Prologo

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È notte fonda. Nelle riserve alcuni soldati si riposano, altri hanno il turno di guardia e ogni 2 ore si scambiano tra loro. Vicino ad essa, c'è una grotta, nella quale, un samurai dalla folta chioma nera e grigia, sta preparando il suo piano.

"È ora di partire". Si aggrappò ad una sporgenza e risalì la grotta passando per un sentiero interno.

" 3 soldati sono di guardia di fronte all'entrata, meglio farli fuori uno alla volta piuttosto che fronteggiarli in uno scontro aperto".

Nascondendosi nell'erba alta, attira le guardie una per una e le elimina con facilità, grazie alla sua katana.

"Meglio proseguire, devo trovarlo..." detto questo avanzò nell'accampamento degli Ashina.

"Una torre d'avvistamento, merda, non ci voleva. Non devo assolutamente farmi scoprire." Confondendosi con l'ambiente circostante, riesce a intrufolarsi all'interno delle linee nemiche.

"Eccolo, quello dev'essere l'edificio dove mi sta aspettando". Non vide, però, che davanti alla casa, c'era un soldato, con un armamento migliore degli altri ad aspettarlo.

"Non posso esimermi dall'ucciderlo. Forza, testiamo la sua forza."
Il soldato prova ad utilizzare un attacco frontale ma Sekiro devia con facilità il colpo e lo punisce sgozzandolo.

"Niente di speciale".
Entra nell'abitazione e trova proprio chi stava cercando. Prostrandosi a terra dice:" Salve, mio signore".
Davanti a lui c'è un ragazzino, dall'abbigliamento sembra un nobile.

"Ben ritrovato, Sekiro. Grazie per essere venuto a salvarmi. Vedi quel portone?" indica un portone in fondo alla valle, con delle scale che portano non si sa dove.

"Dirigiamoci là e riusciremo e scappare".

" Certo, mio signore" acconsentì Sekiro.

La strada verso il tunnel è impervia, ci sono molte guardie all'interno di tutta la riserva e non ucciderne nessuna è pressoché inevitabile.

Scendendo dalla collina dove si trova la casa, Sekiro uccise 2 uomini alle spalle, evitando di allarmare tutti gli altri.

Passando lungo un fiume, si nascosero tra le canne del sentiero e, come se fossero dei fantasmi, arrivarono al tunnel senza farsi scoprire da una guardia.

"Finalmente possiamo andarcene, prima lei, signore" disse Sekiro.

"Grazie, Sekiro. Procediamo."

Loro non sapevano, che all'uscita da esso, avrebbero trovato una brutta sorpresa.

In un campo, sotto alla luna piena, vedono una figura.

Un samurai, girato di spalle, osservava l'orizzonte, quasi come se li stesse aspettando da tanto.

Un samurai, girato di spalle, osservava l'orizzonte, quasi come se li stesse aspettando da tanto

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"L'erede divino...Non ci incontriamo dal funerale di tuo zio." disse rivolgendosi al ragazzo.

"Lord Genichiro...Io..."

Sekiro si mise davanti a lui, per proteggerlo.

"Grazie" disse il ragazzo

"Lasciate fare a me"e sguainò la spada

" Così il nobile shinobi si mette sul nostro cammino..." disse poi Genichiro, sguainando pure lui la katana.

" disse poi Genichiro, sguainando pure lui la katana

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La battaglia ha inizio.

Nessuno dei due proferisce parola. Cala il silenzio sullo scenario di questa grande sfida.

Inizialmente Sekiro riesce a tener testa a Genichiro.

Genichiro attacca. Sekiro devia il colpo.

Sekiro risponde. Genichiro para e prova nuovamente ad attaccare.

Per un po' la battaglia andò avanti così, ma, ad un tratto, un arciere scocca una freccia che distrae Sekiro e Genichiro, approfittando dell'occasione, taglia il braccio sinistro al lupo che cade a terra, privo di forze...

Per un po' la battaglia andò avanti così, ma, ad un tratto, un arciere scocca una freccia che distrae Sekiro e Genichiro, approfittando dell'occasione, taglia il braccio sinistro al lupo che cade a terra, privo di forze

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