvegliate ogni giorno, forse perché volevamo solo vivere da persone normali- grido esasperata.
-E non abbiamo chiesto a nessuno di venirci a prendere come delle bambine, sappiamo quello che facciamo- dico ancora
-E noi dovremmo lasciarci andare? Vi stavamo aspettando a scuola, non volevamo sgridarvi per avere preso un giorno per voi. Eravamo lì per stare con voi e basta. Abbiamo aspettato tutta la mattina che vi faceste vive, ma niente. Poi vado dalla strega del branco e scopro che eravate in un'altra città.
Pensa come ci siamo sentiti quando vi abbiamo visto con quei due, pensa come mi sono sentito quando lo hai abbracciato, pensa come mi sono sentito- dice, adesso mi sento male, non volevo farlo sentire male. Lo guardo negli occhi, ha i suoi bellissimi occhi blu velati di lacrime, ma non piange.
-Volevo passare un giorno normale- dico abbassando gli occhi, lui mi mette due dita sotto il mento e mi fa alzare la testa per farsi guardare.
-Anch'io lo facevo, non sai quante volte l'ho fatto, volevo staccarmi dalla mia nuova vita, volevo essere normale- dice -Mi dispiace, lo so che sei arrabbiata, ma perdonami, la prossima volta passeremo un giorno, un vero giorno normale io e te- dice
-Cam, no, io rivoglio la mia vecchia vita...- dico e gli scivola una lacrima sulla guancia e stacca la mano, ma io gliela prendo e gli metto l'altra sulla guancia e gli asciugo la lacrima
-.... ma per quanto la rivoglia, sei la cosa migliore che mi è capitata, dalla prima volta che ti ho visto mi sono innamorata, di quegli occhi, del tuo carattere sicuro di se, mi sono innamorata di te- dico e vedo che gli si illuminano gli occhi, un secondo dopo le sue labbra sono sulle mie.
Alcuni minuti dopo mi stacco senza fiato ma sorridente.
Ritorniamo a casa, penso che Ryan e Rose siano già andati. Prima di arrivare al bosco dove c'è la casa branco devia a sinistra in una stradina sterrata e poi esce dalla strada e arriva in una piccola radura, grande appena per farci stare un'auto.
Mi prende per mano e mi porta fuori, ci sdraiamo sul tetto della macchina con il suo aiuto e guardiamo le stelle io appoggiata al suo petto.
-Sai, oggi è stata una giornata bella...- dico
-Ma...- inizia ma lo blocco
-È stata una giornata bella perché mi sono accorta che senza di te non posso stare...- dico girandomi verso di lui, mi bacia e poi restiamo a guardare le stelle.
-Sai penso che guardare le stelle sia una delle cose più romantiche di sempre- dico
-Anch'io lo penso, infatti ti ho portato qui, ci venivo quando dovevo riflettere è un posto perfetto- dice baciandomi la testa
-Il lupo che ho visto nel bosco, nella radura vicino a casa mia eri tu?- chiedo
-Si, avevo  scoperto quel posto da poco e ci andavo tutte le sere perché c'era il tuo odore, era una calamita- dice sorridendo e baciandomi
-Ti amo- mi sussurra
Per un primo tempo resto sbigottita, anche lui mi ama, la sensazione più bella è quando qualcuno ricambia il tuo amore, prova lo stesso per te
-Ti amo anch'io- sussurro, gli brillano gli occhi e poi mi bacia con più passione.

Io e il mio Alfa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora