Tutti vogliono essere Hanna Hess

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Nella tranquilla cittadina di V..., non c'è niente di meglio per i ragazzi delle sere d'estate. 

È un fascino senza tempo che resiste in qualsiasi generazione, accompagnato da più o meno le stesse immagini di chiacchiere, musica, balli, risate e perché no, anche qualche flirt - perché si sa che in questa stagione l'aria ha un profumo diverso; l'umore si risveglia dopo l'inverno uggioso e gli animi si dispongono ad una gioia nuova ed alla prospettiva di nuovi incontri e possibilità. La sera, poi, è così piacevole andare in giro per le strade con la sopraggiunta frescura che dà tregua dopo il caldo del giorno: finalmente si può passeggiare senza sudare, illuminati solamente dalle luci artificiali dei locali, aperti fino a tardi, che paiono  tante bocche aperte  e sorridenti nell'atto di invitarvi, di attirarvi all'interno ed ingurgitarvi con la promessa di svaghi illimitati; insomma, tutto è un riversarsi di gente dappertutto, e la città sembra un' immensa giungla colorata e chiassosa, piena dei più disparati animali intenti nelle più disparate faccende. 

Ora, la serata dalla quale iniziamo a tirare le fila della nostra storia è proprio una di queste: la piazza centrale brulica di giovani esseri umani la cui età è compresa fra i diciotto ed i trent'anni: come tante piccole formiche dopo  mesi di reclusione forzata nelle loro case per via dei mesi freddi, si riversano per le strade vociando, chi con una sigaretta fra le dita delle mani che gesticolano irrequiete, al ritmo della musica di qualche locale vicino, chi con una bottiglia di birra; i ragazzi che si muovono  in gruppi, spintonandosi e ridendo a gran voce per qualche battuta salace; le ragazze fanno capannello sulle scalinate, tutte incipriate e vestite e profumate, pronte a mostrare il meglio di se in colorati e succinti abitini. Ci sono anziani che passeggiano lenti lenti, a braccetto, raccontandosi gli avvenimenti del giorno appena passato, e bambini che giocano a palla, colpendo per sbaglio qualcuno che passa lì vicino e scappando veloci per sfuggire al rimbrotto dei genitori, riprendendo il loro passatempo in qualche altro punto del piazzale: e veramente c'è da lasciarsi trasportare da questa calca colorata e festosa, che non si sa dove si andrà a finire ma non importa, non c'è più tempo nè spazio, solo allegria e pace dei sensi.

La vita è bella, e d'estate questa bellezza si fa più viva, più visibile, la si apprezza in maniera più partecipe. 

All'improvviso, ecco però che l'atmosfera cambia: ce ne si accorge come quando muta l'aria in una stanza per l'ingresso di una presenza fino ad allora sconosciuta, che porta con se tutto il suo bagaglio di pensieri ed umori e ne riempie lo spazio circostante. Il senso di leggerezza e spensieratezza  che aleggiava fino a quel momento si trasforma di colpo in un brivido circospetto, come se fosse sopraggiunto un pericolo o qualcosa di assolutamente eclatante; tutti gli animi si sintonizzano, uno dopo l'altro, sulla nuova frequenza; teste di ogni sesso, età ed estrazione sociale si voltano tutte ad un solo punto.  Il vociare non smette, perché niente sarebbe capace di ammutolire una piazza tranne forse un discorso del sindaco; ma le teste si voltano, i mormorii iniziano a scorrere, facendo l'eco l'uno all'altro e passando di bocca in bocca come i bicchieri di certi cocktail sorbiti al buio di una discoteca, con il tran-tran della musica che riempie le orecchie e i pensieri; centinaia di paia di occhi strabuzzano, ed ecco che l'oggetto di tanta stravolta attenzione si palesa, fendendo la folla come un coltello si farebbe strada in una morbida fetta di pan di spagna: con la stessa agile, incurante, coscenziosa superiorità. 

L'aura che emana la precede di qualche metro, ed ha il sapore dorato e frizzante dello champagne, della sicurezza di sé, del disprezzo onnipresente per tutto ciò che sta intorno misto a quella gentilezza, fredda e pacata, delle persone che sanno di avere una certa importanza, e che sembra dire, in ogni momento, 'ammirare a distanza di sicurezza - grazie'.

"Dì, guarda un po' chi arriva!"

"Oh oh, molla il bicchiere, guarda: è lei!"

"Ma con chi è?"

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