Mi piace sognare
di un giorno in cui
saremo liberi: liberi di volare.Scappare dalle nostre case, dalle nostre città: bambini senza nome, bambini sperduti...creeremo un nostro rifugio: una casa di fango e latta, una casa per tutti, una casa senza tetto.
E daremo mille banchetti, ascolteremo così tanta musica da far vomitare l'orecchie, leggeremo così tanti libri da farci cadere l'occhi: non ci serviranno bistecche, verdure e frutti per vivere, ci basterà esserci e vivremo.
E allora saremo in pace, senza dover pensare a nessun mondo, pensando solo a quel che ci pare: così allegri.A volte mi piace sognare tutto ciò
ma poi la mia testa si butta giù
sbatte sul pavimento
e mi ritrovo intrappolata a pulire il sangue ancora ed ancora...incatenata.
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diari (no, non quelli di Sylvia Plath)
Randomflussi di coscienza, poesiole da quattro soldi ed una mente giovane e superba tutto qua