lo capirai da uno sguardo

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Il sole gli sfiorava i capelli candidi e si poggiava sulle palpebre d'avorio, lentamente quelle sottili tende bianche si alzarono rivelando due gemme di un intenso color cieleste come il cielo del mattino attorniate da una forma a mandorla, le sue lentiggini somigliavano a macchie di colore lasciate da un pittore esperto, le labbra sottili si stesero in un sorriso allegro.le dita affusolate appoggiate sulla guancia, un polso sottile collegava la mano al braccio coperto dal tessuto leggero della felpa color aracione pesca. Il suo sguardo cadde sul uomo che era appena entrato nel cortile dove gli altri bambini giocavano allegri, l'uomo aveva i capelli neri ebano e gli occhi verdi come la speranza. Quelle gemme verdi come i piu belli dei prati si soffermarono sui due cieli dal altro lato del cortile. Uno sguardo, nessuna parola, nessun gesto, solo un semplice sguardo e l'uomo si era rivisto nel giovane ragazzo dal altro lato del cortile pieno di bambini allegri.
Bruce wayne incrociando lo sguardo con il giovane orion aveva visto oltre la maschera del ragazzo in un attimo.
Il miliardario era tornato piu volte e piu volte lui e orion avevano parlato, finche finalmente dopo circa quattro mesi bruce aveva potuto portarlo a casa con se. Il ragazzo non aveva avuto problemi ad ambientarsi e dopo circa una settimana bruce aveva deciso di chiedere anche ai suoi due figli che non vivevano li di passare per una "giornata in famiglia" cosa che stramente avevano accetattato percio alfred con il gentile aiuto di orion si era messo a preparare un pranzo abbondante, conoscendo la famiglia wayne era sicuro che sarebbe sparito tutto senza problemi.

Alfred:- sognorino orion mi passerebbe il sale?-
Orion:- certo alfred.-
I due lavoravano in cucina circa dalle 7 di quella mattina, orion allegro di potersi rendere utile aveva accetato di buon grado l'inivito del maggiordono.
Alfred:- bene abbiamo finito per ora, vada pure a riposarsi signorino, anzi le consiglio di farsi una doccia lasciero dei vestiti pulti nel bagno con la vasca media.-
Orion:-grazie mille alfred, vado di sopra allora.-
Il biondo sale di sopra fino alla sua stanza, prende l'asciugamano e si dirige verso il bagno entrando trova la vasca gia piena di acqua calda con tanto bagno shiuma sopra. Orion dopo essersi assicurato che la porta sia chiusa, si sveste ed entra nella vasca, l'ultima cosa visibile nello specchio è la sua shiena d'avorio solcata da svariate cicatrici, piccole righette corte e sottili, come tagli di pezzi di vetro. Sopra i vestiti, piegati accuratamente, si trova una collana il cui ciondolo e una stella d'argento.
Orion rimane nella vasca per una buona mezz'ora giocherellando con la schiuma e l'acqua. Esce dalla vasca e appoggia i piedi sul materassino fuori dalla vasca asciugandoseli prende il suo asciugamano e si asciuga attentamente il corpo mettendo i vestiti puliti e si asciuga i capelli con il phon, infine mette la collana nascondendola sotto i vestiti. Indossa dei jeans neri strappati sul ginocchio e una maglietta bianca, ai piedi porta delle all star basse nere anch'esse. Sorride al suo riflesso nello specchio appuntandosi mentalmente di ringraziare alfred alla sua discesa. Dopo aver rimesso un minimo in ordine il bagno torna in camera sua dove mette i vestiti sporchi nel cesto della biancheria, dirigendosi poi al suo luogo preferito della villa, la biblioteca. Scorrendo i vari titoli sulle copertine dei libri si ferma su un tomo un po logoro, lo sfila dallo scaffale con un movimento agraziato. Il titolo un po sbiadito legge: Storia di gotham. Dal 1650 a.C. al 1975. Incuriosito orion inizia a sfogliarlo. Dopo poco pero sente qualcuno avvicinarsi alla porta di noce della biblioteca. La porta si apre rivelando alfred. Orion gli manda uno sguardo.
Alfred:- signorino, padron bruce la aspetta di sotto con damian e timothy.-
Orion:- arrivo. Ah, e alfred, grazie per i vestiti puliti.-
Alfred:- non ce bisogno di ringraziare e il mio lavoro signorino.-
Orion annuisce poi prende il libro con se e scende le scale di fretta. Arrivato di sotto vede bruce, tim e damian nel salotto parlano con due giovani uno con corti capelli neri e gli occhi color oltremare e un altro con gli occhi verde pino e nei capelli neri un ciuffo biondo. I 5 conoscenti sono seduti sui divani del salotto. Orion si siede su una delle poltrone presenti nella sala allestita per molte piu persone di quelle presenti.
Bruce:- ah, orion c'e l'hai fatta.-
Orion:- scusi, bruce. Mi sono perso a guardare i libri nella biblioteca.-
Bruce:- perfortuna che ci sei tu ragazzo, senno quella stanza sarebbe piena di polvere. In ogni caso loro sono richard gayson, detto dick, e jason todd. I miei due figli piu grandi. Dick, jason lui e orion vostro fratello.-
Orion:-piacere di conoscervi richard e jason.-
Dick:- il piacere e tutto nostro, ma chiamami pure dick.-
Jason:- ciao orion.-
Orion:- okay, dick.-
Tim:- allora come va il lavoro dick?-
Dick:- va bene, ieri sono riuscito a risolvere un caso a cui lavoravo da un paio di settimane.-
Orion:- sei un detective?-
Dick:- esatto, piu precisamente un detective di polizia.-
Gli occhi di orion si scuriscono quasi impercettibilmente.
Orion:- capisco, be se mi potete scusare vado ad aiutare alfred con la tavola.-
Bruce:- orion sai che non devi farlo.-
Orion sorride gentilente e il suo sorriso mostra i denti candidi illuminando l'intera stanza.
Orion:- ma io voglio aiutare.-
Detto questo posa il libro sul tavolino e va verso la cucina dove si trova il maggiordomo. I 5 vigilanti rimangono in silenzio per un poco.
Jason:- non gli e piaciuto quando hai detto polizia dick. Sembrava nervoso.-
Bruce:- lascialo impace jason.-
Il ragazzo alza le spalle e le mani con fare non curante. Dick sospira pesantemente piegandosi in avanti poggiando il viso sul taglio delle mani unite, come in preghiera, chiudendo gli occhi color oltre mare. Il silenzio si reimpossesa della stanza per via dei presenti ormai poco abbituati a parlare tra di loro. Il sole illumina la stanza, ma nonostante cio l'aria e fredda e tesa. Il tutto viene fortunatamente spezzato dalla campanella di alfred che segna l'inizio del pasto il gruppetto si dirige nella sala da pranzo dove il tavolo di ciliegio coperto da una tovaglia color panna e imbandita di prelibatezze.

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