Vita e Amore - parte 3°

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Alle stalle, Sven e Neal fecero in fretta a piacersi e divennero amici, "Gli piaci!", disse Kristoff, "Già, meno male.", disse Neal accennando una risata. Sven si divincolava, era felice di vedere la persona che ha dovuto trasportare priva di sensi, sana e salva. "Dagli questa ...", gli disse il taglia - ghiacci, porgendogli una carota, "... ne va matto!", infatti la renna la mangiò in un secondo. Neal si guardò in giro e vide molti attrezzi usati da Kristoff per tagliare il ghiaccio, "Tu ...sei un fabbro?", chiese. "Mh? Ah no no. Taglio cubi di ghiaccio e poi li rivendo d'estate.", "Un lavoro insolito.", "Già, ma qui ad Arendelle, gli inverni sono rigidi e le estati afose, così, molto tempo fa, un gruppetto di abitanti ha deciso di andare al vecchio lago e di tagliare qualche blocco di ghiaccio. Nacque così questa professione e io non avevo molte possibilità economiche così mi misi a lavorare.", "Non avevi una famiglia che ti manteneva?", "No, non ho mai conosciuto la mia famiglia, io e Sven siamo stati soli per tanto tempo, ma trovammo ospitalità dai troll.", "Dai troll?", "Si, ahah, ci trovarono e volettero tenerci con loro.", "Adesso, però, hai anche Anna.", "Si, mi ritengo fortunato. Non so se sarebbe stato lo stesso senza di lei. Purtroppo non posso favorire dei soldi di palazzo, dovrei essere principe ...", "... e non lo sei ancora ...", "Non ho abbastanza risparmi per comprare un anello di buona qualità, per questo devo muovermi con la vendita.", disse mentre prendeva gli attrezzi, "Ho perso la mia slitta per colpa di una bufera. Adesso mi tocca cercarla.", "Certo, io, allora, ritorno al castello.", "Va bene, a dopo.", "A dopo, Kristoff. Ciao Sven!", il ragazzo li guardò un attimo allontanarsi poi si diresse verso il castello.

Elsa cercava Anna. Voleva scusarsi con lei e sistemare tutto. Da quando si erano riunite, il legame ritornò molto forte e non avrebbe mai voluto che si indebolisse un'altra volta. Eccola, seduta su una panchina con lo sguardo rivolto a terra e le mani unite, "Anna!", lei alzò la testa, "Anna, mi dispiace, non avrei dovuto trattarti in quel modo ...", "Non fa niente, Elsa. Sono stata abituata così per anni.", la sorella capì quello che intendeva e cioè quando l'ebbe tagliata fuori dalla sua vita per proteggerla dai suoi poteri. Elsa si sedette vicino a lei, "Ti prego perdonami, sono stata troppo dura. Sei mia sorella e ti amo più di ogni altra cosa, Anna, ti prometto che non accadrà più.", disse prendendole le mani, "Oh, Elsa ...io volevo solo scherzare un po', non avrei mai voluto farti arrabbiare ...", "Lo so, lo so e spero che tu possa perdonarmi.", detto questo si abbracciarono, stringendosi forte l'una all'altra, "Ti perdono ...", disse alla fine. Furono interrotte dal portone che si chiuse, "Hey, Neal!", urlò Anna, "Ciao.", rispose lui avvicinandosi, "Come stai? Ti sei ripreso da prima?", "Si, grazie a Kristoff, sono riuscito a distrarmi un po'.", poi guardò Elsa, "Come va la testa?", "Bene grazie, non era nulla di grave.", rispose lei sorridendogli, "Dai entriamo ora, si sta facendo tardi. A proposito, dov'è Kristoff?", "Mi ha detto che andava a spaccare un po' di ghiaccio e a recuperare la     slitta.", "A quest'ora?", "Ehm ...si ...", "Ma, pensavo di passare una serata con lui ...pazienza", poi un funzionario uscì dal portone, "Ah ...non dite niente, ho capito ...", disse Anna anticipandolo e poi lo seguì all'interno. Nel cortile rimasero soli Elsa e Neal, in silenzio. Lei cominciò a sentirsi a disagio, ma poi riuscì a parlare, "Allora ...entriamo?", "Certo ...ehm ...ti seguo ...", disse lui. Elsa si alzò, ma inciampò sul mantello azzurro e cadde tra le braccia di Neal. Quando alzò lo sguardo si ritrovò davanti quello del ragazzo, "Scusa ...", "Tranquilla ...", dissero rialzandosi, ma mai smettendo di guardarsi. Elsa divenne rossa e Neal si sentì a disagio, poi lei si girò e dei fiocchi di neve la circondarono. Teneva le mani sul petto per cercare di rallentare il cuore che batteva all'impazzata. "Elsa, tutto bene?", lei esitò a rispondere, ma poi scosse la testa e corse dentro, "Elsa ...", il ragazzo rimase incuriosito dal suo comportamento, ma sentiva di aver capito cosa lei cercava di comunicargli. Se fosse il fatto che a lei piaceva? "No, Neal. Impossibile!", si disse alla fine. Aveva altre cose per la testa ora. La prima era trovare un modo per controllare i suoi poteri, la seconda era trovare Nevor e farsi rivelare quello che sapeva su il suo passato.

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