capitolo 1-Roma

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Rebecca's pov:

20 Giugno 2019, ore 08:30, Roma:

Sono appena scesa dal treno, già da qua Roma è proprio come me la immaginavo, stupenda! Esco dalla stazione e, secondo le indicazioni di Google Maps, inizio a camminare verso l'hotel che ho prenotato; sono arrivata ed entro alla reception dove ci sta un uomo sulla trentina abbastanza alto, con i capelli neri e gli occhi verdi, che parla con una anziana. Dopo avere aspettato dieci minuti arriva il mio turno così mi avvicino al bancone.
"Buongiorno, ha bisogno di qualcosa?" disse l'uomo sorridendomi.
"Buongiorno, si avrei prenotato una stanza a nome Sabatino" dissi cercando di essere il più cordiale possibile.
"Mi dia solo un momento" disse lui, dopo ciò guarda il display del computer vicino a lui e digita qualcosa.
"Ah si eccola! Rebecca Sabatino, giusto?" disse non appena trovó le informazioni che cercava.
"Si, sono io"
"Perfetto, la sua stanza è la 325, ecco a lei la carta che le permette di entrare in stanza" disse professionalmente.
"Ok, grazie mille" gli dissi sorridendogli.
"Ha bisogno di una mano con i bagagli per caso?" disse lui vedendo che mi stavo iniziando ad andare verso l'ascensore.
"No, no grazie ce la faccio!" dissi sorridendogli. Detto ciò mi avvio verso l'ascensore, entro e clicco il tasto per il terzo piano, l'ascensore inizia a muoversi e mi iniziano a passare tante cose in mente, ho paura di non essere presa ai casting, ho paura di non piacere ai prof, insomma ho tante paure; finalmente l'ascensore si ferma, esco e mi avvio verso quella che dovrebbe essere la mia stanza.
"322, 323, 324, 326....aspetta, ma la 325? Dov è?" magari non l'ho notata visto che sono assorta nei miei pensieri, ricontrollo che è meglio.
"322, 323, 324, 326" no, della mia stanza non c'è traccia, possibile che la donna alla reception si sia sbagliata? Riprendo l'ascensore e clicco il tasto per tornare al primo piano così da poter chiedere spiegazioni a quell'uomo. L'ascensore si ferma e io senza esitare esco camminando velocemente e vado verso il bancone dove sta questo uomo che sta smanettando sul computer.
"Mi scusi.." gli dico cercando di essere cortese, anche se si capisce perfettamente che sono abbastanza nervosa. L'uomo alza lo sguardo verso di me e mi fa un piccolo sorriso.
"Ciao, dimmi tutto" mi dice lui con un tono molto gentile.
"Mi scusi se la disturbo ma ho notato che non c'è la stanza numero 325, ovvero quella in cui dovrei essere io, come è possibile ciò?" dico con voce tranquilla.
"Ah giusto, me n'ero completamente scordato!" dice lui mettendosi una mano sulla fronte, poi continua;
"Mi ero dimenticato che questa stanza è stata demolita, passando per il corridoio non so se hai notato ma c'è una stanza messa un po' male, ecco quella è la stanza in cui dovresti essere tu, però per vari problemi l'abbiamo resa inaccessibile e abbiamo tolto il numero per non fare confondere le persone che venivano. Probabilmente mi sarò scordato appena hai chiamato per prenotare, aspetta un attimo che controllo se ci sono altre stanze disponobili." racconta alquanto mortificato, subito dopo mette gli occhi sullo schermo del Mac che si trova davanti e inizia a digitare qualcosa, passa qualche minuto e finalmente lui stacca gli occhi dallo schermo e mi guarda.
"Allora, tutte le stanze sono già occupate o da gente che c'è già oppure da gente che ha già prenotato la propria stanza, e non posso metterti con nessuno di loro perché è contro la politica di questo hotel, mi spiace veramente." mi dice quasi dispiaciuto.
"Guarda, ti rimborso i soldi che avevi sborsato per questo hotel, scusami davvero tanto." e, anche se io gli ho fatto cenno di no con la testa provando a tranquillizzarlo, lui prende dalla busta che aveva vicino dei soldi e me li porge.
"Grazie mille, ma non era necessario." gli dico sorridendogli, detto ciò prendo le mie valige e mi avvio verso l'uscita salutando l'uomo, lui ricambia il saluto e una volta varcato il grande portone mi sorge una domanda in testa.
"E ora dove vado?".

𝑇ℎ𝑒 𝐵𝑙𝑢𝑒-𝐸𝑦𝑒𝑑 𝐵𝑜𝑦♡|Francesco BertoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora