CAPITOLO 1

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BUONGIORNO A TUTTI 😘😀 ECCO IL PRIMO CAPITOLO DI EREDE CAPOMAFIA 🥰

TONY
Osservo il grande giardino di villa Williams, ho vissuto qui tutta la mia infanzia dividendomi tra villa Garcia Williams, in Albania, e questa in America, domani compio diciotto anni. Mia nonna Chanel è intenta a dare ordini a un addetto dell’agenzia che sta organizzando la festa del mio compleanno. Fisso mio nonno che, nonostante i suoi settant’anni avanzati, cammina a passo veloce dirigendosi verso di lei, sorrido perché è troppo geloso e ossessivo con mia nonna. Lo vedo che si ferma davanti a quel poveraccio e gesticola con le mani, mentre nonna Chanel continua a parlare con gli addetti ignorando le urla di mio nonno Shion. Come vuole il protocollo mafioso ho vissuto con loro, sotto la guida del grande boss Shion Garcia Williams; ho studiato medicina, ho imparato a fare esperimenti. Mio nonno mi ha somministrato vari sieri, sono stato male fisicamente, psicologicamente, ma adesso sto bene, riesco a reggere quasi tutti gli esperimenti che facciamo, mi ha insegnato a essere mafioso, gestire la droga, le armi e altri affari illeciti mondiali. Vado spesso a trovare i miei genitori e Melissa, anche loro hanno una villa in America, in Albania e in Romania, alzo lo sguardo verso il cielo e sospiro. Melissa è stata adottata dai miei quando la madre italiana è morta, abbiamo la stessa età, lei è più piccola di me di qualche mese. Siamo sempre stati innamorati, mi sono dichiarato quando avevamo quindici anni, da allora, tra di noi ci sono stati baci appassionati, una volta siamo arrivati oltre, ma non ho mai superato il confine; lei è figlia del grande Sebastian Garcia Williams e come vuole la legge mafiosa deve arrivare illibata al matrimonio, questo è un altro problema. Lei è promessa da sempre a Nicolas Burn, devo risolvere la questione, parlare con mio padre, so che è difficile perché io e Melissa abbiamo lo stesso cognome, ma voglio essere io a sposarla.

«Sorpresa», mi volto e vedo mia madre Cristine sorridente, bellissima come sempre che getta le braccia intorno al mio collo, l’abbraccio e il mio sguardo ricade sulla figura elegante, snella e delicata di Melissa che mi guarda con i suoi occhi marroni e mi sorride con dolcezza. Indossa un vestito bianco a fiorellini che arriva fin sopra le ginocchia, i capelli castani chiari legati da una coda elegante, le faccio l’occhiolino e diventa rossa. Osservo le sue labbra fine, rosa pallido, che mi piacciono molto.
«Papà?» domando.
«Tuo padre è a casa con Nick che è arrivato la settimana scorsa in America, stanno giocando a biliardo, sono mesi che discutono perché nessuno dei due vuole perdere e queste partite vanno avanti da tempo», sorrido.
«E Nicolas?» domando seriamente.
«Lui è ancora in Russia, è andato in convento a prendere Juliet per il tuo compleanno», la guardo sconvolto.
«Juliet? Ma è minorenne e non dovrebbe uscire da lì.»
«Hai ragione, ma lei ha insistito così tanto con tua zia Luce che alla fine Evelin ha convinto Nick.»
«Mamma, lo sai che non sopporto quella ragazzina», dico sbuffando. Nonostante la vedo una volta l’anno per le feste di Natale non riesco a sopportarla, è peggio di una zecca, non posso fare un passo senza che lei mi segua. L’anno scorso sono stati ospiti da noi in America e la sera l’ho trovata nella mia camera da letto che si cambiava il vestito, non ho detto nulla a nessuno altrimenti l’avrebbero picchiata, ma è molto invadente.
«Ma cos’hai contro quella ragazza, è così dolce e graziosa, ha sedici anni ed è una giovane bellissima. Lo sai che tuo padre vedrebbe di buon occhio un’unione tra te e la piccola Juliet?», esclama mia madre e il mio sguardo incontra quello di Melissa, i suoi occhi sono lucidi e sospira.
«Non avrei alcun guadagno a sposarla, la mafia russa è gestita da Nick e Nicolas.»

«Va bene, va bene, ora non parliamo di questo, sei ancora giovane, vado a salutare Chanel

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«Va bene, va bene, ora non parliamo di questo, sei ancora giovane, vado a salutare Chanel.» Mia madre si allontana e mi avvicino a Melissa.

«Sei bellissima con questo vestito, peccato che oggi non potremo stare insieme, dato che c’è quel coglione di Nicolas, fortunatamente per le leggi mafiose ti porta rispetto

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«Sei bellissima con questo vestito, peccato che oggi non potremo stare insieme, dato che c’è quel coglione di Nicolas, fortunatamente per le leggi mafiose ti porta rispetto.»
«Tony, devi parlare con nostro padre, tra qualche mese divento maggiorenne e non voglio sposarmi», mormora a voce bassa.
«Parlerò con lui, ma tu devi promettermi una cosa.»
«Cosa?»
«Che ti fiderai sempre di me.»
«Lo sai che mi fido. E tu promettimi una cosa.»
«Che cosa?»
«Non guardarla», la fisso.
«Non guardare chi?»
«Juliet.» Scoppio a ridere.
«Non metterti queste cose in testa, è solo una ragazzina che ha una cotta per me.»
«Tony, lei è molto bella e tu la guardi», resto stupito. «Io la guardo?» domando.
«Sì, l’anno scorso la guardavi.»
«Oddio Melissa, ma cosa dici? È una poppante, ti prego, non farti queste paranoie.»
«Tu prometti e basta!»
«Prometto!»

» «Tu prometti e basta!» «Prometto!»

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