09. "Sei interessato a me?"

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🌜Non aver paura di sognare 🌛

“And I need you to know that we're fallin' so fast
We're fallin' like the stars, fallin' in love”
-James Arthur

Forse, e dico forse, dovrei smetterla di allungare le mani nei momenti non opportuni, per finire poi per toccare cose che non dovrei assolutamente toccare.

Inutile dire che appena apro gli occhi e mi ritrovo a letto nella posizione del cucchiaio con un'altra persona dietro di me, che è chiaramente sveglia, scatto in avanti, presa dallo spavento che possa entrare Jamie da un momento all'altro, e cado col sedere a terra. Di nuovo.

Sento qualcuno ridere a bassa voce, poi mi giro e vedo Aaron che affonda la faccia nel cuscino e il suo corpo che è scosso da una risata.

«Buongiorno», dico, guardandolo dubbiosa e alzandomi lentamente.

Lui si rimette su un fianco, con la testa sorretta da una mano, e mi osserva con aria divertita.
«Buongiorno, Ariel», mi dice, cercando a stento di trattenersi dallo scoppiare nuovamente a ridere. Magari ride perché ho anche un aspetto orribile?

«Perché non hai fatto come tutti gli altri ragazzi e non te ne sei andato non appena hai aperto gli occhi?», gli chiedo, cercando di raccogliere i miei capelli spettinati in una coda.

Aaron si acciglia e mi fissa a lungo prima di rispondere. «In che senso? Stavo bene al caldo e ho ancora sonno», fa spallucce.

«Voi ragazzi non siete abituati a sgattaiolare via dal letto delle ragazze?»

Lui appare ancora più confuso. «Non io, sirenetta. Di solito mi sveglio troppo tardi per fare una cosa del genere. Devo dormire per forza almeno otto ore.»

Batto lentamente le palpebre. «Oh... Ha senso.»

Lui ride. «Carino il pigiama», mi fa notare.

Abbasso lo sguardo e l'osservo, poi sorrido, stringendomi nelle spalle. «Sì, lo so.»

Lui aggrotta le sopracciglia, poi dice: «Non capisco se sia ironica o meno. Intendo, c'è scritto davvero "Relazione perfetta", ma c'è il disegno del ketchup e di un piatto di spaghetti», lo fissa attentamente, come se stesse realmente cercando di capire.

«Penso tu sappia la risposta», rispondo.

«Ironica, vero? Va bene che non sappiamo cucinare una buona pasta, però il ketchup no», mi guarda male.

«Io non so cucinare quasi nulla, quindi... », appena lo dico lui solleva le sopracciglia, sorpreso.

«Io non sono male in cucina, se vuoi qualche volta posso insegnarti qualche ricetta semplice», propone, alzandosi dal letto e stiracchiandosi. Un dettaglio importante da prendere in considerazione: è soltanto in mutande.

Per poco non mi escono gli occhi fuori dalle orbite.
Non è che io sbavi dietro ad una tartaruga, ma insomma vedere i suoi muscoli contrarsi sotto i miei occhi è... Strano. In modo bello, certo.

E be', ovviamente non si crea problemi nel non nascondere la sua evidente erezione. Ma non ha colpe, penso. È normale, però resta comunque una cosa imbarazzante.

Cerco di distogliere lo sguardo e fissare qualsiasi altra cosa, a costo di evitare di fargli la radiografia di nuovo. Prima o poi mi dirà che sono inquietante, lo so. Anche se, al momento, non sono del tutto sicura che lui mi abbia beccata.

Sospiro di sollievo, ma i miei pensieri vengono interrotti dalla sua voce: «Secondo te diventerà un'abitudine?»

Lo guardo stranita. «Eh?», chiedo.

Non avere paura di sognareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora