2

438 36 30
                                    

[ breve avviso per capire il capitolo: ogni "pezzo" del capitolo diviso da una partizione apposita è narrato da un punto di vista diverso, alternando tra la nostra OC e Arthur. Spero di esser riuscita a rendere la sua personalità in maniera decente, mi sono resa conto che è un personaggio super difficile da scrivere. hope you enjoy xoxo ]


────◇────


𝐖𝐞'𝐥𝐥 𝐧𝐞𝐯𝐞𝐫 𝐠𝐞𝐭 𝐟𝐫𝐞𝐞

𝐋𝐚𝐦𝐛 𝐭𝐨 𝐭𝐡𝐞 𝐬𝐥𝐚𝐮𝐠𝐡𝐭𝐞𝐫

𝐖𝐡𝐚𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐠𝐨𝐧' 𝐝𝐨

𝐖𝐡𝐞𝐧 𝐭𝐡𝐞𝐫𝐞'𝐬 𝐛𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐭𝐞𝐫


𝐓𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐨𝐟 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐠𝐫𝐞𝐞𝐝

𝐈𝐬 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐬𝐨𝐧 𝐚𝐧𝐝 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐝𝐚𝐮𝐠𝐡𝐭𝐞𝐫

𝐖𝐡𝐚𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐠𝐨𝐧' 𝐝𝐨

𝐖𝐡𝐞𝐧 𝐭𝐡𝐞𝐫𝐞'𝐬 𝐛𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐭𝐞𝐫


────◇────


Il secondo incontro con Arthur Fleck fu ben più significativo.

Non aveva mai creduto alle coincidenze, la sua indole romantica veniva spesso a scontrarsi col suo senso pratico, arenandosi contro la necessità di agire e ragionare in maniera concreta per necessità, al fine di sopravvivere in un mondo che lasciava ben poco spazio ad inutili fantasticherie. Eppure, ecco che ancora una volta l'universo riusciva a dimostrare quanto fosse complesso il suo funzionamento – o quanto semplice, a seconda dei punti di vista.

Gotham, dopotutto, non era che una città: un'enorme metropoli, per certo, ma dotata come tutte le altre sue simili di confini ben precisi, nonostante nell'immaginario comune venissero accettati come barriere invalicabili, o addirittura irraggiungibili. Si diceva che Gotham ingurgitasse qualunque cosa o persona vi mettesse piede, senza mai lasciarla veramente andare.

Una volta dentro, ci si era per sempre.

Per questo motivo non si sorprese poi così tanto nello scorgere quei capelli trasandati e quei tormentati occhi nella la folla, che, quella volta, spiccarono tra gli altri come lucciole nella notte. Avrebbe voluto avvicinarsi sin da subito, ancora una volta incuriosita, guidata da un'imperscrutabile attrazione che quasi riusciva a visualizzare nella propria mente come un filo luminoso che la conduceva a lui.

Per un momento, si lasciò cullare da quel candido pensiero, sentendosi così stranamente affine a quell'uomo che nemmeno conosceva.

Ma poi sembrò svegliarsi come da una trance, e i suoi pensieri si fecero sempre più petulanti ed opprimenti, quasi a volerla rimproverare per le sue sciocche fantasticherie. E se poi non l'avesse riconosciuta? Se si fosse dimenticato del suo viso, del breve scambio di battute sull'autobus? Sarebbe rimasta come un pesce fuor d'acqua, pronta ad esser derisa dall'intero stormo di passanti e magari anche dall'uomo stesso. Si sarebbe sentita patetica, come già era successo mille altre volte.

𝐛𝐥𝐨𝐨𝐝 𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐭𝐞𝐫 || 𝙹𝚘𝚔𝚎𝚛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora