Prologo

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< Tocca a te Jane! > strillò eccitata Hanna < Verità o penitenza> < Mmm ... dai ragazze! Lo sapete che non mi piace questo gioco!> provai a lamentarmi.
Erano ormai le due di notte, mi trovavo a casa di Hanna. Aveva organizzato un pigiama party invitando una decina di ragazze tra cui io.
< Ah -ah, mi dispiace cara, ma ognuna di noi ha fotto un giro e ora tocca a te.> mi rimbeccò Cindy.
< E va bene, va bene! Mmm ... io scelgo ... verità!>
Le ragazze urlarono eccitate.
< Sei innamorata di qualcuno?> mi chiese Francesca credo.
< Specifica innamorata.> dissi circospetta rimpinzandomi di pop-corn.
< Vero amore, non fai altro che pensare a lui è il tuo primo pensiero la mattina e l'ultimo la sera.> rispose Rachel.
< Credo ... di ... si?> risposi imbarazzata e arrossendo come mio solito.
Altre urla d'emozione < Chi? Chi è?> urlarono tutte. < Ma aspettate, la domanda è una sola> < Dai Jane rispondi chi è?> disse imperiosa Jessica. Sospirai sconfitta < Joe... Joe Simpson ...>
< Wow! Te li cerchi bene!> rise Hanna e io le tirai una cuscinata dritta in faccia.
< Si però non mi guarderà mai! Lui è il capitano della squadra di football ci sono già tutte quelle ochette che gli vanno dietro, non ho alcuna speranza.> < Allora non ci resta che spennare le oche!> esclamò Lily. Lei era una ragazza un po' strana, alle volte la vedevo borbottare da sola parole incomprensibili o si bloccava a fissare il vuoto per minuti interi. < Mia nonna mi ha insegnato dei trucchetti fantastici per scacciare le arpie come quelle!> proseguì entusiasta.
< Lily ... non vorrai fare una specie di rito voodoo, vero?> chiesi titubante.
< Perché no? Se volevi che portassi le bamboline di stoffa bastava chiedere!> disse lei con la sua solita voce trasognata.
< Ehm ... no grazie ...>
< Allora cosa possiamo fare per la povera Jane?> chiese lei voltandosi da una parte dove non c'era nessuno, sempre con quel suo sorriso vacuo < Ditemelo vuoi amici miei.> disse al vuoto.
Okay, ora stava diventando seriamente inquietante.
< Lily ... io non voglio fare fuori quelle ragazze.>
Si voltò sorpresa verso di me < Ah no?>
< No, no! Io voglio solo che Joe Simpson si innamori di me.>
< Oh, ma bastava dirlo!>
< Lily, è possibile far innamorare qualcuno con un dei tuoi trucchetti?> chiese Hanna.
< Certamente, ma bisogna pagare un risarcimento ad ogni richiesta che viene fatta.>
< Che ficata! Dai, ci proviamo?!>
Tutte acconsentirono, tranne io.
< Perfetto! Allora per prima cosa dobbiamo disegnare una stella sul pavimento.>
< Oh, vado a prendere i gessi per la lavagnetta di mia sorella!> esclamò Hanna correndo fuori dalla stanza e quando tornò aveva dei gessetti colorati e si mise a disegnare sul parquet una grande stella.
< Se la vedono i miei sono fottuta.> borbottò quando ebbe finito il lavoro.
< Ottimo! Ora mettiamoci tutte in cerchi tenendoci per mano.> disse Lily e tutte eseguimmo < Non tu Jane, tu devi stare al centro, precisamente in mezzo alla stella.> mi avvertì e così feci, rimanendo al centro di quel cerchio e aspettando che Lily desse altre istruzioni.
< Ok, ora ripetete tutte dopo di me: Grande Demonio Rosso io ti invoco, ti chiamo. Mostrati a me!>
Tutte le ragazze ripeterono in coro la formula, ma, come previsto non accadde proprio nulla.
< Ora Jane tagliati un dito e metti il tuo sangue al centro della stella.>
< C- cosa >
< Basta una gocciolina.>
Hanna mi passò una forbice ed io strinsi i denti e mi incisi il polpastrello dell'indice.
Ma perché diavolo dovevo fare una cosa simile?! Era assurdo!
Posai l'indice tagliato a terra così che le goccioline di sangue che ne affiorivano cadessero sul pavimento.
< Ripetete la formula ragazze, si stanno avvicinando.>sussurrò con enfasi Lily.
< Si stanno avvicinando? Chi?> bisbigliarono tra loro le altre.
< Shh, fate silenzio o se ne andranno via. Ora ripetiamo insieme la formula: Grande Demonio Rosso io ti invoco, ti chiamo. Mostrati a me!>
Fu un attimo, all'improvviso mi sentii ... strana, insolita. Come se qualcosa di strano gravasse sul mio torace, una forza soprannaturale mi circondava. Non capivo più cosa stesse succedendo e sentii indistintamente la voce di Lily sussurrare - o forse stava urlando, nemmeno questo riuscivo più a capire.
< Jane, presentati e dì cosa vuoi e cosa sei disposta a dare in cambio.>
Feci come mi aveva detto < Ehm ... ciao ... > insomma cosa bisogna dire a una forza paranormale? < Io sono Jane ... cioè Jane Swan ... ho sedici anni ...>
< Va subito al punto.> sentii dire Lily.
< Io vorrei che Mike Newton si innamorasse di me.>
Una voce che sembrava provenire dagli abissi della terra, dolce, profonda, calda e melliflua eppure così dannatamente ripugnante e spaventosa mi risuonò nelle orecchie rispondendomi: < E cosa ci darai in cambio?>
< M- me stessa.> dissi in un sussurro.
< Viva ... o morta?> disse ancora quella voce.
Mi veniva da piangere.
< Viva, misericordia!>
< Noi non conosciamo la misericordia.>
< Ti prego! Viva!>
< Tu avrai Mike Newton e noi avremo te, viva.>
< Si, si, va bene, ma non farmi del male!> ormai stavo piangendo di paura.
< Questo non te lo possiamo garantire.>
< Ti prego! Ti prego! Ti prego!>
< Non sei felice? Avrai il tuo Joe Simpson.>
< S - si.> dissi flebilmente.
< Accetti il nostro accordo?>
< Si.> singhiozzai.
< Perfetto.> sentii un sorriso in quella voce malefica. All'improvviso un dolore lancinante mi colpì il centro del petto, sopra lo sterno, come se una lama rovente mi stesse penetrando la carne, l'osso, fino a raggiungere la mia anima e marchiarla a fuoco.
Dopo di che fu il buio. Ma di quella notte ricordo di aver visto un ghigno e due occhi verdi come smeraldi risplendenti del fuoco degl'Inferi e quella voce sussurrarmi all'orecchio < A presto, Jane Swan.>

The Bride Of EvilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora