Capitolo 2

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Ancora non ci credo. Oggi sarà il mio primo giorno di scuola ma io lo definirei più come un nuovo inizio,voglio davvero essere felice e sperare che vada tutto bene. Mi alzo dal letto,prendo il mio jeans preferito ed una T-shirt che ho comprato appositamente per questo giorno. Infilo le scarpe e corro verso la cucina.

-"Buongiorno amore,ti trovo bene"sento la voce di mia madre che mi sta preparando una bella tazza di caffè per affrontare al meglio la giornata mentre cerca di svegliare mio fratello.

-"Mamma muoviti non voglio fare tardi il primo giorno"inizio a correre a destra e sinistra e cerco di dargli una mano per facilitare il lavoro.
Finalmente riesce a svegliare mio fratello e prende le chiavi della macchina.

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Scendo dalla macchina,saluto frettolosamente mia madre e mi incammino verso la scuola. Credo di non aver mai visto una scuola del genere, è enorme e sembra proprio come quelle scuole americane a cui hai sempre ambito.
Alla prima ora ho scienze e cerco di individuare l'aula dove devo andare ma mi sento toccare su una spalla.

-"Non mi aspettavo di rivederti"mi giro e mi ritrovo il ragazzo dagli occhi azzurri che mi ha aiutato quando sono caduta.

-"Ciao,non me lo aspettavo neanche io,sto cercando l'aula di scienze ma non riesco a trovarla"gli sorrido, è impossibile non sorridere con questo ragazzo, è solare e ti trasmette tanta positività.

-"Vieni con me,ti accompagno" mi prende per un braccio e quasi arrossisco per la spontaneità con il quale ha fatto quel gesto.

-"Grazie mille,ora devo scappare ma ricordami che ti devo un favore"sto per entrare quando sento la sua voce che dice:

-"Quando finisci le lezioni ti aspetto davanti scuola,mi raccomando non fare tardi"rido per la sua affermazione mentre cerco un posto dove sedermi.
Mi sto per sedere quando sento una voce,troppo familiare per i miei gusti e che è sempre più fastidiosa.

-"Ancora tu?"mi giro e lo vedo di nuovo,il ragazzo con gli occhi magnetici che con uno sguardo di sfida cerca un'altra frase per provocarmi.

-"Allora non mi va di litigare,quindi fai finta che non esisto"lo sento ridacchiare e cerco di far finta che accanto ho Andrew,quel simpaticissimo ragazzo che mi ha aiutato stamattina. Ho scoperto che si chiama così perché ho sentito un suo amico chiamarlo mentre se ne stava andando.

-"Come si fa a non notarti piccoletta?"da una parte sono infastidita perché ha usato di nuovo quel nomignolo che io odio per svariati motivi però dall'altra parte mi sento un qualcosa nello stomaco che mi fa sentire strana.

-"Non chiamarmi così"digrigno i denti perché non sopporto quest'atteggiamento che ha.

-"Io ti chiamo come voglio, piccoletta"mi viene quasi da piangere ma di certo non rovinerò questo nuovo inizio per colpa sua,giro la faccia verso la prof e lo ignoro per tutta l'ora. Lui stranamente percepisce che c'è qualcosa che non va e non mi dà più fastidio.

-"Hai deciso di non parlarmi più?"non gli rispondo,non voglio dargli la soddisfazione di vedermi arrabbiata.
Prendo il libro ed esco.
Mi dirigo verso l'aula di informatica.

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⏰ Last updated: Jun 24, 2020 ⏰

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Non è tutto oro quel che luccicaWhere stories live. Discover now