Capitolo 3.

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Luke's Pov

-''Capo?'' dico andando avanti e indietro per la stanza.

-''Luke,alle 21.00 puntuali vieni al rifugio,devo parlarti.'' annuncia con voce roca.

-''E' successo qualcosa?'' domando curioso.

-''Capo?Ci siete?.'' quasi urlo per il nervosismo a mille.Mi ha attaccato in faccia.Che razza di gente.E poi io dovrei stare ai suoi ordini nonostante non abbia il rispetto verso nessuno? Che si fotta.

Poso il cellulare sul basso tavolo e vado verso la mia camera.Adoro la pittura applicata sui muri del corridoio che collega la mia stanza e il bagno:è di un giallo chiaro, color paglia e si abbina proprio a quello del salone e della cucina.

Una volta entrato nella mia camera prendo il portafoglio,le chiavi di casa e dell'auto e vado di nuovo verso il salone.

Non ho proprio voglia di uscire ma soltanto di restare a casa ad ubriacarmi, il frigo è pieno zeppo di birre e altre bevande alcoliche.

Esco di casa ed entro nell'auto parcheggiata poco lontano dalla mia abitazione.Sono diretto verso il locale in cui trascorro la maggior parte delle notti o anche giornate intere quando non ho nessun impegno importante.

Una volta arrivato, parcheggio l'auto e scendo.A passi svelti raggiungo la porta scorrevole del locale ed entro.

-"Hei pupa." saluto la ragazza dietro al bancone.

-"Luke.Cosa desideri?" sussurra passandosi la lingua sulle labbra.

-"Vodka alla ciliegia." ordino spostando lo sguardo sul suo grosso seno.Cazzo, è enorme.

-"Vedo che ti piace molto la ciliegia." sorride maliziosamente.

-"Sopratutto la tua." ghigno con un sorriso beffardo sulle labbra.

Mi porge il bicchierino e lo bevo in un sorso.

-"Un altro,decidi te però questa volta." dico.

Poggia sul bancone un altro bicchierino al cui interno c'è una sostanza rossa.Bevo in un sorso e la gola inizia a bruciare.

-

Ci voleva proprio,una bella scopata e via.

Non credo all'amore,credo nel solo ed esclusivamente sesso.È per questo che non ho mai avuto una relazione.

Sistemo la cintura dei pantaloni e alzo la cerniera.I miei occhi sono ancora puntati sul corpo della ragazza, Emily.

Dó una sistemata ai capelli prima di avviarmi verso l'uscita ed abbandonare la stanza in cui abbiamo scopato; in effetti quel monolocale serve proprio a quello.

Rabbrividisco al cambio di temperatura tra fuori e dentro.

Sisi, fuori e dentro dalla figa di Emily.

Prima di partire accendo una sigaretta e apro il finestrino per buttare la cicca.

-

-"Chi cazzo le da' il permesso di venire a quest'ora?" urla Tommy non appena metto piede in quella stanza degli orrori.

-"E chi cazzo è lei per urlarmi contro?" urlo anche io questa volta.

A chi voleva fracassare i coglioni?

-"Sono il tuo capo." risponde alla mia domanda con un tono di voce duro, freddo.

-"Si il capo di questo cazzo." con disprezzo mi allontano dalla scrivania e raggiungo la finestra che dista pochi passi.

Sono incazzato nero, lui non è nessuno.NESSUNO.

-"Allora, rincorreró alle maniere forti." mi sorride maliziosamente tirando fuori una foto della mia famiglia.

-"No.Loro no." grido raggiungendolo a passo svelto.

-"Ha Ha Ha." ride come una scimmia in calore, anzi peggio.

Cazzo ridi pezzo di merda?

-"Cosa cazzo hai d'affidarmi, ora?" dico sconfitto.

Non voglio che accada niente a nessuno solamente per colpa mia.

Sospiro ripetutamente e chiudo per un'attimo gli occhi.Accetterò tutto,a costo di rischiare anche la mia vita.

Dirty Pact.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora