Un'abitudine che non avevo perso cambiando vita era la sveglia all'alba per andare a correre.
Nonostante fossimo tornate a casa solamente quattro ore prima e sentissi il mio cervello martellarmi in testa a causa della sbornia, il mio corpo sentiva la necessità di un po' di allenamento.
Con le cuffie alle orecchie, correvo per Central Park, ammirando gli alberi arancioni, i prati coperti dalle foglie cadute e il cielo azzurro.
Correre mi rilassava, mi faceva dimenticare qualsiasi preoccupazione.
Corsi un paio di chilometri prima che un enorme cane si piazzasse davanti al mio cammino, costringendomi a bloccarmi sul posto.
Aggrottai le sopracciglia, levandomi una cuffietta quando il cane si sedette, fissandomi.
"Ciao bello, ti sei perso?" Gli chiesi, tendendo una mano per lasciarmi annusare.
Il cane mi abbaiò, come per rispondermi e poi si accucciò ai miei piedi, guardandomi in attesa.
Risi, abbassandomi per accarezzare la sua grande testa.Era così bello, esaminai con la mano libera il grosso collare che aveva al collo per trovare la medaglietta.
Diablo.
Che nome... cattivo.
"E chi ti ha dato questo brutto nome, amore?" Ridacchiai con il cane, che mi guardava con la lingua a penzoloni.
Girai la medaglietta, trovando finalmente il numero di telefono e il nome del proprietario.
Non potevo crederci.
Alzai gli occhi al cielo mentre una risatina mi sfuggiva dalle labbra e scossi la testa.
"Bravo, ragazzo!" Una voce roca dietro di me parlò con il cucciolone "ora puoi andare" aggiunse.
E il cane ascoltò alla lettera gli ordini, alzandosi e prendendo a correre verso il grande prato.
Mi rialzai e mi voltai lentamente, con le mani sui miei fianchi e un sopracciglio alzato.
"Candy, che coincidenza!" Harry Styles era davanti a me, con un sorrisetto arrogante ma divertito sul viso.
Gli occhi ancora più luminosi di quanto li ricordassi.
Era bello, vestito con una semplice felpa e un paio di pantaloni della tuta, il suo fisico tonico era ancora più attraente alla luce del sole, tanto che rischiai di incantarmi ammirando le sue spalle larghe.
Per non parlare delle sue mani affosulate, tatuate e piene di anelli.
"Non direi proprio, hai ordinato al tuo cane di fermarmi per caso?" Ridacchiai, cercando di mantenere un finto tono accusatorio, puntandogli un dito contro e assottigliando gli occhi "E comunque il mio nome è Candice" precisai infine.
Harry alzò le mani in propria difesa, assumendo l'espressione più innocente del mondo "Non lo farei mai, è che Diablo non mi ascolta proprio. Inoltre trovo che Candy sia più adatto a te" completò la frase con un ghigno ammaliatore.
"A me sembrava ben addestrato" lo contraddissi, roteando gli occhi e sistemando meglio il mio top blu.
Vidi i suoi occhi seguire i miei movimenti con attenzione. Si soffermò sul mio seno stretto nel reggiseno sportivo per qualche secondo, prima che puntasse di nuovo lo sguardo nel mio.
Che faccia tosta.
Alzai un sopracciglio e incrociai le braccia al petto.
Gli feci cenno di guardare il mio viso "la mia faccia è qui sopra" affermai, senza imbarazzo.