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Nuovo Galles del Sud | Travel Vlog | feat. Lou <3 di trav3lwithharry

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Pubblicato il 1° giugno 2014.



Harry si sedette di fronte alla telecamera e fece un cenno con la mano, con un sorriso sul volto. Dietro di lui, c'era la camera d'albergo in cui pernottava in quel periodo.
"Ehi," sussurrò. "Mi chiamo Harry e bentornati sul mio canale! Sono qui nella mia camera d'albergo a Sydney e volevo solo aggiornarvi e farvi sapere cosa abbiamo fatto io e Louis da quando siamo atterrati!" Mantenne la sua voce il più bassa possibile mentre parlava. "Questa è la nostra seconda notte in questo hotel, e qualcuno non si è ancora completamente ripreso dal jet lag. Non farò nomi." Fece l'occhiolino alla telecamera e il suo sorriso si allargò. "Ma nonostante questo, sono così felice che Louis sia qui con me. Era così impegnato lo scorso semestre che pensavo che non lo avrei più rivisto."
Una figura apparve dietro Harry, ed il riccio girò il suo volto sorridente per vedere Louis in piedi dietro di lui. Rapidamente, Louis avvolse le braccia attorno al busto di Harry e posò il mento sulla sua spalla, fissando la telecamera.
"Buongiorno, amore." Mormorò Louis prima di posare un dolce bacio sulla guancia di Harry.
"Buongiorno Lou!" Disse Harry con quel tono di voce fin troppo elettrizzato e frenetico che usava quando girava i suoi video per YouTube, e per questo Louis lo prendeva in giro senza sosta. "Saluta tutti, sai che ti amano."
"Ciao a tutti," disse quindi Louis, rivolgendo alla telecamera un sorriso sfrontato.
"Dì loro cosa pensi di Sydney finora!" Lo incoraggiò Harry, tirando Louis sul suo grembo in modo che entrambi fossero nell'inquadratura.
"È bellissima," dichiarò Louis allegramente. "E non preferirei vederla con nessun altro al mondo se non con te, Haz."
"Aww," sussurrò Harry, facendo scorrere le dita lungo il leggero strato di barba che costeggiava le guance del ragazzo. "Mi ama, mi ama davvero!"
Louis poi guardò dritto nella telecamera. "E sai che è vero amore quando non lo trovi nemmeno un po' imbarazzante quando fa certe cose. Eh già ragazzi, ci sono dentro fino al collo!" Disse, nella peggiore imitazione dell'accento australiano mai mostrato su Internet.
"Lou!" Lo rimproverò Harry proprio mentre Louis allungava la mano per spegnere la videocamera.

Lo schermo si focalizzò poi su Louis, il quale stava facendo una strana danza ed urlando cose senza senso mentre Harry rideva istericamente. "Questo è il mio uomo, e so che voi ragazzi lo amate tanto quanto lo amo io!"


...




Presente.


Harry fissò Zayn e wow. Wow. Quello era davvero Zayn. Harry non viveva un momento come questo da molto tempo. Erano trascorsi tre anni dall'incidente e sembrava che ormai avesse ricordato praticamente tutto ciò che gli era rimasto da ricordare, ma poi era passato davanti a questo piccolo negozio di libri con l'intento di cercare un nuovo libro di cucina e BAM!
All'improvviso - Zayn.
Harry riusciva a malapena a respirare e Zayn lo stava fissando come se stesse cercando di capire cosa sarebbe successo dopo. Dio, Zayn. Zayn, Zayn, Zayn Malik. Proprio lì davanti a lui, ed Harry sapeva chi era. Una scarica di emozioni contrastanti lo inondò, le lacrime gli bagnarono gli occhi ed iniziarono a cadere senza permesso perché, cavolo, questa non era una cosa triste! Erano lacrime di gioia. Questo era Zayn! Uno dei suoi migliori amici da ... beh, anni. Non c'era nulla di triste in quella rivelazione. Dopo tutto questo tempo, il moro era proprio lì di fronte a lui ed Harry sapeva chi era e forse potevano riprendere da dove avevano interrotto.
Il riccio poi cominciò a scervellarsi. Zayn era stato lì? Zayn era stato uno dei volti nella marea di persone intorno a lui che non era riuscito a ricordare durante tutte quelle settimane in cui era stato in ospedale? Fanculo. E se fosse stato così? Se non avesse riconosciuto il suo amico quando quest'ultimo veniva a trovarlo? Come aveva potuto dimenticare Zayn, tra tutte le persone al mondo.
"Mi dispiace," le parole fuoriuscirono dalle labbra di Harry proprio quando Zayn iniziò ad avvicinarsi a lui ed Harry allungò una mano per asciugarsi le lacrime.
Il moro lo avvicinò rapidamente a sé, schiacciandolo contro il suo corpo. "Ti ricordi di me." Disse Zayn, le sue parole sembravano dense di emozione, come se fosse un qualcosa che sperava da un po' di tempo.
Come aveva potuto dimenticarlo? Come poteva la vita essere stata così crudele con lui?
"Mi ricordo di te," confermò il riccio, avvolgendo le braccia attorno alla vita dell'amico e piangendo sulla sua spalla come se non fossero passati anni dall'ultima volta in cui si erano visti.
Quando si separarono, Harry ridacchiò leggermente mentre asciugava gli ultimi residui di lacrime. Era una bellissima giornata. Dio, non avrebbe mai pensato di essere così grato a sé stesso per aver deciso di attraversare la porta di questo piccolo negozio di libri.
Il sorriso di Zayn era enorme, i suoi occhi luccicavano mentre rideva goffamente. Rapidamente, però, si calmò e si ricompose, avvolgendo un braccio attorno alle sue spalle e conducendolo ulteriormente nel negozio. La risata di Zayn era... beh, esattamente come Harry la ricordava. C'era un senso di leggerezza nel suo petto mentre il moro lo incoraggiava a sedersi a uno dei tavolini accanto alla piccola caffetteria. Zayn scivolò dietro il bancone e iniziò ad armeggiare con alcuni utensili per preparare qualcosa mentre lo fissava.
Dopo qualche minuto, il moro si avvicinò al tavolo con due tazze e ne fece scivolare una davanti a Harry. Il riccio sorrise al gesto ed afferrò la tazza, avvicinandola al viso per osservarla più da vicino. Su di essa c'era la sagoma di un paesaggio urbano, con la parola Madrid stampata in alto. Harry sorrise a Zayn e annusò la bevanda al cioccolato, inebriando i suoi sensi con quel profumo dolce, per poi prenderne un sorso.
"È buonissima," mormorò felicemente, bevendo un altro sorso di cioccolata calda fumante.
Zayn sorrise, portandosi anche lui la tazza verso le labbra per prendere un sorso di cioccolata. Qualcosa sulla mano di Zayn brillò, catturando la luce, ed Harry ansimò, poggiando la tazza sul tavolo e allungando una mano per afferrare quella dell'amico. Le sue dita si posarono delicatamente sull'anello della mano sinistra, ed un sorriso si allargò sul suo viso.
"Ti sei sposato." E Dio, questo giorno diventava sempre più bello.
Il sorriso di Zayn era smagliante. "Mi sono sposato," confermò.
"Io- è, è per caso...?" Borbottò Harry, incerto su come porre la domanda.
"Liam," confermò Zayn, intuendo cosa volesse chiedergli.
"Quando è successo?" Disse il riccio, bevendo un altro sorso di cioccolata. Era davvero buonissima, il cioccolato faceva praticamente cantare le sue papille gustative.
"Circa due anni fa," rispose piano il moro.
Harry emise un sospiro sognante. "Avrei voluto essere lì."
Zayn allungò una mano e la posò su quella di Harry, che era appoggiata sul piano del tavolo. "Mi sarebbe piaciuto molto averti lì," disse sinceramente. "Ma non ti sei perso molto. Le uniche persone presenti erano una bella coppia di Glasgow che casualmente era seduta accanto a noi sul treno. È stato tutto... un po' impulsivo. Non che non lo volessimo, ma sentivo che... dopo tutto ciò che era successo quell'anno... non volevamo più aspettare."
Harry deglutì a fatica. "Vuoi dire il mio incidente."
Gli occhi di Zayn divennero vitrei prima che annuisse bruscamente. "Parzialmente, sì."
Rimasero poi in silenzio per alcuni istanti, osservandosi l'un l'altro come se non fossero del tutto sicuri del fatto che questo non fosse solo un sogno. Era passato così tanto tempo... Harry non era sicuro di quanto. Non lo era mai stato. C'era una lacuna così grande nella sua memoria, e questo faceva sì che il suo concetto di tempo fosse... cambiato, in un certo senso. Sapeva, però, che era passato troppo tempo. Non riusciva a distogliere gli occhi dall'anello sul dito di Zayn. Insomma... Liam e Zayn. Si erano davvero sposati così all'improvviso e lui se l'era perso.
Bevve l'ultimo sorso della sua bevanda e rimise la tazza sul tavolo, con le dita che correvano piano sulla scritta Madrid leggermente sollevata. Era stato lì. Glielo aveva detto sua madre. Avrebbe voluto ricordarlo, però.
"Una volta mi sono quasi sposato," le parole riecheggiarono nel silenzio del negozio, i lineamenti di Zayn si trasformarono in dolore. Ad Harry non piaceva fare questo, ma ogni singolo dottore con cui avesse mai parlato gli aveva detto che doveva fare di più. Non avrebbe mai recuperato i suoi ricordi se non ci avesse provato.
"Me l'ha detto mia mamma," sussurrò Harry.
La mano di Zayn si poggiò di nuovo sulla sua e quel gesto gli disse tutto ciò che doveva sapere. Zayn lo sapeva. Zayn sapeva chi aveva amato Harry.
"Sì," Zayn mormorò quella parola come se gli causasse dolore fisico. "Sì. Harry, è così."




...




13 novembre 2016.


Louis si guardò intorno, un mucchio di scatole disseminate sul pavimento. Sua mamma sarebbe arrivata da un momento all'altro e non aveva ancora finito di raccogliere tutto. E se avesse dimenticato qualcosa? E se avesse lasciato qualcosa in giro che il nuovo lui non sarebbe stato in grado di capire? Cosa succederebbe allora? Anne e sua madre erano state abbastanza chiare. Entrambe concordavano sul fatto che quella fosse la cosa migliore per Louis. Le possibilità che ci fosse un cambiamento, un miglioramento... erano così basse che per Louis non aveva proprio senso vivere tutta la sua vita in questo modo. Stava soffrendo. Soffriva per ogni singolo respiro che faceva e non era sostenibile tutto quello. Come poteva continuare a vivere così?
Entrò in cucina, fissando la scatola vuota sul bancone. Non era giusto. Questo non era quello che avrebbe dovuto fare. Questa non era la vita che aveva immaginato per sé stesso e non era giusto. Avrebbero dovuto continuare a vivere le loro esperienze insieme. Avrebbero dovuto essere migliori di così. Non avrebbero dovuto essere colpiti da problemi così mortali. Non era giusto. Non meritava anche lui di essere felice? Era quello che avevano detto Anne e sua madre. Dissero che volevano solo che fosse di nuovo felice e che probabilmente questo era l'unico modo per far sì che potesse esserlo. Aveva bisogno di dimenticare.
Lentamente, aprì gli armadietti e guardò in alto verso le tazze che allineavano gli scaffali. Non potevano restare qui. Rovinerebbero tutto. Distruggerebbero qualsiasi progresso lui avrebbe fatto. Raccolse la prima tazza, la scritta Mumbai era dipinta a mano su di essa, con una testa di elefante splendidamente decorata. Louis la avvolse lentamente in un foglio di giornale, cercando di non perdersi nel mare di ricordi che si trovavano all'interno di questo armadietto. Successivamente afferrò quella di Los Angeles, poi quella di Tokyo, di Rio e delle Fiji. Abu Dhabi, Roma, Atene, Johannesburg, Madrid. Ogni tazza gli faceva venire i brividi lungo la schiena. Dovevano assolutamente sparire. Ne era certo, ma quando sollevò quelle di Mosca e Parigi, un'idea gli balenò in mente. Le avvolse tutte con cura, mettendole tutte all'interno di una scatola. Un'intera vita era accatastata lì dentro. Non gli sembrava giusto mettere via tutta quella serie di ricordi. Quando raggiunse il retro dell'armadietto, l'ultima tazza che estrasse fu quella proveniente dall'Irlanda.
Una lacrima gli rotolò lungo la guancia mentre chiudeva la scatola con un nastro. Louis non voleva sabotare tutta questa faccenda, era solo che... quelle erano quasi delle cose sacre? Erano i loro ricordi. Non erano solo di Louis. Non poteva semplicemente buttarle via come se non avessero mai avuto importanza. Queste tazze provenivano da ogni angolo del mondo ed erano per Louis perché qualcuno pensava a lui, non importava in quale parte del mondo si trovasse. Pensava sempre a lui.
Louis prese quindi la scatola e la portò in camera sua, spingendola nell'angolo più buio del suo armadio, seppellendola sotto alcuni abiti ed attaccando un'etichetta su di essa che diceva 'Decorazioni Natalizie.' Sarebbero state al sicuro qui. I loro ricordi sarebbero stati al sicuro e nessuno poteva portarli via. Louis li avrebbe tenuti.

















Hello hello hello! Eccomi qui con il secondo capitolo di questa storia! Come ho già detto, questi primi capitoli saranno un po' corti e poi man mano si allungheranno. Qui si inizia forse già a delineare un po' di più la loro storia, ma non è nulla. preparatevi ad una montagna russa di emozioni con questa storia. Vi aspetto all'hashtag #MMIMFF se volete, oppure potete lasciarmi una recensione.
A giovedì prossimo, Sil xx

Meet Me In Montauk (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora