Sì, AGENTE?

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Merda. Quelle sono delle sirene? umm.. sono daltonica senza le mie lenti a contatto antidaltonicismo quindi non vedo bene il colore: sembra giallo e rosso (?) woo siamo in Spagna olè! Però come si spiega questo rumore assordante? è di sicuro la polizia 
“Leva di mezzo quella roba, Cass!” Urlo, spegnendo la radio che si rompe talmente ho premuto forte il tasto e fermandomi di scatto facendo picchiare la faccia di Cassidy. “Sbarazzatene!” Lei si contorce per il male nel sediolino del passeggero, cercando di pensare ad un posto in cui nascondere la canna e tenendosi il naso sanguinante. Decide di infilare la canna nel vano portaoggetti, giusto prima che l’agente esca dalla sua auto. “La nostra fortuna.” Abbasso il finestrino. "Cazzo il mio nasoo!" urla Cass "Alza la testa e se te lo chiedono sei allergica alle auto okay?" dico.
“Merda, okay per il naso ma non posso essere beccata di nuovo con dell'erba.” Sento Cassie mormorare.
“Buon pomeriggio, io sono l’agente Cieco.” Annuisco. Bhè almeno non sono l'unica che non vede bene qui, penso.
“Qual è il problema, signore?” 
“Stava andando ad una velocità di 30 chilometri orari su una strada di minimo 60, e nessuna delle due indossa la cintura di sicurezza.” Commenta. "Intendevo il suo problema con la vista, io sono daltonica" dico ma abbasso lo sguardo dopo aver capito che lui non ha problemi di vista. “Patente e libretto, per favore.” “Uh, sì, un attimo.” Mormoro, cercando i documenti. Allungo un braccio verso il vano portaoggetti e Cassie emette un bisbiglio nervoso. Appena lo apro, l’erba entra in bella vista. Non è possibile che l’agente non la veda, visto che non ha problemi di vista. “Cazzo.” “Devo chiedervi di uscire dall’auto. Anche tu signorina naso storto.” Indica Cass.

Alcuni momenti più tardi, dopo aver ascoltato tutti i nostri diritti, io e Cass veniamo interrogate dal poliziotto a pochi metri dalla mia auto.
“Era mia, lei non lo sapeva neanche.” Mento. Penso che glielo devo visto che ho trasformato il suo naso in poltiglia e ora è una zucchina tagliata a metà e rosicata da topi. Cass non capisce la mia logica, ovviamente, ma sta al gioco, mandandomi solo strane occhiate di tanto in tanto.
Dopo una breve discussione, mi ritrovo nel retro di un furgone della polizia poco illuminato che per la mia vista è proprio una merda, seduta a fianco ad una bionda (credo) dall’aspetto snob con addosso un vestitino(lo vedo perchè tutto ricoperto di strass e luccica come un dannato lampadario da milioni di dollari). Le uniche altre persone nel furgoncino sono due ragazzi seduti di fronte a noi, ma separati da un vetro. Uno sembra abbastanza sbronzo, e ha del vomito sulla maglietta. Quello a fianco ha qualcosa sulla guancia ma non identifico cosa dato la mia mezza cecità. Sembra abbastanza a disagio; si capisce da come sbarra gli occhi grigi? o marroni? o verdi? boh, comunue gli occhi. Si guarda intorno disgustato, incrociando alla fine il mio sguardo. Lo distolgo velocemente, sentendo il calore salirmi alle guance. Mi sembra di averlo già visto, ma non ne sono certa. È dannatamente scuro in questo furgone e la mia vista non aiuta, proprio oggi mi dovevo scordare le lenti?

“Tu cosa hai fatto? La bionda mi guarda come se fossi un animale. Beh, perché non rendere le cose divertenti? Sorrido.
“Accoltellato una stronza. Se l’è decisamente cercata.Era tutta luccicosa e dava fastidio ai miei occhi” La ragazza mi guarda inorridita, facendomi ridacchiare. “E tu? Hai assassinato il to fidanzato vero!?”
“Io- io-“ La sua balbuzie mi fa ridere ancora di più, il fatto che pensi che abbia realmente accoltellato qualcuno è semplicemente troppo divertente. “Ho rubato un vestito da Kohls.” Ora si spiega perchè ha tutti quegli strass addosso, quel negozio è una merda.“Lo volevo davvero, ma avevo lasciato la carta di credito a casa. Ho cercato di spiegare alla direttrice che potevano semplicemente chiamare mio padre e gliel’avrebbe pagato, ma lei non mi ha dato ascolto.” Povera piccola barbie senza vestiti piumosi.
“Huh.” I miei occhi vengo riattirati sul ragazzo, che sembra star ridendo di noi. Ride più forte quando la ladra di vestiti si allontana da me. Mi lancia un’occhiata, occhi di qualche colore che non capto che catturano la luce leggera, e mi comunica qualcosa silenziosamente, con il solo movimento delle labbra, ma non riesco a capire. Mi limito ad accigliarmi.
Appena usciamo dal furgone, cado e sbatto la salla, lussandomela. La barbie cioè, volevo dire biondina mi aiuta e veniamo guidate in una piccola cella puzzolnte e con un water con la piscia sulla tavoletta a fianco ai ragazzi, una di quelle in cui si passa la notte. La stanza è vuota e l’odore di pipì e testosterone impregna l’aria. Nessuno parla; io e la barbie ci limitiamo solo a guardarci intorno per un po’. Il mio stomaco brontola, rompendo il silenzio della cella per un momento veloce.
“Io sono Arianna.” Le offro la mano perché me la stringa, ma rifiuta. Beh, okay allora brutta lurida barbie piumosa. Vabbè che ho la spalla lussata ma tranquilla non mi levi il braccio uhuh.
“Emily.” Va verso le sbarre e parla verso l’agente al di fuori. “Non ho diritto ad una telefonata? Devo chiamare papino, in questa cosa lurida con questo essere goffo e malandato non ci sto!” mi indica. Lui la guarda e annuisce, prima di indicare dall’altra parte della sua scrivania. Prende il telefono che le viene offerto e inizia a comporre dei numeri. “Papi? Sono Em. Sono in una qualche sporca cella alla stazione di polizia! Non mi crederai, ma sono bloccata con una pazza criminale malandata e con uno stile che fa rizzare tutte le piume del mio boa di piume di struzzo rosa fluo!” L’agente alza lo sguardo su di me e io faccio spallucce. Emily aggancia dopo aver fatto una sorta di balletto da *mi prudono le mutande* e ripassa il telefono. “Sta venendo a prendermi PAPI.” Fa un sorrisetto.
L’agente mi offre il telefono e io chiamo mia sorella. Nessuna risposta. Sarà sul provinciale. Non posso dirlo a mia genitori, farebbero una scenata. Provo con Cassidy, ma non risponde neanche lei. Che amica. Okay che le ho rotto il naso ma mi deve trattare così? bah. Sospiro, restituendo il telefono. “Cosa succederà alla mia auto?” Chiedo al poliziotto. la mia bambina. L'amore mioooo
“E’ stata rimorchiata.” Fantastico. Come starà  tutta sola? Chi le leggerà la favola della buona notte se non ci sono io? POVERA PICCOLA! Mi siedo sul letto freddo e scomodo. Posso anche abituarmici, visto che ci passerò la notte. Sento la porta aprirsi, quindi alzo lo sguardo. È la cella di occhi indefiniti. Lo stanno portando verso la stanza principale, forse per decidere la data in cui il suo caso verrò portato in tribunale. Si gira verso di me e annuisce, prima di essere spostato. Ricambio con un sorriso, chiedendomi cosa abbia fatto per finire qui dentro.
“Hai visto? Quel ragazzo mi ha decisamente guardata.” Urla Emily, la barbie con le pulci nelle mtande. Alzo gli occhi al cielo "no, stava guardando le pulci che escono da sotto il tuo vestito cara!" dico e spero che suo padre arrivi a prenderla al più presto. Si guarda le gambe e vede le pulci scendere ma deide di lasciarle lì.
Qualche minuto dopo, l’agente fuori la mia cella si alza a sedere e mormora per un momento, prima di alzarsi e andarsene. Aggrotto le sopracciglia quando sento una voce profonda in lontananza. Dev’essere la cauzione per la barbie. I passi diventano più rumorosi e pesanti. Prima che me ne renda conto, sto fissando il ragazzo dagli occhi indefiniti. Un sorrisetto sulle sue labbra mentre il poliziotto apre la porta della mia cella.
Dopo aver deciso la data per il mio caso, riavuto il mio telefono (spero non abbiano guardato nulla.... non gli sarebbero piaciute le cose che nascondo) e saputo dove hanno portato la mia bambina, io e il ragazzo con gli occhi indefiniti usciamo dalla stazione.
“Ti conosco?” Lo guardo da sopra a sotto, cercando di ricordare. Sembra davvero- no, non può essere.
“Forse. Come ti chiami, amore?” Ha un accento inglese molto rimarcato. È di qualche centimetro più basso di me, mi fa sentire una gigante.
“Arianna. Tu sei..?” Ha gli stessi lineamenti di- "Aspetta cazzo... sei Lou? Loui? LOUIS? LOUIS TOMLOINSON!?" sclero lanciando le braccia in alto che mi ricadono in testa fcendomi vedere dei piccoli Lou volare in circolo. Mi riprendo velocemente. Porca merda. È davvero lui. Louis fottutamente Tomlinson. Allunga una mano perché gliela stringa. Appena lo facciamo, ridacchia vedendo che non riesco amuovere la spalla lussata. Alzo un sopracciglio con aria sexy ma si rivela una smorfia da racchia. “Perché quella ragazza o meglio barbie pruriginosa aveva così paura di te?”
“Io, uhm, le ho detto di aver accoltellato una persona?” Spalanca la bocca, fissandomi. “Ma non è vero, l’ho solo detto per spaventare la barbie e farla venire a prendere dal suo papi Ken old version. Sono stata beccata con dell’erba in macchina.” La sua espressione si addolcisce. “Tecnicamente non era neanche mia. Cosa hai fatto tu, e perché mi hai pagato la cauzione?” Prende un respiro.
“Mi sono messo in una rissa in un bar.” Borbotta. “E ti ho sentita chiamare qualcuno perché ti venissero a prendere. Hanno risposto?” Scuoto la testa. “Non vorrei che qualcuno fosse costretto a passare una notte intera in quella caverna pisciosa.” Rido, sistemando i capelli castani. “In più, il poliziotto era un coglione. Insomma aveva un timbrino con scritto "ti dono amore gratuito" arobaleno brillantinato con cui ornava il suo ufficio”
“Sì, beh, grazie.” Sputo. Perché sono così goffa?
“Nessun problema. Posso chiamarti un taxi, se vuoi?” Annuisco, cercando di trattenermi dal chiedergli una foto a dorso nudo da contemplare m.... che sto pensando? Basta Arianna, riprenditi! è solo Louis sono figo Tomlinson. già... SOLO
Poco dopo, un taxi giallo o verde o rosso si ferma, e io e Louis ci salutiamo. Lo ringrazio di nuovo per l’aiuto ed entro, prima di vederlo sparire in una lussuosa auto nera non prima di aver notato che picchiava la testa contro la portiera.
Nessuno crederà quello che mi è successo oggi.

Spazio mio:

Che ne pensate? <3 Giady xx <3

Hired for Styles-PARODIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora