Un ragazzo stava guardando con occhi pieni di gioia quella che sarebbe stata la sua nuova casa. Finalmente, dopo mesi di restauro, poteva entrare senza temere che qualche pezzo di soffitto gli cadesse in testa. L'ultima volta non aveva gradito la sorpresa.
Poggiando il piede sul primo gradino del porticato aveva come la sensazione che tutto, nella sua vita, stava finalmente andando come l'aveva sempre immaginato nelle interminabili ore di scuola, quando la sua mente guardava già ad un futuro dopo il diploma.
Aveva sempre sognato quella casa abbandonata al centro della riserva di Bacon Hills, la villa coloniale che metteva paura a tutti, quella che usavano da piccoli per le prove di coraggio. Per lui era sempre stata speciale, bellissima e avvolta in qualche magico mistero, anche se l'ultimo dettaglio, con il passare degli anni, era pian piano svanito. Ormai era abbastanza grande da capire che quella casa non era avvolta da magie e misteri ma solo da vecchi rami rinsecchiti e bitorzoluti che, per sua fortuna, con il tempo avevano smesso di crescere e di nascondere la casa nell'ombra.
Villa Hale era un vecchio edificio coloniale che si ergeva su due piani, circondata da un fitto bosco che la isolava dal resto del mondo. Un tempo era appartenuta ad una famiglia i quali componenti erano stati definiti "i guardiani della città", molto probabilmente per qualche vicenda bellica avvenuta secoli prima.
Si conosce davvero poco sulla famiglia Hale, solo che è una delle più antiche famiglie di Bacon Hills e che un giorno sparì nel nulla. Le ricerche che aveva condotto per pura curiosità non avevano portato a nulla: nessun dato anagrafico, nessuna multa, sempre se all'epoca esistevano le multe. In realtà non si era impegnato poi molto, aveva semplicemente digitato "Hale" nel database della polizia e qualche secondo dopo era apparso "nessun risultato". In fondo quella casa era già vuota quando lui era venuto al mondo. L'edificio aveva comunque mantenuto il nome originario. Durante l'ultimo incontro, il notaio aveva informato il ragazzo della possibilità di cambiarne il nome, ma lui preferì mantenere il vecchio "Villa Hale", per non mancare di rispetto a chi l'aveva costruita. In qualche modo sentiva che sarebbe stato sbagliato, come se, modificando quel nome, ne cancellasse la memoria.
Dopo il diploma la posizione di sceriffo del padre lo aveva aiutato ad entrare subito nelle forze dell'ordine e in poco tempo era stato accettato e mandato ad occupare il posto di agente nel distretto di Bacon Hills, al fianco di suo padre. Una volta diventato stabile sia con il lavoro che con le finanze, il passo successivo era stato quello di acquistare la vecchia villa ad un prezzo davvero vantaggioso, ma il restauro non lo fu altrettanto. Questo dettaglio non aveva comunque fermato il giovane.
Stiles Stilinski era un ragazzo molto semplice, sia caratterialmente che fisicamente: capelli castani, occhi castani dalle sfumature dorate, carnagione chiara con presenza di qualche neo e qualche piccola lentiggine, alto poco più di un metro e settanta. Da adolescente si sarebbe descritto come dannatamente gracilino, ma da quando era entrato in polizia, per sua gioia, la palestra e gli addestramenti obbligatori lo avevano irrobustito un po'. Caratterialmente era un tipo iperattivo e quando iniziava a parlare di qualcosa che lo interessava avrebbe potuto parlarne per quarantotto ore di fila senza mai prendere fiato. Era quel tipo di persona che per gli amici avrebbe affrontato un mare in tempesta nuotando.
Per lui il liceo era stato solo una tappa obbligatoria per la sua istruzione e formazione di adolescente, inutile dire che il giorno del diploma era stato felicissimo di dire addio a quel mondo. Non aveva voluto festeggiare con nessuno dei suoi compagni, non li voleva nemmeno vedere per strada il giorno dopo. Il liceo era diventato un ricordo nell'esatto momento in cui aveva preso il diploma e stretto la mano al preside.
Gli erano bastati un paio di anni per avere un lavoro fisso, ma il fatto di essere il figlio dello sceriffo della contea non voleva dire che non aveva lavorato sodo, tutt'altro, aveva lavorato il doppio per potersi guadagnare il rispetto dei compagni e degli istruttori.

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A cold world in eternal dream
FanfictionNon è facile descrivere questa storia, è stata un po' la mia balena bianca, posso solo dire che tenderà a cambiare quando prenderà una direzione, posso dire così? Credo...Buona lettura! sterek ovviamente